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Qui di seguito
discutiamo l’articolo «Immagini
di Gesù».
Di immagini di
Gesù è pieno Internet. Si tratta di figurazioni di ogni genere, dai
santini votivi a immagini eteree, con tratti femminei, pie e pietose,
trascendentali e luminescenti, e così via. Sono perlopiù dei «Gesù» dai
tratti somatici occidentali, con occhi azzurri e alta statura, quasi fosse
un santone o un filosofo della cultura hippy, con capelli lunghi e barba più o
meno lunga. Sono, quindi, dei «Gesù santini» inverosimili per un Ebreo
della Palestina di due millenni fa, che di mestiere faceva il falegname (Mc
6,3).
Già otto
secoli a.C., il resto fedele, guardando al Messia, affermava: «Non aveva
forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza, da
farcelo desiderare» (Is 53,2). Negli Evangeli e nel resto del NT non fu
posta mai particolare attenzione sull’apparenza di Gesù. Gli apostoli, gli
scrittori del NT e i testimoni oculari non fecero nulla per trasmettere alle
future generazioni una «immagine autentica» di Gesù.
Dopo che il
Risorto fu tolto dinanzi agli occhi dei testimoni oculari, il loro dovere era di
predicare l’Evangelo alle genti mediante l’insegnamento della Parola e
non mediante immagini verosimili. Paolo affermò che mediante la sua opera verso
i Galati, «dinanzi agli occhi dei quali Gesù Cristo crocifisso è stato
ritratto al vivo» (Gal 3,1). La forza della predicazione cristiana non è
«l’immagine», ma la «parola», che è potente da suscitare la fede (Rm 10,14s.17).
Per questo la
chiesa apostolica non ha trasmesso alcuna immagine di Gesù, né per
ricordo, né come illustrazione artistica, né come oggetto di venerazione.
L’antico comandamento, che proibiva di farsi immagini di qualunque
genere, era stato ripreso nel NT ed è perciò valido a tutt’oggi. Chi è in
Cristo immagine di Dio (Ef 4,24; Col 3,10) e ha lo Spirito di Cristo in sé
dimorante (Rm 8,9), non necessita di rappresentazioni figurative di Cristo per
la sua fede.
Per
l’approfondimento su immagini e idolatria: At 7,43; 17,29; 19,35; Rm 1,23; 1
Cor 5,10s; 6,9; 10,7.14; Gal 5,20; Ef 5,5; 1 Pt 4,3; Ap 21,8; 22,15.
In ogni modo, bisogna distinguere fra le «immagini del sacro», da una
parte, e i simboli e le semplici illustrazioni storiche, dall'altra. Le «immagini
del sacro» riguardano tutto ciò, che appartiene alla trascendenza ed è
oggetto di culto nella Bibbia (p.es. Dio Padre, Cristo) o nella tradizione
religiosa (p.es. angeli, madonne, santi); tali immagini sono spesso
riconoscibili dagli aloni e dalle auree, che le circondano e che creano un
aspetto mistico o trascendente. Anche nell'usare simboli e semplici
illustrazioni, bisogna usare molto scrupolo, perché il crinale è a volte molto stretto.
Usando immagini, bisogna evitare di scandalizzare gli uni, bisogna
evitare di porre una trappola dinanzi ad altri, inducendoli involontariamente
all'idolatria, e bisogna evitare di abituare i cristiani all'uso scontato di ogni
tipo di immagine. Nell'antichità si passò, lentamente e successivamente, dall'uso ornamentale all'uso didattico, alla sacralizzazione delle immagini e quindi alla piena idolatria.
Ciò potrebbe accadere ancora oggigiorno con gli stessi meccanismi di
accreditamento mediante uso e convenzione.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?
Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)
Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.
1. {Antonio Capasso}
▲
■ Contributo:
E pensare che i credenti italiani (parlo dei pentecostali) di 40-50 anni
fa, condannavano anche l’uso delle fotografie dei propri congiunti e
amici. Sbagliavano sicuramente (erano però stati schiavi dall’idolatria), ma era
testimonianza di uno zelo e timore di Dio, che li portava a evitare anche
le cose, di cui si poteva avere anche solo il dubbio che fossero
sbagliate. {31-05-2011}
▬
Osservazioni (Pietro
Calenzo): È vero, confermo la tua
testimonianza. I credenti più anziani dovrebbero essere un esempio per noi
tutti. {31-05-2011}
2. {Stefano Frascaro}
▲
■ Contributo:
«Non aveva figura né bellezza da attirare i nostri sguardi, né
apparenza da farcelo desiderare» (Is 53,2b). E dobbiamo anche pensare che
verosimilmente dovrebbe assomigliare più a un uomo palestinese dei nostri
tempi che a un biondo svedese... È divertente poi notare che proprio la Parola
dice che i capelli degli Israeliti sono paragonati al colore scuro dei
peli di capra (1 Sam 19,13; Cant 4,1). Inoltre, per la barba è scritto in
Levitico 19,27: «Non taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, né
spunterai gli orli della tua barba». {31-05-2011}
▬
Risposta (Nicola
Martella): In effetti, Gesù era un semita come molte persone del Medio
Oriente e non un occidentale (discendenti di Jafet).
