i punti di forza del singolo coniuge e a
complementare l’altro.
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1. {Michela De Rose}
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Caro fratello, il Signore è stato molto paziente con me.
Essendo stata abituata, fin dalla mia infanzia, ad avere come punto di
riferimento solo mia madre, non riuscivo a non
lasciare il controllo e la
responsabilità nelle giuste mani di mio marito.
Solo dopo tante cadute e prove, ho imparato a
prendere il giusto posto di quel
flessibile che, piegandosi, dona la
giusta resistenza alla vite. Grazie per come mi hai fatto del bene con questa
riflessione. {04-02-2016}
2. {Guerino De Masi}
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Contributo: Bello, ma non so, se la Hilti sarà contenta! ☺ {04-02-2016}
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Nicola Martella: Se la «Hilti» è una marca, allora io uso i prodotti della «Fischer». ☻
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Guerino De Masi: Comunque, è un’ottima applicazione. Avendo io parlato in questi giorni di «bulloni», la tua illustrazione è un ampliamento nella stessa direzione. {04-02-2016}
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Nicola Martella: Va’ nel merito con la tua competenza! Certamente avrai da rivelarci cose importanti sulla tecnica degli «stop» e sulla relativa applicazione al matrimonio (alcuni d’essi sono «stop and go»).
E non dirmi che «non ci capisci un tubo». Altrimenti significa che ti manca qualche perno nel comprendonio.
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Guerino De Masi: L’importanza della sua funzionalità sta in rapporto al materiale, sul
quale realizzare un ancoraggio. Per
esempio, il «tassello» proposto con la foto è del tipo idoneo per tante
strutture in muratura, anche friabile
o poco consistente e addirittura dove ci sono mattoni vuoti... ma non troppo.
Qualche volta necessitano quelli, che io chiamo a «bilanciere»! Per ogni
esigenza e scopo e per ogni struttura portante occorre scegliere il
tassello adatto. Ma la funzionalità è
sempre applicabile alle tue riflessioni.
Due componenti diversi, ma uniti, che fanno
un tutt’uno (il tassello), la coppia,
maschile e femminile, che nel matrimonio
esemplificano la tenuta e la resistenza al carico. Un «tassello» di qualsiasi
tipo e per qualsiasi esigenza e scopo, se viene «bloccato»
fuori dalla sua applicazione, funziona ugualmente. La parte mobile
ed elastica si stringe attorno al perno bloccando il tutto. Ma poi?
Non serve più, è da buttare via!
Fatica e soldi sprecati!
Il
«tassello» realizza la sua funzione quando è applicato nel supporto adatto e con
lo scopo specifico. Così è del maschio e della femmina, dell’uomo e
della donna. Fuori dell’ambito
matrimoniale è spreco e perdita! E la Bibbia, Parola di Dio, parla della
funzione della coppia sin dall’inizio. Nella Genesi leggiamo: «Dio creò
l’uomo... maschio e femmina... li benedisse e... moltiplicatevi e riempite la
terra»! Quella prevista dal Signore è
un’unione senza peccato, è benedetta! Paolo a questo proposito, dando
consigli utili alla coppia afferma: «Non
vi private l’uno dell’altra».
Credo che
ci sia molto da dire su questo soggetto che rimane tabu anche per molti
credenti. C’è un alone di peccaminosità,
che occorre dipanare. Mi rendo conto che sto uscendo dal seminato. Qui
l’importante è la funzionalità,
voluta dal Creatore, per l’uomo e la donna. Funzionalità che è perfettamente
applicabile nel matrimonio di un uomo e di una donna: «E i due diverranno
una sola carne»!
Fuori da quest’ambito, è peccato, è
fuori dal progetto divino. Come dici bene tu, la resistenza meccanica è nelle
caratteristiche e nel comportamento differente dei due componenti, che uniti
sopportano pesi e trazioni. Ma mi piacerebbe che tu parlassi della bellezza del
«tassello», della gioia dell’unione,
del piacere voluto dal Signore, dell’esclusione di peccato nel
rapporto fisico e amoroso della
coppia. Ho scritto troppo e troppe cose? Ho fatto un minestrone? Mi son forse
tolto qualche sassolino dalla scarpa? Ho paura di sì... ☺
{04-02-2016}
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Nicola Martella:
Il mio intento era di parlare della funzionalità della coppia esistente,
affinché, agendo insieme in sintonia e simbiosi, riscoprano il loro
ruolo di genere e lo esercitino,
creando così una dinamica vincente e creativa.
Chiaramente ogni illustrazione ha il suo punto di forza, così pure quella
del «tassello». È anche vero che si può estendere tale illustrazione anche ad
altro, come tu suggerisci. Allora, una prima riflessione è che due
elementi dello stesso genere (due
«involucri» o «femmine», due «viti» o «maschi») da soli non si possono
combinare, per creare un fissaggio tale su un supporto (p.es. muro), così da
poterci esercitare poi una trazione (p.es. peso). Perché la cosa funzioni, nella
tecnica come nella coppia, ci vuole un «maschio» e una «femmina». Quindi gli
elementi devono essere necessariamente eterogenei e non omogenei.
L’altra riflessione è che come il «perno» penetra in modo naturale
«l’involucro», per diventare insieme un’unità strutturale, così un marito e una
moglie diventano «una sola carne» (Gn
2,24; Mt 19,5s; 1 Cor 6,16). Per «carne» non si intende nella Bibbia solo
l’unione fisica, ma anche l’unione psico-sociale e parentale. Il coniuge diventa
«carne della mia carne» (Gn 2,23) o
«mie ossa e mia carne» (cfr. Gn 29,14; 2 Sm 19,12s), ossia il parente più
prossimo.
Come nell’unità del tassello il perno e l’involucro
traggono forza e resistenza, così è nella coppia la
comunione umana per il marito e la
moglie, che si uniscono non solo nello spirito, ma
anche nel corpo, per trarre da ciò
consolazione e appagamento per ambedue. In ciò è importante sia la comunione
umana, sia quella spirituale, sia quella psichica, sia quella sessuale. L’amore
quale ricerca del bene dell’altro leviga
proprio in tale comunione coniugale le differenze,
avvicinando nell’unità sia i
pensieri, sia i sentimenti, sia le emozioni, sia le azioni e portandole a
sintonizzarsi sulla stessa lunghezza
d’onda.
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11. {Vari
e medi}
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12. {Vari
e brevi}
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► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Lav_coppia_GeR.htm
04-02-2016; Aggiornamento: 05-02-2016