1. ENTRIAMO IN
TEMA
Preoccupare
significa, etimologicamente parlando, occupare qualcosa (p.es. un posto) prima
di un altro. In senso riflessivo intende occuparsi antecedentemente di
qualcosa, prima che arrivi o di cui si teme l’arrivo. Ciò può portare, secondo i
casi, a prevenire tale cosa, a prepararsi per affrontarla adeguatamente oppure a
farne una malattia.
Una
preoccupazione significa, in genere, occupare la mente con un certo pensiero
(impensierirsi), accompagnandolo con uno stato d’animo negativo (inquietudine,
apprensione, ansia, assillo, tormento, angoscia, cruccio, trepidazione) o con
una prospettiva negativa (incertezza, timore, dubbio).
2. DOMANDE DI
LAVORO (Le seguenti domande di studio servono per stimolare chi vuole
approfondire l’argomento e per orientare la discussione):
■ Quali sono
le cose che più ti preoccupano attualmente?
■ Qual è il
decorso standard delle tue preoccupazioni?
■ Sei il tipo
razionale, che si prepara ad affrontare la burrasca? Oppure sei il tipo
irrequieto, che per la tanta apprensione rimane immobile a dolersi, che arriva
la tempesta?
■ Quando sei
preoccupato, sei portato a immaginarti scenari apocalittici, senza via d’uscita?
■ Come tipo
sei più la formica, che provvede a tempo, o come il grillo, che se la gode
spensierato?
■ Che ruolo ha
la tua fede nel Signore riguardo alle tue preoccupazioni?
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?
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I contributi sul tema
▲ (I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.
I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)
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1. {Nicola Martella}
▲
Per
l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare
la riflessione dei lettori, per aiutarli formulare contributi confacenti al
tema):
■ «Che
profitto trae l’uomo da tutto il suo lavoro, dalle preoccupazioni del suo
cuore, da tutto quello, che gli è costato tanta fatica sotto il sole?
Tutti i suoi giorni non sono che dolore, la sua
occupazione non è che fastidio; perfino la notte il suo cuore non ha posa»
(Ecclesiaste 2,22s).
■ «Il
leone o il leoncello ruggisce sulla sua preda, e benché una folla di pastori gli
sia chiamata contro, non si spaventa alla loro voce né si lascia
intimidire
dallo strepito che fanno» (Isaia 31,4).
■ «Non
siate dunque preoccupati, dicendo: “Che mangeremo? che berremo? o di che ci
vestiremo?”. Poiché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; e il
Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Ma cercate prima
il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte. Non
siate dunque con preoccupati del domani; perché il domani si preoccuperà
di se stesso. Basta a ciascun giorno la sua pena» (Matteo 6,31-34).
■ «Quello
che ha ricevuto il seme tra le spine è colui che ode la parola; poi la
preoccupazione del mondo e l’inganno delle ricchezze soffocano la parola che
rimane infruttuosa» (Matteo 13,22).
■
«Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti
agiti per molte cose, ma una cosa sola è
necessaria. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta»
(Luca 10,41s).
■ «Epafròdito…
aveva gran desiderio di vedervi tutti ed era preoccupato, perché avevate udito
che egli era stato infermo» (Filippesi 2,6).
■ «Umiliatevi
dunque sotto la potente mano di Dio, affinché Egli v’innalzi a suo tempo,
gettando su lui ogni vostra preoccupazione, perché Egli ha cura di voi»
(1 Pietro 5,6s).