In effetti, nel Cantico dei Cantici, dire
dell’amata che «i tuoi capelli sono come un gregge di capre» (Cc 4,1;
6,5), non suggerisce capelli biondi! Faccio comunque osservare che in
1 Samuele 19,13 si tratta di una «rete di pelo di capra», che serviva come
protezione contro gli insetti; non ha quindi molto a che fare con la
capigliatura degli Ebrei.
Giustamente è stato fatto osservare che la
proibizione di spuntarsi la barba non suggerisce un Gesù con barba corta (su
certe immagini) o con barba ben curata (su altre immagini).
La cosa curiosa è che si è trasformato anche
Davide in un personaggio occidentale: «Egli era “biondo” e aveva
dei begli occhi e un bell’aspetto» (1 Sm 16,12; 17,42). Sennonché il termine
’admônî, tradotto impropriamente con «biondo», in ebraico significa
«rossastro, bruno, castano», come la terra marrone; ’ëdom era
il soprannome di Esaù, a causa della pietanza di lenticchie, che aveva lo stesso
colore (’ādom
Gn 25,30), ossia marrone, come il suolo (’adāmāh).
Il termine ’ādom
indicava anche la «giovenca rossastra», ossia di colore bruno (a differenza di
quelle bianche).
3.
{Azzurra Elettra Ilaria Marino}
▲
■ Contributo:
È un motivo in più per non continuare a trattarne! {31-05-2011}
▬
Osservazioni 1
(Nicola Martella): Che significa? Dovremmo smettere di denunciare
l’idolatria gesuanica e di dare l’insegnamento biblico? Ciò sarebbe alquanto
singolare e contro la volontà di Dio. «Predica la Parola, insisti a tempo e
fuor di tempo, riprendi, sgrida, esorta con grande pazienza e sempre istruendo»
(2 Tm 4,2). Rimango perplesso! Puoi spiegarti meglio?
▬
Replica 1 (Azzurra
Elettra Ilaria Marino): No, assolutamente, ma
non farne di tale argomento un proselito. Penso che la Parola in sé dall’inizio
alla fine dica: «Non fatevi alcun idolo». Detto un solo tempo, basta!
{31-05-2011}
▬
Osservazioni 2
(Nicola Martella): Vedo che non hai molto da dire nel merito! Mi spieghi
come si fa di un «argomento un proselito», ossia un seguace? La tua è solo una
pia illusione, visto che internet è pieno di cristiani d’ogni genere, che usano
sedicenti immagini di Gesù. Non basta che qualcosa sia scritto nella Bibbia (che
molti non hanno o non leggono), ma bisogna insegnarlo continuamente; altrimenti
possiamo chiudere le chiese, cancellare i siti, bruciare tutti i libri, ecc.
Viva la santa ignoranza, e diamo il benvenuto a un secondo Medioevo! Ma hai
letto l’intera nota sul sito? Se lo hai fatto, perché non rispondi nel merito?
Misteri!
▬
Replica 2 (Azzurra
Elettra Ilaria Marino): Nicola, meglio fare che
dire! {31-05-2011}
▬
Osservazioni 1
(Nicola Martella): Dopo una spiegazione simile con una «sapienza così
alta», con cui hai saputo dire il «nulla» in modo molto eloquente, non mi resta
che dire: povero mondo, povera chiesa, povere anime e poveri cristiani
evangelici.
4. {Stefano Ferrero}
▲
■
Contributo: Ci sono due errori molto
diffusi sulle immagini religiose. Da una parte i cattolici romani danno
culto di venerazione alle immagini, commettendo peccato d’idolatria. Dall’altra
parte, ci sono alcuni evangelici con una visione non biblica ed
eccessiva, che arrivano a condannare ogni tipo d’immagine religiosa, incluse le
croci in chiesa o le illustrazioni colorate di Gesù e degli apostoli nei manuali
per la scuola domenicale; è una posizione assurda o per dirla con bontà: «eccesso
di prudenza», in quanto è palese che nessun evangelico darà mai culto
religioso alle immagini. Se fosse peccaminosa ogni immagine religiosa in sé
stessa, Dio avrebbe peccato facendo costruire il serpente di bronzo. È
peccato in realtà il culto religioso alle immagini; infatti, quando il
serpente di bronzo venne venerato, Dio lo fece distruggere. Si tratta di una
reazione squilibrata al peccato d’idolatria della chiesa romana, uguale a
quella di chi quando sbanda con l’auto a destra, gira il volante tutto a
sinistra finendo poi fuoristrada dall’altro lato. La Bibbia, invece, ci dice di
non eccedere né a destra né a sinistra (cfr. Dt 5,32; 17,11). Queste dottrine
eccessive paradossalmente aiutano i cattolici a sostenere la loro idolatria,
dato che non viene presentata loro la vera dottrina biblica, ma l’eccesso
opposto al loro errore.
