1.
Le diete yo-yo nell’alimentazione
Non so se
tutti conoscono uno yo-yo, un oggetto tondo, generalmente a forma di
disco, con una scanalatura centrale, intorno alla quale si avvolge un filo,
mediante il quale, tenendo
il mano il capo estremo, si crea un movimento verso
l’alto e verso il basso di tale disco. Nella dietologia l’effetto yo-yo
indica il ciclo di perdita e riacquisto di peso corporeo in seguito a diete
eccessivamente ipocaloriche. In pratica, a breve tempo si consegue una perdita
di peso, ma nel lungo periodo non si riesce a mantenerla. Quindi, dopo un po’ si
ricomincia un nuovo ciclo di dieta ipocalorica.
2. Social network e diete yo-yo
Non parlerò qui di diete alimentari, ma dell’effetto yo-yo di alcuni
utenti nei social network. Ci si rende conto che ci si è troppo abbuffati in
rete, trascurando altre cose (coniuge, figli, famiglia, lettura della
Parola, preghiera, contatti con i credenti locali, ecc.) e creando forse anche
tensioni in vari ambiti. Allora si cerca la via drastica: non solo
disciplinarsi al massimo o staccare la spina per un po’, ma cancellarsi da tutti
i social network.
Chi pensa che
questa sia la soluzione, spesso si sbaglia. Infatti, di amici, che hanno
praticato tale via drastica, ne conosco qualcuno. Tale loro proposito non è
durato a lungo.
Giorni fa
qualcuno mi ha scritto «Vado via da Facebook. Vi volevo salutarti
così:... ». Tuttavia, solo cinque giorni dopo, mi ha riscritto. Un altro amico era
sparito dai miei contatti; chiestogli le ragioni, mi ha scritto che si è
cancellato con un suo account, per investire più tempo nella preghiera.
Gli scrissi che ci si può staccare da un social network, anche senza cancellare
i propri account, ma disciplinandosi, nel caso in cui ci si accorge che si
stanno trascurando altre cose, ad esempio, pregare di più. «Per
tutto v’è il suo tempo, v’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo»
(Ec 3,1). Anche altri hanno annunciato di sparire dal social network comune, o
perché si erano assuefatti o perché lo ritenevano uno strumento della carne,
se non del diavolo; c’è stato tutto un rincorrere tali amici da parte di tutti
gli altri, per convincerli dell’importanza della loro presenza, usando argomenti
diversi fra loro (luce nelle tenebre, testimonianza, apologetica, ecc.), cosa
che ha fatto bene al loro amor proprio. Alcuni hanno mollato veramente; poi,
però, dopo un po’ di tempo, dopo una «pausa di riflessione», erano saliti
nuovamente sulla stessa «carovana».
3. Alcuni miei
consigli
Ecco che cosa
scriverei a chiunque si trova in tale situazione.
■
Disciplinarsi è meglio che fare diete drastiche, che producono solo effetti
yo-yo; prima si è allo stecchino, poi si passa alle scorpacciate, e così via...
anche nei social network.
■ Si dà agli
altri l’impressione di debolezza caratteriale, quando si passa per
contrapposti estremi. Fra quelli, che conosco, spesso ciò accade ad alcune
persone almeno una volta ogni uno o due anni; per altri anche più
frequentemente.
■ Un buon
uso (corretto, regolato, sano, senza polemiche e guerre personali) dei
social network aiuta sia nello sviluppo dell’autocontrollo (frutto dello
Spirito), sia nella santificazione personale, sia nell’essere un buon
esempio per gli altri.
■ Visto che le
cose restano in rete, è meglio scrivere così: in modo moderato (frequenza
e forma), con un buono stile, senza astio, risentimento e male parole, con
equilibrio, restando nel merito, in modo ben riflettuto, biblicamente centrato,
che aiuti gli altri e lasci un buon profumo di Cristo.
■ Nei
rapporti interpersonali, anche in rete nascono vari dissapori. Per
non essere frantesi, è bene scrivere in modo chiaro e inequivocabile. Prima di
fare da maestro agli altri (fonte di tanti dissidi anche in rete! Cfr.
Gcm 3,1), bisogna controllare che si sta
praticando tale cosa personalmente e se si sta comunicando la verità con amore.
Gesù insegnava: «Ipocrita, togli prima dal tuo
occhio la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall’occhio di
tuo fratello» (Mt 7,5). Inoltre, la rete è
piena di falsi cristiani, di gente faziosa (p.es. esoteristi
cristianizzati), di «senza chiesa» e di credenti, che vivono nella disubbidienza
e che, perciò, non presentano la sana dottrina (o tutto il consiglio di Dio), ma
ciò che fa loro comodo.
■ Ciò
significa anche quanto segue: Bisogna sottrarsi da polemiche, non farsi
trascinare sul terreno della carnalità, non rispondere al male col male,
ritirarsi a tempo da questioni sterili, sciocche e che portano discredito
all’Evangelo e al Signore. Gesù insegnava: «Non
date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci,
perché non le pestino con le zampe e, rivolti contro di voi, non vi sbranino»
(Mt 7,6).
■ Un social
network è uno strumento, non un fine. Quindi, bisogna avere le giuste
priorità. Chi sa mettere ordine alla propria vita, saprà anche usare
un social network in libertà, senza diventarne schiavo. Allora esso non
sottrarrà tempo ed energie ai propri doveri e alla qualità spirituale della
propria vita e della propria devozione. Quando si vuol dedicare del tempo
particolare alla preghiera, allo studio biblico e alla comunione fraterna, basta
non accedere a un social network.
4. Per
l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare
la riflessione dei lettori, per aiutarli formulare contributi confacenti al
tema):
■ «Perché
dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore» (Mt 6,21).
