«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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Dall'avvento alla parusia

 

Riuscire nella vita

 

 

 

 

La prima parte del «Panorama del NT» porta il titolo «Dall’avvento alla parusia», ossia dalla prima alla seconda venuta del Signor Gesù. Questo titolo evidenzia la tensione in cui erano posti i cristiani del primo secolo (e noi oggi). Essi guardavano indietro all’incarnazione, ai patimenti e alla risurrezione di Gesù quale Messia (primo avvento) e guardavano parimenti avanti alla manifestazione del Signore, del suo regno e della sua salvezza. Il termine «avvento» mette quindi in evidenza l’abbassamento del Messia , mentre «parusia» (gr. parousía «venuta, arrivo») evidenzia la manifestazione gloriosa del Signore alla fine dei tempi. Questo è altresì l’uso che si fa di questi due termini nella teologia.

   Ecco le sezioni dell'opera:

■ Aspetti introduttivi

■ Gesù di Nazaret

■ Gli Evangeli

■ Dall’ascensione alla fine dei tempi

■ Aspetti conclusivi

Recensione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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VITA ABBONDANTE

 

 di Marielena Martella

 

Qualcuno ha scritto: «Alcune persone aspettano per tutta la settimana il venerdì, per tutto l’anno l’estate, per tutta la vita la felicità» (autore sconosciuto; tradotto e adattato dall’inglese).

 

Alcuni cercano incessantemente il giorno della grande svolta, trascurando il percorso. Essi vivono in attesa del giorno straordinario, che cambierà ogni cosa, derubandosi dei giorni normali e degli aspetti straordinari, che ci sono in essi. In attesa di una vita abbondante, si trascinano nella quotidianità, magari lamentandosi e sbuffando continuamente.

     Qui di seguito, l’autrice mette a fuoco proprio questa dinamica deleteria e mostra come è uscita da tale patologica morsa, prendendo una decisione fondamentale per la propria esistenza. {Nicola Martella}

 

1. Vivere per il «giorno X»

     Qualche giorno fa, parlavo con una conoscente che mi confessava la fatica che fa durante la settimana tra lavoro, faccende domestiche, figli da portare alle attività pomeridiane, la spesa da fare, i compiti da seguire...; e poi ha concluso il suo discorso con questa frase: «Ma per fortuna poi arriva il venerdì sera!».

     Quello nostro è, in realtà, un triste modo di vivere: sopravvivere 5 giorni, per poi viverne 2. Se ci facciamo un calcolo approssimativo e prendiamo una vita di media di 80 anni di 365 giorni, quindi ben 29.200 giorni che passiamo su questa terra, possiamo dire che, se viviamo solo nel weekend, vuol dire che viviamo realmente solo 8342 giorni... che spreco!!!

     Succede a tutti che, a volte, viviamo solo aspettando un evento futuro, come se il tragitto verso questo evento sia irrilevante, come se si possa sorvolare sulle emozioni che sentiamo e sulle cose che ci capitano lungo la strada, perché quello che conta è solo l’arrivo, il giorno X, il venerdì, le vacanze, la tale festa, il tale anniversario.

 

2. La via verso il cambiamento

     Mentre scrivo, mi rendo conto che è ora di parlarvi di un altro passo da fare, per avere una vita felice già ora. Nei miei scritti precedenti ero partita dal fatto che, per migliorare la mia vita, non mi voglio più lamentare; sono arrivata poi a dire che non solo non mi voglio più lamentare, ma che in più voglio contare tutte le benedizioni (grandi e piccole), che il Signore mi dà. E ora segue l’ultimo passo: voglio vivere appieno ogni giorno, che il Signore mi concede di passare su questa terra.

     Se ci pensiamo bene, ogni giorno di vita è un grande dono. Non vivere appieno tutti i nostri giorni, è un po’ come se il nostro amato ci regalasse un mazzo di rose, e noi ne gettassimo via la metà. Ora, come si fa a vivere appieno la propria vita? Qual è il segreto per non essere sopraffatti dalla quotidianità, dai pesi, dagli imprevisti? Io, come al solito, la risposta l’ho trovata nella Bibbia. Per me il versetto chiave, per rispondere a questo quesito, sta in Giovanni 10,10; qui è, infatti, proprio Gesù che parla e che dice: «Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

 

3. Il segreto del cambiamento

     Io non credo che Gesù mi abbia messo su questa terra, per passare ben due ore ogni settimana a sbuffare, lavando i bagni di casa; penso che mi abbia messo su questa terra perché io possa godere della mia vita e, facendolo, io dia gloria a Lui. Questo non vuol dire che non dovrò mai più lavare i bagni, ma che io posso farlo con un atteggiamento diverso nel mio cuore.

     Quello, di cui vi sto parlando è una cosa, che va di là dalle situazioni contingenti e che è uno stato della propria mente e del proprio cuore: abbandoniamo il continuo lamentarci per quello che non va, proseguiamo a contare le nostre benedizioni e il bene che vediamo in ogni nostra giornata e completiamo il tutto facendo spazio nelle nostre vite alla vita abbondante, che Gesù ci vuole offrire.

     Non so, se mi spiego. Mentre il non lamentarsi e il contare le proprie benedizioni sono due cose, che noi in prima persona possiamo decidere di fare e portare avanti, quest’ultimo passo, di vivere una vita abbondante, non possiamo farlo da soli ma solo Gesù può realizzarlo in noi.

 

 

4. Aspetti conclusivi

     L’atteggiamento giusto nell’affrontare la vita, la serenità nel cuore, il senso di profonda gratitudine, la pace nella tempesta, l’appagamento in ogni circostanza, questi sono i sentimenti che derivano da una stretta comunione con Dio. Quest’ultima si realizza accogliendo il Signore nella propria vita, semplicemente chiedendoglielo in preghiera, e coltivando questa relazione tramite la lettura della sua Parola e la preghiera ogni giorno.

     Io questo passo l’ho effettuato, non vivo aspettando la felicità: ce l’ho nel cuore!

 

Tratto e adattato dall’articolo «Vita abbondante»; pubblicato con permesso. © Punto°A°Croce per questa versione.

 

►URL: http://diakrisis.altervista.org/_Prob/A2-Vita_abbond_Avv.htm

24-05-2016; Aggiornamento:

 

Punto°A°Croce

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