La cosa più
sbalorditiva è che pochissime persone riescono a comprendere la differenza
tra immagine decorativa e immagine, a cui viene dato culto religioso,
nonostante questo venga spiegato in modo chiarissimo. {31-05-2011}
▬
Risposta (Nicola Martella): Certamente
bisogna cercare un equilibrio rispettoso dei chiari insegnamenti scritturali.
Tuttavia, dov’è nella Bibbia che viene presentata la «vera dottrina biblica»,
che sarebbe da contrapporre alla «reazione squilibrata al peccato
d’idolatria»? Se ciò nella Scrittura viene «spiegato in modo chiarissimo»,
dove si trova tale evidenza probante?
Coloro che sono «abituati finora all’idolo» (1 Cor 8,7), hanno veramente
la capacità di distinguere fra illustrazione e immagine di culto? E come mai la
Legge mosaica proibì ogni forma di rappresentazione figurativa di uomini,
cosa che fu ripresa dal nuovo patto? [►
Continuità
fra AT e NT contro le immagini del sacro]
Ciò fu ancorato nella costituzione della teocrazia: «Non ti fare scultura
alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla
terra o nelle acque sotto la terra» (Es 20,4). «Non vi farete idoli, non
vi eleverete immagini scolpite né statue, e non collocherete nel vostro paese
alcuna pietra ornata di figure...» (Lv 26,1; cfr. Dt 4,15s «la figura
d’un uomo o d’una donna»).
Faccio anche
notare che il serpente di bronzo, innalzato da Mosè, non aveva nessuna
presunzione di essere una «immagine del sacro», né rappresentava Dio; essa era
nel campo e non nel santuario. Diversamente il vitello d’oro fu creato
fin dall’inizio come rappresentazione sacra, da adorare; di tale serpente non fu
mai detto: «O Israele, questo è il tuo dio che ti ha tratto dal paese
d’Egitto!» (Dt 32,1.4.8).
La stragrande maggioranza delle odierne rappresentazioni di Gesù (angeli, ecc.)
vuole però essere una «immagine del sacro» e non solo un
simbolismo al
pari di una nuda croce, di un agnello o di un pesce. I
simboli si
limitano a tratti minimi e riconoscibili (cfr. l'icona di Che Guevara), le
immagini sono sofisticate e trasmettono un messaggio specifico, oltre a un fascino
particolare.
▬
Osservazioni (Pierluigi Prozzo): A
proposito di «cose sbalorditive», i sofismi non mancano mai. Persino chi
si dichiara «evangelico», va dietro a esempi di serpenti di rame e
cherubini sull’arca, sbandamenti stradali e decorazioni religiose. Mi
piacerebbe tanto sapere che cosa c’entra tutto ciò col divulgare falsi volti di
presunti Gesù... ma forse c’entra. C’entra così come mi arrivò un messaggio su
Facebook: «Clicca mi piace e se manderai ad almeno altre 10 persone l’invito a
iscriversi a questo gruppo, il Signore ti ricoprirà di benedizione». Così
facendo, a me pare che il cristianesimo stia diventando una favola da
seguire con lo stesso entusiasmo di una telenovela... {31-05-2011}
5. {Eleonora Parisi}
▲
■
Contributo: Credo che ci siano immagini
raffigurative e immagini di culto. Sono una credente di stampo evangelico
pentecostale, quindi lungi da me l’idea di accettare immagini idolatre.