2. {Maria Gioconda}
▲
Nei confronti della famiglia mi sento un po’
Marta (mentirei se dicessi il contrario); penso sia normale per una mamma
che deve affrontare tanti problemi nella vita quotidiana. Ma nello spirito mi
sento tanto Maria ai piedi del Signore. Gesù ha detto: «Il regno di
Dio è già in mezzo a voi»; e quale gioia più grande per una credente godere
di questa gioia di essere costantemente in compagnia del Signore? Sia fatta la
sua volontà: questo è il motto di ogni credente, che con fiducia gusta appieno
la gioia della grazia, perché sa che non manca di nulla. {22-03-2014}
3. {Edilza Da Silva Alves}
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Io sto attraversando un periodo brutto
con mia figlia, che è appena rimasta vedova all’età di 28 anni, con 2
figli piccoli da accudire; mio genero è dipartito all’età di 32 anni. Mentirei,
se dicessi che non sono preoccupata, ma credo fermamente in un Dio, che mi ha
fatto una promessa, di provvedere per loro. Adesso faccio come Maria: mi
siedo e riverso ai piedi del Signore la mia angoscia e tutte il miei
pensieri. Credo che Lui è fedele e mi sta accanto sempre. {22-03-2014}
4. {Gaetano Nunnari}
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Bella l’immagine della sedia a dondolo; ma
quella, anche se non ti porta da nessuna parte, almeno ti rilassa. Le
preoccupazioni sono davvero una grande sfida, un vero banco di prova
per il credente. Infatti, ci mostrano ogni volta, quanto davvero confidiamo in
Dio e quanto invece in noi stessi. Nonostante la Bibbia ha molto da dirci in
merito, e Dio è sempre fedele, si fa sempre fatica a mettere in pratica
brani come Filippesi 4,6-7 {22-03-2014}
5. {Pietro Calenzo}
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Tempo addietro, tanto tempo fa, lessi un libro,
in cui fra le altre cose si consigliava di leggere il Salmo 23 ogni
giorno e naturalmente di assimilarlo per fede. Ovviamente questo era solo uno
dei consigli scritturali contenuti nel libro. Non si può fare a meno di essere,
alcune volte, preoccupati, ma ciò non deve essere uno stile di vita. Le
promesse di Dio sono: «Sì e amen»; e questa vita è una palestra per la nostra
fede. Dimentichiamo fermamente le dottrine extra-bibliche dell’evangelo
del progresso e della salute; Dio non ci ha chiamati a essere benestanti, ma
sereni tra le sue braccia. Le preoccupazioni a volte sono
giustificate; tuttavia ciò non deve essere mai un avvallo per rimanere fermi,
statici nel problema, ma deve essere uno stimolo per sollecitare la
nostra fedeltà alle Parole del Signore. Egli non consentirà mai che la
prova sia più pesante di quella che siamo in grado di sopportare, e ci donerà la
sua forza per sopportarla e per uscirne. Anche le forme parossistiche o fobiche
delle preoccupazioni possono essere guarite con il balsamo della Parola
di Dio. Tutto ciò deve accadere, però, con fede, perché senza fede nella Parola
di Dio, si è solo uditori, non facitori della Scrittura, ed è impossibile
piacere a Dio. Questa è una delle situazioni più disperate; e bisogna pregare
molto per tali anime, dirigendole, se possibile, a una cura pastorale specifica.
{22-03-2014}
6. {Lucia Mesturini}
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La preoccupazione è una perdita di tempo,
perché ci porta ad agire in base alla nostra visione delle cose; così facendo
dimentichiamo che quello che noi vediamo o sentiamo, potrebbe non corrispondere
alla vera realtà delle cose (il nemico entra nei nostri pensieri per
distorcere la realtà per poi convincerci ad agire in modo sbagliato). Bisogna
mettere tutto nelle mani del Signore, con la certezza che Egli agirà per
il nostro bene migliore. La preoccupazione è una mancanza di fede in Dio.
Perché mi devo preoccupare, se Dio è con me (semmai mi devo preoccupare
di essere nella volontà del Signore e non da un’altra parte). In ogni cosa
bisogna chiedere consiglio a Lui in preghiere con ringraziamenti.
{23-03-2014}
7. {}
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8. {}
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9. {}
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10. {}
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11. {Vari
e medi}
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12. {Vari
e brevi}
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► URL
:
http://diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Preoccupa_EnB.htm
22-03-2014; Aggiornamento:
23-03-2014 |