■ «L'uomo
buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo
cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del
cuore» (Lc 6,45).
■ «Ogni
cosa m’è lecita, ma non ogni cosa è vantaggiosa. Ogni cosa m'è lecita, ma io non
mi lascerò dominare da cosa alcuna» (1 Cor 6,12).
■ «Ogni
cosa è lecita ma non ogni cosa è vantaggiosa; ogni cosa è lecita ma non ogni
cosa edifica. Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascuno cerchi quello
degli altri» (1 Cor 10,23s).
■ «Tutto è
puro per quelli che sono puri; ma per i contaminati e gli increduli niente è
puro; anzi, sia la loro mente sia la loro coscienza sono impure. Professano di
conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, essendo abominevoli e ribelli,
incapaci di qualsiasi opera buona» (Tt 1,15s).
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?
Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)
Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.
I contributi sul tema
▲ (I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.
I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)
Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante
1. {Nicola Martella}
▲
Sopra avevo parlato
degli ultimi due contatti, che avevano detto ufficialmente addio al
comune social network, portando o ragioni personali o demonizzando il mezzo. Uno
di loro aveva cancellato pure uno dei suoi account, decadendo così dai
gruppi, a cui era iscritto e addirittura dalla gestione di qualche gruppo, che
amministrava insieme ad altri. I propositi di ambedue non sono durati a lungo.
Il primo ha rallentato, ma non si è mai ritirato; quando gli ho chiesto
ragioni delle sue e-mail d’addio, non ha saputo dire un granché. Il secondo,
dopo aver cancellato il suo account più usato, non si è visto per circa
una settimana, ma poi è tornato in sordina, come se nulla fosse stato. Si è
semplicemente meravigliato di non essere più fra gli amministratori di un
gruppo, che gestiva insieme ad altri, dopo aver cancellato l’account, con cui
era iscritto al medesimo!
Come si vede, disciplinarsi è meglio che abbuffarsi e poi, sotto il peso
della coscienza sporca, prendere decisioni estreme, che poi non si riesce a
mantenere. In ogni caso, è meglio rinunciare a grandi proclami, secondo
cui si sparisce del tutto o per un lungo periodo da un social network. Col
tempo, può succedere che non ci creda più nessuno e si perda di credibilità.
Meglio auto-regolamentarsi, usando una dieta telematica sana e
costante.
2. {Enzo
D’Avanzo}
▲
Condivido, quello
che dici, Martella. Anche perché — non lo dico mai e si conosce poco — nella
vita di lavoro, per lunghi anni sono stato esperto nutrizionista, ho
insegnato per conto di una multinazionale come dimagrire bene e in salute, sono
stato un «coach del benessere». Mettersi a dieta drastica non ha
mai risolto il problema di nessuno, ci vuole disciplina nel gestirsi.
Qui fai una
esatta disamina, se mancano elementi di disciplina, non si ottiene nulla
in nessun campo. Un social network è uno strumento, non un fine, come hai
detto tu. Qua si apre un discorso enorme e infinito, credo che sarai a
conoscenza che il PC causa dipendenza; e qua già ci potremo soffermare a
lungo, potremo dire che non dovremo avere dipendenza. La gente si e tuffata in
questo mezzo e strumento, perché hanno trovato comunque qualcosa, che stimola
la spiritualità; le frasi motivazionali hanno un forte impatto e stimolano
un percorso, ma poi spento il PC, ahimè, si presenta chi sei. Senza PC non hai
una tua dimensione, in quando ne hai creata una virtuale. Ci vogliono 21
giorni per formare un abitudine nuova, e per toglierla ci vogliono mesi;
tutto nasce da qui. Le abitudini sono semplicemente dei comportamenti
automatici; gran parte di quello che facciamo, è dettato dalle abitudini.
Per togliere le vecchie abitudini, se ne devono creare altre, altrimenti
si ritorna alle vecchie in automatico. La ragione fa posto a queste pratiche
automatiche derivate dal PC. {06-01-2013}
3. {Stefania Magnifico}
▲
Obbiettivamente si perde molto tempo,
però Facebook è anche fonte di tante informazioni. Essere equilibrati non è
facile. C’è tanta gente suscettibile, che al primo commento, che non sta a loro
genio, s’inalberano e sono pronti a offendere. Ci si resta male e ci si domanda:
«Ma chi me lo fa fare?»; e si tira avanti. A volte, è una vera droga,
costretti a nascondersi dalla chat, per non essere disturbati. Ogni medaglia ha
il suo rovescio, questa è la verità. {06-01-2013}
4. {Edoardo Piacentini}
▲
Sono d’accordo con te, caro Nicola. Seguendo
appieno i tuoi consigli, oltre tutto, attraverso questo mezzo si ha anche
l’opportunità di conoscere tanti cari fratelli e sorelle in Cristo ed
entrare in contatto con loro, che difficilmente avremmo potuto incontrare
personalmente, sia per la distanza, che ci separa, sia perché appartengono ad
altre realtà religiose. Lo scambio d’idee e il dialogo ci arricchisce,
sempre che riusciamo a mantenere un giusto atteggiamento nei confronti del
nostro interlocutore, che deve essere di amore fraterno e di stima, senza alcun
pregiudizio nei suoi confronti o spirito settario, rivolgendoci a lui
sempre con rispetto e con garbo e senza mai esprimere giudizi temerari.
{07-01-2013}
5. {}
▲
6. {}
▲
7. {}
▲
8. {}
▲
9. {}
▲
10. {}
▲
11. {Vari
e medi}
▲
12. {Vari
e brevi}
▲
►
URL: http://diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Diete_social-netw_Mds.htm
05-01-2013; Aggiornamento: 13-01-2013 |