Tuttavia, una cosa ho compreso ed è questa: prendiamo ad esempio il quadro
della Santa Cena [intende «l’ultima cena» di Gesù, N.d.R.]; quello è un
quadro che in sé non spinge all’adorazione, è arte, è un raffigurare la vita di
Cristo. Invece, quando si dipinge un volto, che sia di Gesù (che poi noi
non abbiamo visto, credo che dovesse riportare tratti ebrei, anche se alla fine
la genetica di Cristo è celeste, infatti si pensa che il suo sangue non
sia annoverabile tra i tre gruppi umani) o di Maria, sia fatto
esclusivamente a scopo di culto. Il presepe è anch’esso illustrativo,
infatti qualche volta l’ho fatto, non sentendomi per nulla contrastata; non
credo che qualcuno si sognerebbe di adorare o baciare quelle statuette;
mi piace anche perché fa rivivere quel contesto, quell’atmosfera. Comunque, a
parte ciò, aggiungo che Isaia parla di un Gesù che non aveva bellezza
alcuna, chissà forse per non attirare a livelli fisico; addirittura dice che non
destava nessun interesse. Invece, qui in occidente, ti dipingono volti fuori del
comune, addirittura con gli occhi azzurri, che penso che siano rari tra
gli ebrei di carnagione olivastra. {01-06-2011}
▬
Osservazioni (Salvatore Paone): Cara
Eleonora, la Bibbia non fa nessuna distinzione tra immagini raffigurative
e immagini di culto. Entrambi sono Idolatria. La divinità, come dice Paolo non
si trova nell’arte scolpita o in un immagine. Dio è Spirito e come tale
va adorato e immaginato. {01-06-2011}
▬
Replica 1 (Eleonora Parisi): Certo, ma credo
che non hai compreso ciò che volevo dire. Poi la Bibbia parla di non fare
immagini per adorarle. Io volevo farti notare che a me succede che, se vedo un
quadro della Santa Cena [= ultima cena di Gesù, N.d.R], come detto sopra,
lo guardo e finisce lì; ma se vedo un quadro, fatto per l’adorazione,
provo contrasto. {01-06-2011}
▬
Risposta
1
(Nicola Martella): A proposito delle rappresentazioni dell’ultima Pasqua di Gesù, si può verificare che
ogni illustrazione è un’interpretazione; la stragrande maggioranza d’esse sono
trasposizioni di una cena orientale (la gente sedeva o giaceva su tappeti) in
stile occidentale. Siamo poi proprio così sicuri che uno dei tanti quadri
dell’ultima cena, posti nelle chiese, non spinga le persone alla venerazione
dell’immagine? Io non ne sarei molto sicuro, vedendo gente inginocchiata o in
contemplazione dinanzi a tali immagini.
Il presepe
è solo illustrativo? Lo è anche per i bambini? Gli apostoli avrebbero mai fatto
un presepe? Siamo proprio sicuri che nessuno «si sognerebbe di adorare o
baciare quelle statuette»? In Italia succede in tutte le chiese cattoliche,
che la gente bacia e adora il «Bambin Gesù». Siamo proprio sicuri che tutto ciò
sia innocuo per gli evangelici? Ho qualche dubbio, visto che le immagini
posseggono un fascino di per sé in ciò che rappresentano.
In questo
contributo ce ne sono di cose curiose e singolari! Si parla di una genetica
celeste
di Cristo; ciò è alquanto singolare e premetterebbe che in
cielo ci sia una stipe umana parallela. Inoltre, su quale campione di sangue
celeste è stata mai fatto un’analisi di laboratorio, per affermare che il gruppo
sanguineo di Gesù non sarebbe annoverabile tra i tre umani? Certo, non si
finisce mai di ascoltare sciocchezze metafisiche!
▬
Replica 2 (Eleonora Parisi): Beh, visto
che criticate molto pure le immagini raffigurative, io vi faccio delle domande.
Come mai pure nelle chiese vi stanno manuali destinati ai bambini con
immagini da colorare? Come mai esistono le Bibbie sempre per bambini
tutte piene di figure? In Esodo sta scritto di non farsi alcun immagine per
adorarla; infatti, Dio vietava di prostrarsi dinanzi a queste cose. In un
quadro figurativo o in libri di scuola domenicale nessuno si sognerebbe di
adorarle. E da ciò si deduce che ci sono oggetti, statue e altro, che vengono
costruite appositamente a questo scopo. Concordo pienamente con Stefano Ferrero,
che ha saputo cogliere il vero senso di tutto il discorso. {01-06-2011}
▬
Risposta 2 (Nicola Martella): Eleonora
Parisi, ho già risposto a Stefano Ferrero, ponendogli delle domande, a cui non
ho trovato ancora risposta. Sebbene io sia per un giusto equilibrio, la
convenzione attuale di raffigurare Gesù in libri e manuali, non significa di
per sé che si stia facendo la volontà di Dio. Potrebbe anche succedere che
lo stesso Gesù dica anche dei nostri usi e costumi: «E avete annullata
la parola di Dio a motivo della vostra tradizione» (Mt 15,6); oppure,
con una certa dose di sarcasmo: «Come ben sapete annullare il
comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra!» (Mc 7,9).
Di là dai
nostri gusti personali, dobbiamo sempre chiederci in ogni cosa, se essi
corrispondano al chiaro comandamento di Dio. Inoltre, l’arte non è neutrale.
Infine, le
stesse immagini di Gesù vengono usate da alcuni come «santini» da
venerare o come portafortuna e da altri come motivo figurativo per certi
versetti. Le «immagini sacre» non sono neutrali, ma gettano un certo
fascino sulle persone e creano nel tempo un rapporto devozionale,
forse inconscio, ma reale e in crescendo. Il Dio vivente, che ha proibito le
«immagini del sacro», ben sapeva tutto ciò.
