«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

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Malattia e guarigione 1

 

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La salute fra scienza, religioni e ideologie — Malattia e guarigione 1

  Ecco le parti principali:

La questione della medicina e delle sue alternative

Guarigione e problematica

La medicina e la Bibbia

 

Dizionario delle medicine alternative — Malattia e guarigione 2

  Ecco il procedimento usato per i singoli temi:

Presentazione del metodo o della problematica

Analisi critica scientifica, medica, razionale

Punto di vista biblico e valutazione della questione nel cristianesimo

Possibili alternative.

 

Inoltre ci sono anche queste parti:

Fatti, casi ed eventi nella paramedicina

■ Registro delle voci

Registro ragionato delle voci

 

Vedi al riguardo le recensioni.

Malattia e guarigione 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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I MALI DELLA VITA E LA FEDE

 

 a cura di Nicola Martella

 

1. L’ALBERO E LA SUA SIMILITUDINE ESISTENZIALE: L’immagine dell’albero viene presa come similitudine per l’uomo, la sua vita, il suo benessere, i suoi mali e la sua fine.

 

     ■ La prosperità: Che la vita dell’uomo sia paragonata a un albero, che cerca stabilità, ancorando le sue radici, è mostrato dal seguente brano: «Egli verdeggia al sole, e i suoi rami si protendono sul suo giardino; le sue radici s’intrecciano sul mucchio delle macerie, penetra fra le pietre della casa» (Giobbe 8,16s; cfr. Salmo 53,8; 92,14).

 

     ■ Le disgrazie : Quando vengono pesanti mali della vita, allora l’uomo viene descritto così: «In basso s’inaridiscono le sue radici, in alto sono tagliati i suoi rami» (Giobbe 18,16; cfr. Amos 2,9). E ancora, attribuendo la causa a Dio, si afferma: «Mi ha demolito pezzo per pezzo, e io me ne vado. Ha sradicato come un albero la mia speranza» (Giobbe 19,10).

 

L’albero

 

     ■ Altri aspetti : Anche la morte stessa è vista come uno sradicamento dalla terra dei viventi (Salmo 52,5). Lo stesso vale per la condizione spirituale di una persona (Giuda 1,12). A ciò s’aggiunga tale immagine per il giudizio finale di Dio (Matteo 15,13).

 

2. ALCUNE APPLICAZIONI SPIRITUALI

     ■ La massima : «Quando il vento si fa impetuoso nella vita, è allora che l’albero mostra il vigore delle sue radici. Così è per la fede: chi è radicato in Cristo, sebbene venga agitato dai mali della vita, non viene mai divelto» (Nicola Martella; «Mali e fede»).

 

     ■ La preghiera: «Signore Gesù Cristo, tu sei la roccia dei secoli, in cui mi son ben radicato con la fede. Nella mia vita son arrivate le intemperie e mi hanno scosso; grazie, perché tu mi hai tenuto fermo, ed esse non mi hanno atterrato» (Nicola Martella; «Radicati in Cristo»).

 

3. DOMANDE DI LAVORO (Le seguenti domande di studio servono per stimolare chi vuole approfondire l’argomento e per orientare la discussione):

     ■ 1. Quando vieni agitato dai mali della vita, ti fai sballottare qui e là e trascinare come viene, oppure che cosa ti dà un sostegno sul piano umano? (cfr. 1 Samuele 23,16).

     ■ 2. Quando arrivano i mali della vita, sei proteso a concentrarti su di loro, perdendo, in tutto o in parte, ogni riferimento con quanto ti sta intorno e con la realtà, e preferendo che venga la fine di tutto? (cfr. Giobbe 3,11; Giona 4,6-11).

     ■ 3. Quando arrivano i mali della vita, sei proteso a concentrarti su di loro, perdendo, in tutto o in parte, ogni riferimento col Signore o addirittura facendogli pesanti rimostranze? (cfr. Giobbe 2,7-10; 10,18-22; Geremia 20,17s; cfr. invece Sal 84,5).

     ■ 4. Quando sono arrivati specifici mali della vita, quanta reale profondità e quanto vigore hanno mostrato le tue radici riguardo alla fede (= fiducia) nel Signore? (cfr. Geremia 17,7s; cfr. invece v. 6; Os 14,5ss).

     ■ 5. Quando, in passato, in situazioni concrete, hai creduto che oramai tutto era troppo tardi e tutto si sarebbe irrimediabilmente sfasciato, che cosa è invece successo? (cfr. Atti 27,20.23ss; 2 Corinzi 4,7-10).

     ■ 6. Che lezione hai tratto dalle esperienze, che hai fatto nel passato con i mali della vita, sul piano umano? (come si sentiva il salmista in Salmo 25,15-20?).

     ■ 7. Che lezione hai tratto dalle esperienze, che hai fatto nel passato con i mali della vita, sul piano interpersonale? (cfr. Proverbi 17,17; 2 Timoteo 1,15-18; cfr. anche Atti 28,15).

