La questione
Sulle bacheche dei miei contatti vedo sempre più spesso immagini di Gesù o
presunte tali. In genere condividono ciò che mettono in rete altri. Allora si
leggono inviti del genere: «Se ami Gesù, metti mi piace e condividi». Una
tale presunta immagine di Gesù, mostra un uomo d’apparenza occidentale, in
genere con occhi azzurri, capelli lunghi da hippy, barba più o meno lunga, volto
radioso da un centinaio di watt, eccetera. Spesso sembra un Gesù scandinavo o un
divo di Hollywood.
A chi fa
presente che in effetti non si tratta di un’immagine reale di Gesù, ma che anzi
essa possa indurre all’idolatria, l’altro (che ha messo tale presunta immagine
di Gesù in rete) risponde in genere che lui lo la usa solo in senso
figurativo.
Dalla
figurazione
all’idolatria
A persone del
genere faccio presente che quello è, secondo i casi, un Gesù svedese o
statunitense e non un uomo nato e vissuto nella Palestina di due millenni fa.
Quindi, è qualcosa che non mi piace. Poi evito di farmi immagini di Cristo,
poiché ciò porta alla venerazione delle immagini e all’idolatria.
Come mai dei
cristiani evangelici pubblicano immagini del genere? Il cattolicesimo è
una cultura epidermica; la conversione all’Evangelo, non sempre porta a un
cambiamento culturale. Ecco lo sviluppo socio-religioso e la dinamica di
tale fenomeno. Scivolando, scivolando, ci si abitua alle cose, che poi diventano
ovvie mediante l’uso. In internet (come nella vita reale) c’è una mutua
«contaminazione», secondo la seguente logica: lo fa lui, lo importo io; se lo fa
lui, che io stimo, significa che è legittimo farlo. Poi, altri seguono chi imita
altri per lo stesso meccanismo. Così si crea una convenzione, che scusa
l’uso e per la quale si cercano attenuanti.
In giro ci
sono sedicenti immagini di Gesù provenienti da mistici e presunti tali,
che affermano di aver visto in visione il Signore Gesù e di averlo poi dipinto o
fatto dipingere da un’artista su loro descrizione. Anche tali immagini non si
differenziano dai cliché dei presunti Gesù occidentali. Per altro, tali immagini
sono una differente dall’altra; allora, poiché Gesù non è trasformista, tali
mistici hanno solo visto le immagini delle proprie sinapsi.
In alcune
chiese storiche si è cominciato nei secoli con la rappresentazione di
Gesù. Col tempo, si è attribuito a certe immagini una derivazione trascendentale
(immagini cadute dal cielo, ecc.) o un potere sovrannaturale (presunti miracoli,
ecc.). Dalle immagini quale la rappresentazione di Gesù si è passati alla loro
venerazione, a feste particolari in loro onore e a culti specifici per
loro. In tal modo, la convenzione partorisce l’idolatria cristianizzata.
Aspetti
scritturali
Gesù stesso
disse a Tommaso, che voleva assolutamente vedere per credere: «Perché m’hai
veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno veduto, e hanno creduto!»
(Giovanni 20,29). Gesù non si preoccupò di trasmettere ai posteri la sua
immagine.
Dopo
l’ascensione di Gesù, i discepoli rimasero a lungo col viso all’insù. Due
esseri celesti dissero loro con un certo puntiglio e con una buona notizia:
«Uomini Galilei, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che è
stato tolto da voi e assunto in cielo, verrà nella medesima maniera che l’avete
veduto andare in cielo» (Atti 1,11). Questo fu il punto, in cui Gesù fu
tolto dagli occhi dei suoi seguaci, per assumere il ministero di mediatore e
garante di salvezza presso Dio Padre. Il ricordo di Gesù era ancora fresco, ma
nessuno dei suoi seguaci si preoccupò di fare un ritratto di Gesù, per
tramandarlo ai posteri.
Già al suo
tempo, Paolo affermava: «Se anche abbiamo conosciuto Cristo secondo la
carne, ora però non lo conosciamo più così» (2 Corinzi 5,16). L’ascensione
al cielo aveva portato un cambiamento sostanziale nel rapporto con Gesù Cristo.
Il Gesù, che
l’apostolo Giovanni vide in visione nell’Apocalisse, era trascendentale e
irrappresentabile, trattandosi di «Uno somigliante a un figlio d’uomo,
vestito d’una veste lunga fino ai piedi, e cinto d’una cintura d’oro all’altezza
del petto. E il suo capo e i suoi capelli erano bianchi come candida lana, come
neve; e i suoi occhi erano come una fiamma di fuoco; e i suoi piedi erano simili
a terso rame, arroventato in una fornace; e la sua voce era come la voce di
molte acque» (Ap 1,13ss). Giovanni non si preoccupò di far fare a un artista
un quadro preciso del Cristo trascendente, per farlo conoscere agli altri
cristiani del suo tempo e dei secoli a venire.
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Immagini di Gesù? Parliamone {Nicola Martella} (A)
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URL: http://diakrisis.altervista.org/_Rel/A1-Immagini_Gesu_OiG.htm
30-05-2011; Aggiornamento: 02-06-2011 |