▬ Replica 3
(Eleonora Parisi): Martella, ti do ragione sul fatto che si possano fare
cose contrarie alla Parola di Dio, per osservare le tradizioni. Sono del
parere che l’occidente abbia un cristianesimo adeguato alla cultura propria;
di ciò ho letto pure alcuni articoli. Comunque tu parli di Esodo, e proprio lì
il verso 5 Es 20, N.d.R.] spiega che non bisogna prostrarsi, ecco il
punto. Poi caro fratello, io non mi riferivo ai santini, ma a quadri che
raffigurano Cristo, Santa Cena [= ultima cena], creazione. Spero di essermi
spiegata bene. Figurati se io, da credente, potrei fare ciò. {01-06-2011}
▬ Risposta 3
(Nicola Martella): Faccio notare che già fare immagini del sacro era
un’opera degna di maledizione, oltre a dedicarla poi al culto. «Maledetto
l’uomo che fa un’immagine scolpita o di getto, cosa abominevole per
l’Eterno, opera di mano d’artista, e la pone in luogo occulto! E tutto il
popolo risponderà e dirà: Amen» (Dt 27,15).
Un
cristianesimo adeguato alla cultura propria? Anche i rabbini, conto cui si
scagliò Gesù avevano un giudaismo adeguato alla propria cultura; la questione è
se la nostra cultura dipenda dal culto richiesto da
Dio, o viceversa.
▬
Replica 4
(Eleonora Parisi): Allora, a questo punto bisogna, dire che opuscoli e
qualsiasi altra cosa con disegni raffigurativi sono sbagliati, e quindi
si dovrebbero togliere... {01-06-2011}
▬
Risposta 4
(Nicola Martella): Bisogna distinguere fra «immagini del sacro», da una
parte, e simboli e normali immagini, dall’altra. In tutto ciò bisogna avere
abbastanza «pudore» verso tutto ciò che è trascendentale, vagliando con
cura ciò, che è opportuno, per non essere un motivo di scandalo per gli
uni o una trappola all’idolatria per gli altri.
6. {Roberto Somma}
▲
■
Contributo: Nel Vecchio Testamento il
Signore diceva attraverso i profeti che Lui si trova dappertutto, dietro le
pietre, su un albero, perché no dietro un crocifisso. Anche se bisogna stare
attenti a non esagerare troppo nell’identificare il Signore dietro solo a
quell’oggetto. {31-05-2011}
▬
Risposta 1 (Nicola Martella): Puoi
indicarmi i brani, dove Dio ha detto con precisione tali cose? Io sono
uno studioso di AT, l’ho insegnato per un paio di decenni, ho scritto vari libri
in merito, ma cose del genere non le ho mai lette. Ad esempio, nell’AT non
c’erano ancora crocifissi. È proprio vero che conosci l’AT? Te ne cito io alcuni
brani-chiave, che affermano il contrario di ciò, che tu affermi. La
Legge proibì ogni forma di rappresentazione figurativa di uomini e ciò fu
ancorato nella Costituzione della teocrazia: «Non ti fare scultura
alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù
sulla terra o nelle acque sotto la terra» (Es 20,4). «Non vi farete
idoli, non vi eleverete immagini scolpite né statue, e non
collocherete nel vostro paese alcuna pietra ornata di figure...» (Lv
26,1; cfr. Dt 4,15s «la figura d’un uomo o d’una donna»).
▬
Replica 1 (Roberto Somma): Ho letto che il
Signore è dove lo cerchi; se lo cerchi dietro a una pietra, lui è lì; se
lo cerchi dietro un’altra cosa, lui è lì. {01-06-2011}
▬
Risposta 2 (Nicola Martella): Ti assicuro
che un’assurdità simile non si trova nella Bibbia! Prova nei «pensieri di
Buddha», che insegnava il panteismo: lì sicuramente c’è!
▬
Replica 2 (Roberto Somma): Genesi 28,18-22
è un assurdità? Giacobbe fa qui un monumento per il Signore. Identificare il
Signore in una pietra non è come identificarlo anche in una foto? Giacobbe è
sempre Giacobbe. {01-06-2011}
▬
Risposta 3 (Nicola Martella): Che cosa
c’entra una semplice pietra, che Giacobbe usò come «cuscino», con il
nostro tema? Mica lui la scolpì, facendone un’immagine di Dio! Mica si rivolse
alla pietra, identificandola con Dio! Egli rizzò semplicemente quella pietra in
«monumento» per ricordarsi il luogo, per così ritornarvi, secondo il voto
che fece. Probabilmente egli aveva intenzione di costruire lì un santuario
al Signore («sarà la casa di Dio», v. 22), se Dio lo avesse riportato
indietro sano e salvo da Paddan-Aran. Non sappiamo se tale proposito si sia mai
realizzato nella vita di Giacobbe. In ogni modo, tutto ciò non ha nulla a che
fare col tema delle immagini sacre.
