Nella Bibbia
leggiamo quanto segue. Labano, volendo esprimere l’affinità e la parentela con
Giacobbe, gli disse: «Tu sei proprio mie ossa e mia carne!»
(Genesi 29,14). Davide, volendo trovare un accordo col
suo popolo, mandò a dire agli anziani di Giuda: «Voi siete miei
fratelli, siete mie ossa e mia carne» (2
Samuele 19,11s).
Si vede che
allora non avevano ancora Facebook e simili social network.
Ai tempi della
Bibbia, l’amicizia, la fratellanza, la parentela, il vicinato avevano concreti
aspetti fisici e materiali e permettevano di esprimere in tempo reale
aiuto, soccorso, solidarietà, rispetto e così via.
I social network sono utili e ci permettono anche di aiutare persone, che
non conosciamo, e di diffondere il timor di Dio e l’Evangelo. Tuttavia, è
difficile abbracciare un amico virtualmente e lontano, sentirne e
percepire le pulsazioni, l’intonazione della voce, il movimento degli occhi,
l’atteggiamento, la sincerità, eccetera. I social network non permettono di
leggere la mimica corporea e «leggere» il linguaggio non-verbale.
I contatti
in Internet sono tutti quadri senza cornice: ognuno vela e svela quanto
vuole. Oltre a ciò, alcuni si danno per quello, che non sono; altri si
nascondono dietro a false identità. Ci sono poi cristiani, che si isolano
localmente da tutti gli altri credenti, ma tali «senza chiesa» in
Internet pretendono fungere da grandi «maestri» di dottrina per gli altri. Per
non parlare poi di persone pericolose, che volentieri si spacciano per «amici».
[Per l’approfondimento: ►
Social network]
Perciò, di là
dall’indiscussa utilità dei social network, si possono avere migliaia di
contatti virtuali, ma essere nella pratica solo nella vita. Peggio ancora
è morire solo, abbandonato... come un cane.
Se si hanno contatti in Internet con persone, che vivono nei paragi, un
cattivo segno è sempre quando si chiede a qualcuno di incontrarsi, per avere uno scambio personale, viso a viso, ma ti dice che
non ha tempo!
Per
l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare
la riflessione dei lettori, per aiutarli formulare contributi confacenti al
tema):
■
«L’amico ama in ogni tempo; è
nato per essere un fratello nella necessità»
(Proverbi 17,17).
■ «Chi ha
molti amici li ha per sua disgrazia; ma v’è tale amico, che è più
affezionato d’un fratello» (Proverbi 18,24).
■ «Non
abbandonare il tuo amico né l’amico di tuo padre, e nel dì della tua
sventura non andare in casa del tuo fratello: è meglio un vicino accanto
che un fratello lontano» (Proverbi 27,10).
■ «Bandita
la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo, perché siamo
membra gli uni degli altri» (Efesini 4,25).
■ «Avendo
purificate le anime vostre con l’ubbidienza alla verità per arrivare a un
amore fraterno non finto, amatevi l’un l’altro di cuore, intensamente,
poiché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile,
mediante la parola di Dio vivente e permanente»
(1 Pietro 1,22s).
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?
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I contributi sul tema
▲ (I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.
I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)
Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante
1. {Edoardo Piacentini}
▲
Amen! La Scrittura
esalta il valore dell’amicizia: «L’amico ama in ogni tempo; è nato per
essere un fratello nella distretta» (Proverbi 17,17).
In un libro
giudaico leggiamo: «Un amico fedele è una protezione potente, chi lo trova,
trova un tesoro. Per un amico fedele, non c’è prezzo, non c’è peso per il
suo valore. Un amico fedele è un balsamo di vita, lo troveranno quanti temono il
Signore. Chi teme il Signore è costante nella sua amicizia, perché come uno è,
così sarà il suo amico» (Siracide 6,14-17). Si tratta di un libro «apocrifo»,
vale a dire «non ispirato da Dio», che i cattolici hanno incluso nelle loro
Bibbie, definendolo a torto deuterocanonico.
Gesù disse ai
suoi discepoli: «Nessuno ha amore più grande di questo: dare la propria
vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi
comando. Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa ciò che fa il
suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le
cose, che ho udito dal Padre mio» (Giovanni 15,13-15). {02-05-2013}
2. {Vincenzo Russillo}
▲
L’esplosione dei
social network ha portato, a mio parere, a un appiattimento delle relazioni.
Sicuramente queste nuove «piazze virtuali» sono un ottimo mezzo di scambio
d’informazioni, di diffusione d’idee, però non devono divenire l’unico mezzo per
costruire relazioni solide. Internet sicuramente ha cambiato la mia vita.
Mi spiego meglio: è grazie a tale mezzo, se ho conosciuto il sito «Fede
controcorrente» e ho potuto conoscere il Signore. Devo altresì dire che ho
stretto amicizie con persone da me geograficamente distanti e sono lieto
di aver conosciuto tali nuovi amici.
D’altra parte,
nella mia memoria non possono che riaffiorare i ricordi delle partite a
pallone per strada, di una pizza con gli amici o di semplici battute, dove è
presente fortemente la mimica. Come ho già detto prima, nono sono un detrattore
della tecnologia, ma gli emoticon (le faccine), la webcam non possono
soppiantare un rapporto personale.
Io credo che
un’amicizia vada coltivata; due cuori hanno bisogno di comunicare e
altresì bisogna conoscere l’altra persona senza maschere, costruendo un rapporto
sulla fedeltà reciproca. «L’amore sia senza ipocrisia» (Romani 12,9).
Tale livello di empatia e di conoscenza ha bisogno di superare le prove della
quotidianità. Un vero amico è colui, che è presente e ti guida, facendoti
vedere anche gli errori: «Il ferro forbisce il ferro; così un uomo ne
forbisce un altro» (Proverbi 27,17). Inoltre, un vero amico è pronto a
incoraggiare. «Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne
avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché
conferisca grazia a chi l’ascolta» (Efesini 4,29). Un’amicizia si può
certamente instaurare anche virtualmente, però, anche se sembrerò un po’ retrò,
è sempre meglio una bella conversazione con gli amici, davanti a una
bella tazza di caffè, parlando magari di vecchi ricordi e di eventi trascorsi
assieme. {03-05-2013}
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12. {Autori vari}
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Roberto Tomeo: Non sarà cosi importante, ma non tutto è inutile. Certamente l’amicizia va vissuta, capita, sentita. Chi trova un amico (fratello),
trova un tesoro. Sono benedizioni. {02-05-2013}
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Adolfo Monnanni: La
prudenza su Facebook non è mai troppa; qualcuno potrebbe essere poco amichevole. {03-05-2013}
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URL: http://diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Amic_real_virt_Mds.htm
02-05-2013; Aggiornamento: 03-05-2013 |