«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia. Ecco le rubriche principali:

Scenario biblico

Vita di comunità

Abbecedario riflessivo

Ad acta

Dietro il velo

Casella postale biblica

Variazione delle costanti

Puntigli e indovinelli

Sapienza da quattro soldi

Massime e minime

Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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BILANCI ESISTENZIALI

 

 a cura di Nicola Martella

 

Perdita: «Mi manca dolorosamente ciò, che tu mi hai tolto, o Dio. Ma io non mi sollevo più contro di te. Piango ancora, ma sento che divento sempre più calmo. Può darsi che rimanga ancora ferito, eppure credo che un giorno passerò oltre il lamento» (Sabine Naegeli).

 

Ogni tanto siamo chiamati a fare i nostri bilanci esistenziali, al più tardi quando la vita ci fa nuovamente lo sgambetto, usando magari qualcuno, quando finiamo a gambe all’aria e cadiamo intronati a terra, delusi e disillusi, feriti e doloranti. Quando tutto sembrava andare a gonfie vele, ecco che si capovolge la barca!

     A volte, ci sembra che questa vita pretenda troppo da noi, essendo piena di delusioni, dolori e questioni irrisolte. Infatti, prima o poi, arriviamo al punto, che dobbiamo constatare: «Eccomi nuovamente a mani vuote!». Oppure: «Eccomi nuovamente abbandonato da tutti!». E ancora: «Eccomi che sono arrivato nuovamente alla frutta!».

 

Bilancio

     A volte, ci sembra che Dio stesso pretenda troppo da noi, accollandoci pesi, che riteniamo insopportabili, e mettendoci nel crogiolo della prova, che riteniamo troppo eccessiva. Allora ci scopriamo vulnerabili come Giobbe, specialmente quando sono proprio i comuni «amici» a girarci come un calzino e ad accanirsi contro di noi, cercando colpe tra le pieghe della nostra esistenza, vere o presunte che siano. Allora, come con Davide, proprio colui, che sedeva alla tavola con noi, alza il suo calcagno contro di noi (Sal 41,9; cfr. Gb 19,19). Allora proprio il Dio fidato, tacendo a lungo, ci sembra che sia anch’Egli contro di noi, come aveva l’impressione Giobbe (Gb 6,4; 16,9; 19,11); oppure, perlomeno, ci sembra che Dio ci abbia abbandonato e non si curi di noi, come pensava Davide (Sal 22,1s). Appunto, tutto ci sembra così, sebbene Dio non sia lontano da noi e sia già lungamente all’opera, ma a modo suo!

     Eppure le rivendicazioni di Dio contengono una sfida, con cui il Signore ci infonde quotidianamente coraggio! Ingiungendoci a riprendere il cammino, ci ricorda: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza» (1 Corinzi 12,9). Sì, la potenza di Dio ci rende forte nella nostra debolezza. Veniamo nuovamente spinti verso la «sola grazia» e verso la «via della croce», dove terminano tutte le nostre pretese. Perciò, sebbene sia ancora buio intorno a noi, veniamo sfidati a iniziare, pieni di fiducia, il giorno novello, un nuovo dì con Cristo.

     Col senno del poi, anche altre volte abbiamo constatato che Dio, avendole provate tutte, non aveva una diversa possibilità, per farci mollare la presa dall’attuale contingenza, per aprirci la mente verso un orizzonte più grande e per donarci un futuro benedetto. Solo allora siamo pronti a seguire realmente il suo comando, che recita: «Dissodatevi un campo nuovo, e non seminate fra le spine!» (Gr 4,3). Solo allora siamo disposti a non guardarci indietro e, messa la mano all’aratro, a fare un solco dritto (cfr. Lc 9,62).

 

Consolato: «Sono consolato, perché tu, mio Dio, in molte situazioni della vita, in tempi buoni e nelle necessità mi hai rafforzato, mediante la tua parola e mediante il tuo comandamento, con il pane della vita, e hai preso su di te la mia colpa» (Wilhelm Simon).

 

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

1. Damaris Lerici

2. Guerino De Masi

3. Giovanni Saeli

4. Rita Fabi

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12. Autori vari

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Damaris Lerici}

 

Come sono vere queste parole di Sabine Naegeli, quanto le sento mie, ma anch’io so che un giorno passerò oltre il lamento. Grazie di cuore, Nicola, per queste questa bellissima e profonda riflessione. Dio benedica la tua vita! {23-04-2015}

 

 

2. {Guerino De Masi}

 

La tua Parola è stata per me motivo di ripresa, di nuovo sollevamento, quando tutto sembrava oramai compromesso. Signore, grazie. {23-04-2015}

 

 

3. {Giovanni Saeli}

 

Ottima riflessione. «Come un padre è pietoso verso i suoi figli, così è pietoso l’Eterno verso quelli che lo temono. Perché egli conosce la nostra natura e si ricorda che siamo polvere. Questo è il mio conforto nella mia afflizione, che la tua parola mi ha vivificato» (Salmo 103,13-14; 119,50). Pace del Signore, fratello Nicola! {24-04-2015}

 

 

4. {Rita Fabi}

 

Caro Nicola, ogni prova e afflizione porta con sé un nuovo splendore nel credente, perché è attraverso di esse che Lui, ogni volta, ci riconduce verso se stesso. È come se, ogni volta che camminiamo affidandoci troppo alle nostre forze, ci dicesse: «Lo vedi, io ti ho dato tanto, e tu cammini senza appoggiarti a me, ma ad altri uomini». Ed è attraverso di esse che possiamo tornare a dire a Lui in preghiera: «Dio mio, mi volgo verso di te, proprio adesso, con fede semplice come quella di un fanciullo. Di’ al mio cuore le tue parole di conforto. Non mi è rimasta più alcuna forza. Dovrai essere tu, a rialzarmi e condurmi». Questo è il bello con Dio, che niente avviene per caso, ma ogni gioia o afflizione serve solo a indicarci di nuovo il cammino verso di Lui, per farci condurre solo dalla sua mano. «“Infatti, i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie”, dice il Signore».

     Ci sono aspetti della vita, ci sono aspetti del carattere cristiano che possiamo imparare solo attraverso la sofferenza. Lo hai scritto anche tu, e penso che le tue parole siano migliori delle mie nel dare il giusto significato del perché avviene tutto questo: «Appunto, tutto ci sembra così, sebbene Dio non sia lontano da noi e sia già lungamente all’opera, ma a modo suo! Eppure le rivendicazioni di Dio contengono una sfida, con cui il Signore ci infonde quotidianamente coraggio! Ingiungendoci a riprendere il cammino, ci ricorda: “La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza” (1 Corinzi 12,9). Sì, la potenza di Dio ci rende forte nella nostra debolezza. Veniamo nuovamente spinti verso la “sola grazia” e verso la “via della croce”, dove terminano tutte le nostre pretese. Perciò, sebbene sia ancora buio intorno a noi, veniamo sfidati a iniziare, pieni di fiducia, il giorno novello, un nuovo dì con Cristo». Questa è l’istruzione di Dio. {27-05-2015}

 

 

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12. {Autori vari}

 

Roberto Ventura: Grazie, fratello Nicola, del tuo spunto edificante e consolante. Dio ti benedica grandemente. {23-04-2015}

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Bilanci_Mds.htm

23-04-2015; Aggiornamento: 27-05-2015

 

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