▬
Replica 3 (Roberto Somma): E se io prendo
una fotografia e dico che quello raffigurato nell’immagine è Gesù, e
dico: «Questa foto è la tua casa Signore», non và bene? Giacobbe lo poteva fare,
e io no? E se è la casa del Signore quella, che io ho deciso che sia la
casa del Signore, il Signore lì non c’è? Per me lì c’è! Se il Signore ha
permesso che esistano le macchine fotografiche e si fanno delle immagini, che
hanno uno sfondo spirituale, e c’è chi ne ha bisogno perché è debole, tu dici
che è idolatria? E la trave nell’occhio tuo? E poi ho letto nel VT che il
Signore è dovunque lo cerchi. Sei sicuro che sono decenni che lo leggi? Le
cosiddette pietre commemorative, che facevano, non sono uguali a un
fiore? Io dico che quel fiore è il Signore e l’adoro! È idolatria? Ma per
favore non confondiamo di più la gente. {01-06-2011}
▬
Risposta 4 (Nicola Martella): Giacobbe non
disse che quella pietra fosse la casa del Signore, ma la consacro
come «monumento» per una futura casa del Signore, se Dio l’avesse portato
indietro. Per chi non taglia rettamente la Parola della verità, resta solo
confusione (2 Tm 2,15). Fai come vuoi, ma io, seguendo l’ingiunzione
apostolica, ho imparato a «praticare il “non oltre quel che è scritto”»
(1 Cor 4,6). Chi aggiunge o toglie, avrà il suo giudizio (Ap 22,18s).
Il tuo
pensiero è animista e panteista; come detto è più simile al buddismo
che al cristianesimo biblico.
7. {Carmen Masto}
▲
Gesù Cristo non
aveva un volto affascinante. Il profeta Isaia descrive l’immagine di come
era Gesù Cristo, il Signore. Isaia, essendo un profeta, aveva previsto ancora
prima che Gesù nascesse, la sua venuta sulla terra
[Isaia 53,2-5,10-11]. Non ci sono dubbi che si riferisce al Signore Gesù Cristo,
se si legge con attenzione e riflessione. Infatti dice: «Egli portava le
nostre malattie, è stato trafitto per i nostri peccati». Chi si poteva fare
trafiggere per i peccati degli umani? Non di certo un uomo qualunque, ma solo il
Signore Gesù Cristo. E poi il profeta Isaia dice ancora che il castigo, per cui
abbiamo la pace, è su di lui.
In Atti degli apostoli l’eunuco fa una domanda a
Filippo riquadro a quello che aveva detto il profeta Isaia, e Filippo gli
dice che quella persona è Gesù [Atti 8,30-35].
Dunque l’immagine di Gesù, che si sono
fantasticati quelli della chiesa romana, è una immagine fantastica, non
connesso alle sacre Scritture. Sicuramente non è tanto facile da comprendere, è
necessario riflettere con attenzione, non bisogna essere frettolosi a dare un
giudizio e quindi a fare pregiudizi.
La
Sacra Bibbia non è un libro qualunque, richiede riflessione, attenzione.
Il Signore Gesù Cristo non era un uomo
attraente, bello, affascinante come un fotomodello, non attraeva gli sguardi
delle donne.
C’è da aggiungere che il Signore Gesù Cristo non
aveva neanche i capelli lunghi, poiché i capelli lunghi li portavano
coloro che avevano fatto un voto di nazireato [Numeri 6,5]. Gesù, essendo il
figlio di Dio, non aveva bisogno di fare alcun voto, poiché Gesù Cristo non è un
uomo qualunque ma il figlio del Dio onnipotente. Quindi Gesù Cristo aveva i
capelli corti. È scritto: «La natura
stessa non v’insegna che se l’uomo porta la chioma, ciò è per lui un disonore?»
(1 Corinzi 11,14).
Dovrebbe essere più che sufficiente ciò, che la
Sacra Bibbia dice. Dopo che Gesù Cristo è risuscitato sicuramente è
diventato meravigliosamente bello, come dice anche il salmista Davide, re
d’Israele. Gesù Cristo siede alla destra di Dio Padre e anche intercede per noi
cristiani.
8. {Pietro Calenzo}
▲
1.
Io ritengo anzi credo, che
il divieto di farsi alcuna immagine di Gesù è assoluto. Ciò vale tanto
per i cattolici, tanto più per gli evangelici. O vogliamo prendere le
forbici e fare come i cattolici, che lo hanno tagliato dai comandamenti? O
vogliamo anche imitare i Testimoni di Geova, che raffigurano Gesù, alto,
bianco, bello, bruno e con pettinatura Anni ‘70-‘80, stile Disney? (altro che
contrari all’idolatria!). {01-06-2011}
2.