     ■ 8. Che lezione hai tratto dalle esperienze, che hai fatto nel passato con i mali della vita, sul piano della fede nel Signore? (cfr. 2 Timoteo 4,16ss; cfr. pure Giacomo 1,5-8).

Prove della vita {Nicola Martella} (T)

 

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Nicola Martella

2. Luigi Cesarano

3. Damaris Lerici

4. Donatella N. Festa

5. Giovanni Saeli

6. Claudia Biscotti

7.

8.

9.

10.

11.

12. Autori vari

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Nicola Martella}

 

Per l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare la riflessione dei lettori, per aiutarlo formulare contributi confacenti al tema):

     ■ «Confidate in perpetuo nell’Eterno, poiché l’Eterno, sì l’Eterno, è la roccia dei secoli» (Isaia 26,4).

     ■ «... i nostri padri... bevvero tutti la stessa bevanda spirituale, perché bevevano alla roccia spirituale, che li seguiva; e la roccia era Cristo» (1 Corinzi 10,4).

     ■ «Egli [Dio] faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, affinché, essendo radicati e fondati nell’amore, siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi qual sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo (Efesini 3,17s).

     ■ «Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù il Signore, così camminate uniti a lui, essendo radicati ed edificati in lui e confermati nella fede» (Colossesi 2,6s).

     ■ «Noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l’eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi. Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all’estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; atterrati, ma non uccisi; portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo» (2 Corinzi 4,7-10).

 

 

2. {Luigi Cesarano}

 

Contributo: In Ebrei 11 la parola «fede» si trova più di venti volte nei quaranta versetti di questo capitolo: una media di una volta ogni due versetti. Inoltre questo capitolo contiene numerosi esempi di ciò, che determinate persone sono riuscite a fare per mezzo della loro fede. In Ebrei 11 troviamo la formula «per fede» una decina di volte. Al v. 4 per fede Abele fece tale cosa; al v. 5 per fede Enoc fece qualcos’altro; al v. 7 per fede Noè e così via. Per mezzo della loro fede, queste persone e altre, sono riuscite a fare cose grandi. C’è una cosa che accomuna tutti i «modelli» di fede di questo capitolo. Tutti quanti hanno fatto una scelta tra Dio e il mondo. Tutti quanti hanno deciso di seguire Dio e non il mondo. Amen! {26-02-2015}

 

Nicola Martella: Qui ricorre la locuzione greca pístei, dativo di pístis «fede, fiducia, confidenza, fedeltà, lealtà, ecc.», e intende letteralmente «per mezzo della fede, mediante la fiducia (in Dio)». L’autore intendeva che la fiducia nelle promesse di Dio era lo strumento per raggiungere i singoli obiettivi, che ogni credente si trova ad avere dinanzi a sé. Sì, la fiducia nella promesse di Dio è un buon antidoto ai mali della vita.

 

 

3. Damaris Lerici{}

 

Contributo: Personalmente, quando sono arrivati i mali della vita, ho sperimentato con una forza maggiore, una forza che non era la mia (ma viene da Dio), tutta la grazia, la potenza l’amore e la fedeltà del mio Dio! Sì, «benedetto l’uomo che confida nel Signore, e la cui fiducia è il Signore! Egli è come un albero piantato vicino all’acqua, che distende le sue radici lungo il fiume; non si accorge quando viene la calura e il suo fogliame rimane verde; nell’anno della siccità non è in affanno e non cessa di portare frutto» (Geremia 17,7s). {26-02-2015}

 

Rita Fabi: Concordo con Damaris. Anche per me ogni prova, che un tempo mi avrebbe atterrato, mi radica maggiormente in Cristo, perché so che ogni vero cristiano, avrà nel proprio cammino prove e persecuzione come il proprio Maestro, e questo invece di abbattermi, mi rende orgogliosa di poter condividere con Lui questi eventi, perché altrimenti mi sentirei proprio inutile. «Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi trovate di fronte a prove di vario genere, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia in voi un’opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti» (Giacomo 1,2-4).

     Rimanere radicati in Cristo rappresenta la perseveranza del cristiano. «Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio» (Ebrei 12,1s). {26-02-2015}

 

 

4. {Donatella Nancy Festa}

 