Idolatria è anche farsi qualsiasi scultura o immagine, in pietra scolpita
o in altre materiali, di qualsiasi cosa o essere umano o di una pseudo divinità,
che sono nei cieli in alto, sulla terra e sotto le acque. Ricordiamo anche che
gli Israeliti che peccarono d’idolatria con il vitello d’oro, non
rinnegarono Dio, ma affermarono che quell’idolo rappresentava il Dio, che
li aveva liberati dall’Egitto. Ci sono altre idolatrie, subdole e insite
nell’uomo, ma questo è un altro discorso. {02-06-2011}
9. {Salvatore Paone}
▲
1. «Non dobbiamo credere
che la divinità sia simile a oro, argento o a pietra scolpita dall’arte o
dall’immaginazione umana» (Atti 17,29) Si può rappresentare Dio? «A
chi vorreste voi assomigliare Iddio? E con quale immagine lo rappresentereste?
Un artista fonde l’idolo, l’orafo lo ricopre d’oro e vi salda delle catenelle
d’argento… A chi dunque mi vorreste assomigliare, perché io gli sia pari?»
(Isaia 40,18-26). {01-06-2011}
2. Fin dal
principio, Dio ha chiarito con l’uomo che Egli era (ed è) il vero unico Dio. E
al di fuori di Lui non vi sono altri dèi. Chi sceglie altri dèi provoca
l’Onnipotente a gelosia. Io starei molto attento a questo riguardo con
figurine di presunti Cristi, madonnine, padre Pio, ecc... La cosa più grave
e che molti pongono una tale fede in queste immagini che le vedi esposte
in auto, sopra i letti di ospedali, ovunque… anche su Facebook. È incredibile!
{03-06-2011}
10. {Mario Di Franco}
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Uno dei temi
maggiori della Bibbia è il rifiuto da parte di Dio di far costruire
immagini da adorare. In Esodo 20,4-6 troviamo il secondo comandamento, che la
Chiesa Cattolica Romana ha pensato bene di eliminare (fonte di facile
guadagno i pellegrinaggi ai vari idoli), dimostrando così di sapere bene che
anche le sue immagini sono proibite. Poi, con per raggiungere il numero di
dieci, essa divide il decimo comandamento (Esodo 20,17) in due, il nono e
il decimo appunto: 9) «Non desiderare la donna d’altri». 10) «Non desiderare la
roba d’altri».
Alcuni
affermano che, se si dovesse osservare alla lettera il secondo comandamento, non
si potrebbero avere neppure le foto delle persone care. La Bibbia
c’insegna il contrario, che le immagini proibite sono quelle, cui offriamo un
culto di adorazione (Levitico 26,1).
Altri dicono
che questo comandamento ha valore solo per le immagine pagane, ma
possiamo vedere invece che Mosè spiegò agli ebrei, popolo di Dio di quel tempo,
e non ai pagani, che Dio non si era mostrato, quando parlava loro,
appunto perché non facessero di Lui alcuna immagine (Deuteronomio
4,15-16.17-19).
Altri ancora
sostengono che le immagini erano proibite soltanto durante il periodo
dell’Antico Testamento. A questi rispondo che anche il Nuovo
Testamento parla molto delle immagini, e sempre contro di esse. Cito alcuni
versetti: 1 Giovanni 5,21; 1 Corinzi 10,14; vedi anche 6,9; 10,7.14; Atti
7,39-42; Romani 1,23; 1 Pietro 4,3; Apocalisse 7,14; 9,20; 21,8; 22,15.
La chiesa
nei primi secoli non usava immagini. Queste entrarono nelle chiese per uso
ornamentale alla fine del terzo secolo. Nel quinto secolo furono usate
per istruire, e in seguito considerate come sacre. Vennero accettate
dal concilio di Nicea nel 787 e da quello di Trento nel 1562 d.C.
Inoltre, le immagini che vengono venerate non raffigurano veramente i
santi, perché essi non posarono per gli artisti. Sono invece immagini di uomini
presi a modello o create dalla fantasia degli artisti.
Il fatto che
la Bibbia contenga non pochi, ma moltissimi passi che proibiscono le
immagini, rende chiaro che questo è un soggetto di grande importanza per Dio.
{03-06-2011}
11. {Vari
e medi}
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Francesco Giordano:
Concordo con te, Nicola,
in nessun caso bisogna farsi immagini, neppure della persona di Cristo. Se
proprio si deve farlo a titolo di ricordo, almeno riproduciamolo per quello che
poteva essere, cioè un uomo scuro e non chiaro. Infatti, Gesù, seppur è
Dio, non ha stravolto la natura, quando è venuto sulla terra (seppur poteva
farlo), ma si è attenuto agli usi e i costumi del luogo, nel quale è nato. Se
così non fosse stato, i quattro evangelisti (Matteo, Marco, Luca e Giovanni),
nello scrivere credo che avrebbero detto una cosa nel genere, essendo per loro
qualcosa di nuovo, non credete? {01-06-2011}
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Pierluigi Prozzo:
Il tipo là, quel Gesù dell’immagine, è longilineo e ha un viso allungato, occhi chiari e capelli
biondi, sguardo amorevole e candida luce, che lo circonda. Mi chiedo quanti
cliccherebbero su «mi piace», se nella foto ci fosse un volto deformato,
scuro di carnagione, occhi scuri e capelli ricci neri, magari anche alterato, o
peggio ancora traboccante d’ira; ovviamente tale foto avrebbe dovuto avere una
didascalia sotto, ad esempio I.N.R.I. {01-06-2011}
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Concetta Brancato:
Caro Nicola, pace. La Parola
di Dio dice che molti saranno chiamati, ma pochi gli eletti. Sono pochi
quelli, che camminano secondo Scrittura. Ormai essere cristiani è diventata una
moda, tutti uniti, tutti bonaccioni, tutti permissivi. Ci sono delle comunità,
che si spostano per evangelizzare e si portano dietro un crocefisso. Tra
breve tempo, vedremo nelle comunità pure immagini di Gesù. Per me non ci sono
giustificazioni. Il lupo si è veramente travestito d’agnello. Io concordo
con tutto ciò, che hai pubblicato. Dalle immagini si passa automaticamente
all’idolatria. pace... {02-06-2011}
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Damaris Lerici:
Tu, Nicola hai scritto: «La forza della predicazione cristiana non è “l’immagine”, ma la “parola”,
che è potente da suscitare la fede (Rm 10,14s.17). Per questo la chiesa
apostolica non ha trasmesso alcuna immagine di Gesù, né per ricordo, né come
illustrazione artistica, né come oggetto di venerazione». Grazie per questo
scritto, con il quale concordo pienamente! Eppure ci sono molti «credenti» che
giustificandosi con l’arte, approvano e giustificano il discorso delle
immagini, che la Parola di Dio chiaramente proibisce. {02-06-2011}
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Carmelo Mercante:
E la descrizione di Cristo in forma allegorica in Cantico dei Cantici 5,10-16? {01-06-2011}
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Risposta (Nicola Martella): Nel Cantico,
che è un componimento passionale fra un uomo e una donna, di Cristo non ne ho
visto traccia; e dire che il libro è stato attento oggetto di studio e
d’insegnamento da parte mia. Chi ve lo proietta, lo trova, ma questa non è
esegesi (spiegazione), ma eisegesi (proiezione). Tuttavia, che cosa ha a che
fare il Cantico con il tema «immagini di Gesù», che parla di tutt’altro?
12. {Vari
e brevi}
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Sergio e Vita Adragna: Fratello, hai assolutamente
ragione, ma io a volte non li pubblico per la figura, ma solamente perché mi
piace il versetto. È giusto che, quando vedi qualche cosa che non va, lo dici; è
una cosa buona sia davanti a Dio che per l’anima nostra. Grazie. {31-05-2011}
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Salvatore Paone: Nicola, permettimi una
battuta. Quando tu hai scritto nella nota «un volto radioso da un centinaio di watt», eccetera... evidente mente tale immagine ha un buon
contratto con l’ENEL! Del resto condivido il tuo pensiero espresso nella nota. {31-05-2011}
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Antonio Fausto Gaeta: Caro fratello, condivido a pieno quello, che scrivi. Io ieri ho scritto a un fratello, che vive in Germania, proprio su questo aspetto, ma
non ha voluto ascoltare il mio consiglio. Gli ho spiegato chiaro e tondo che questo atteggiamento è idolatria. {31-05-2011}
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Donatella Brancato:
Bravo, Nicola, ottimo argomento. La scrittura dice non farsi scultura, immagine alcuna (Deuteronomio
5,7-8). E pensare che questo, una volta, lo dicevo ai cattolici; adesso bisogna
dirlo anche ai nostri cosiddetti fratelli. Che tristezza! {01-06-2011}
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Rose Tallarico Mazzei: Sì, condivido. Quando Gesù fa parte della nostra vita,
non abbiamo bisogno di immagine alcuna. {01-06-2011}
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Alaimo Calogero: Ecco, sono d’accordo con te, così mi piaci. {31-05-2011}
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Giovanna Forte: Sì, fratello, si deve adorare in
spirito e verità. {01-06-2011}
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Giacomo Fattimiei:
Dio è spirito, non un'immagine fatta di mano d’uomo, e perciò i veri adoratori lo devono
adorare in
spirito e verità. {01-06-2011}
► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Rel/T1-Immagini_Gesu_Avv.htm
01-06-2011; Aggiornamento: 03-06-2011