Nella vita di ognuno, anche nella mia, capita di vivere prove e difficoltà in momenti, in cui ci si sente più forti o in momenti in cui ci si sente più deboli. Paolo diceva. «Quando sono debole, allora sono forte». Da questo versetto ho capito che la vera forza, nel superare le tempeste della nostra vita, è quella di una fede concentrata in Cristo. Riconoscere la mia debolezza, mi spinge a rifugiarmi nel Signore e nella sua forza, non a confidare in me stessa e nella mia appartenenza alla famiglia di Cristo. È vero che il Signore ha dato a noi, come figli di Dio, autorità contro il suo nemico, ma è anche vero che bisogna avere un concetto sobrio di se stessi, nella misura della fede che Dio ci ha donato. Personalmente, cerco sempre di fortificare la mia fiducia nel Signore, ricordandomi delle sue promesse, generalmente quelle che mi tornano subito in mente, sono quelle più efficaci a fugare i cattivi pensieri. Oggi, per esempio, mi torna in mente su questo argomento: «Il Signore è la mia forza e il mio cantico, il mio liberatore». Quando temo qualcosa o qualcuno mi ripeto le parole del Salmo 18: «Io t’amo, o Eterno, mia forza! L’Eterno è la mia rocca, la mia fortezza, il mio liberatore; il mio Dio,la mia rupe, in cui mi rifugio...». Poi realizzo che a questa confessione di fiducia segue una promessa espressa nel Salmo 91,9: «Poiché tu hai detto:“O Eterno, tu sei il mio rifugio”; tu hai preso l’Altissimo per tuo asilo, male alcuno non ti coglierà, né piaga alcuna si accosterà alla tua tenda». Fatto questo, confido; e la Parola di Dio mi aiuta a non perdere il controllo. Se sono angosciata, prego. Ammetto che non sempre riesco a difendermi nel modo giusto dalle aggressioni della vita; ci sono stati, in passato, episodi che mi hanno provato a lungo, facendomi quasi disperare; ma ammetto, nello stesso tempo, che Dio è stato fedele e non mi ha mai abbandonata. Anche io posso dire come molti: «Fin qui Dio ha provveduto»; e confido che mi porterà fino alla meta. E se mi domando quanto devo confidare, c’è Isaia 26,3s: «A colui che è fermo nei suoi sentimenti, tu conservi la pace, la pace, perché in te confida. Confidate in perpetuo nell’Eterno, perché l’Eterno, sì l’Eterno, è la roccia dei secoli». {26-02-2015}

 

 

5. {Giovanni Saeli}

 

«Molte sono le afflizioni del giusto, ma l’Eterno lo libera da tutte» (Sal 34,19). La base per rimanere saldi nella fede, è avere completa fiducia nelle promesse, che Dio ci fa attraverso la sua Parola, avere lo sguardo fisso su Gesù (Eb 12,2), e aver realizzato la comunione attraverso la preghiera. Ritengo personalmente anche importante il sostegno e la presenza della fratellanza; sopratutto con alcuni s’instaura un sincero rapporto d’amicizia. Per il credente biblico, trovarsi nella prova, non può che essere motivo di rallegramento (1 Pt 4,13). Ora Dio è fedele, non permetterà... (1 Cor 10,13). Per «quelli, che sono piantati nella casa dell’Eterno», «Egli è la mia Rocca e non vi è alcuna ingiustizia in lui» (Sal 92,13-15). La pace del Signor, nostro Gesù Cristo, custodisca e regni nei nostri cuori! {26-02-2015}

 

 

6. {Claudia Biscotti}

 

Grazie, Nicola, per questo studio, che ci aiuta a esaminare noi stessi. Come per l’altro tuo articolo, sulle prove [► Prove della vita], devo ammettere che la prima reazione, che ho, è carnale; provo rifiuto per la sofferenza e anche se, non rimprovero Dio, per ciò che sto attraversando, mi lamento con Lui del perché e se era necessario. È una domanda retorica, per la quale mi vengono in mente altre persone (Giona, Elia), che si sono lamentate, ma che hanno sperimentato l’amore e la fedeltà di Dio, prima di me. Ho la tendenza a chiudermi a riccio, e sembra che tutto intorno a me diventi sfocato, tanto sono concentrata sul «male»; seppur mi senta sola, so per certo di non esserlo. Una volta, ho percepito chiaramente, di trovarmi nel mezzo di una «battaglia»; sopraggiunse la difficoltà all’improvviso e non ero in grado di «cavarmela» da sola, pregai e sentii che il Signore stava agendo in quel preciso momento in mio favore. L’unica cosa, che dovevo fare, era aver fiducia; ma dall’altro lato, pensieri contrastanti mi volevano distrarre, facendomi crollare. Fu dura ma il Signore vinse, e io con Lui. Ripenso sempre alla frase: «Ti sia fatto come credi», ma nella tempesta non sempre è facile o scontato. Altre volte, quando ho la tenebrosa sensazione che non si aggiusterà, ho bisogno di sorelle e fratelli, che mi rammentano l’amore e la fedeltà di Dio, scuotendomi ed esortandomi a non mollare. La mia fede nel Signore cresce e anch’io; spero ogni giorno di più, di deluderlo di meno. {26-02-2015}

 

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12. {Autori vari}

 

Rosangela Campagna: La cosa che ci rincuora, è che Dio e con noi (!) sia nella tempesta, sia nella calma! {26-02-2015}

 

Nina Sugameli: O Dio, sii sempre radicato nel mio cuore, fino al mio ultimo respiro. {26-02-2015}  

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Mali_fede_MeG.htm

25-02-2015; Aggiornamento: 28-02-2015

 

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