«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

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«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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FELICITÀ, INTRAPRENDENZA E RESPONSABILITÀ

 

 di Nicola Martella

 

«Quando la felicità arriverà a casa tua e suonerà, abbi almeno la bontà di alzarti e di aprirle la porta, prima che se ne vada e per sempre» (Nicola Martella; fonte: «Felicità per pigri»).

 

Pigrizia1. Apatia esistenziale

     C’è una fascia sociale nostrana composta di ragazzi e giovani adulti, i quali hanno avuto tutto dai genitori e che sono più fortunati di milioni di altri ragazzi, che in tutto il mondo non hanno ciò, che possiedono loro. Eppure tali giovani hanno rinunciato da noi a ogni prospettiva, non cercandone una e vivendo ogni giorno così come viene.

     Vorrebbero una soluzione dall’alto, ma che non li impegnino molto. Essi pensano che tutto è dovuto loro; e, non avendo ciò, che desiderano, rinunciano a cercare. Come recita un proverbio, vorrebbero «il letto fatto e la gelosia d’amore»; oppure «la botte piena e la moglie ubriaca». In tal modo, abituati all’apatia, all’edonismo e al «dolce far niente», diventano un costo sociale per la collettività del presente e del futuro.

 

2. Alcuni rischi

     Uno dei rischi è che tali giovani, abituati a far nulla e a non cercare prospettive, non saranno in grado di venire a capo della loro vita. Invece di prendersi le responsabilità, cercheranno le vie più facili, se non addirittura la cultura dello sballo continuo. In tal modo, essi rischiano di cadere nella totale indigenza e di diventare un serio problema per le loro famiglie e per la società.

     Un altro dei rischi è che seguano quel demagogo di turno, che prometterà di dare loro ciò, che desiderano. Essi abbracceranno ideologie forti, pensando di diventare qualcuno. Tale ideologo sfrutterà i loro aneliti e i loro bisogni, per accreditarsi, per costruire il suo potere e per aggiogare prima loro e poi gli altri. È così che nascono le dittature, le dipendenze, le nuove schiavitù e la militanza in gruppi politici e religiosi dalle ideologie estreme e sanguinarie.

     Infine, c’è anche il rischio di cercare vie facili, per avere ciò che si vuole, ossia quelle della delinquenza, del crimine e del sopruso a spese degli altri.

 

3. Cercare la propria via

     Per non cadere nell’apatia, diventare dipendenti, essere alla mercé degli altri o diventare integralisti o delinquenti, bisogna cercare a tempo la propria via di libertà e responsabilità e impegnarsi in essa. Un lungo cammino si fa a piccoli passi. Una casa si costruisce mattone su mattone. Per aspirare a grandi cose, bisogna cominciare a fare con impegno le cose piccole, accumulando esperienza amano a mano. Ecco alcune considerazioni e alcuni consigli dati da uomini intraprendenti durante la storia; non li mettiamo qui, perché condividiamo tutto ciò, che affermano, ma per la riflessione.

     ■ «Quando un uomo è audace senza senno, ne riceve danno; quando invece con senno, ne trae vantaggio» (Platone).

     ■ «La fortuna aiuta gli audaci» (Virgilio o Terenzio). «La fortuna aiuta gli audaci, il pigro si ostacola da solo» (Lucio Anneo Seneca).

     ■ «Nelle situazioni difficili e quando le speranze si assottigliano, sono proprio le risoluzioni più audaci quelle che offrono maggior sicurezza» (Tito Livio, attribuita a Lucio Marcio Settimo).

     ■ «La fama degli eroi spetta un quarto alla loro audacia; due quarti alla sorte, e l’altro quarto, ai loro delitti» (Ugo Foscolo). Io aggiungo: non bisogna diventare per forza eroi e si può rinunciare ai crimini.

     ■ «È curioso, ma le persone che hanno le idee più audaci spesso sono quelle che più tranquillamente si adeguano alle regole di comportamento vigenti nella società. A loro basta il pensiero, e non sentono il bisogno di investirlo nel sangue e nella carne dell’azione» (Nathaniel Hawthorne).

     ■ «Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di fare, incominciala. L’audacia ha in sé genio, potere e magia. Incomincia adesso» (Johann Wolfgang von Goethe).

     ■ «Talvolta, soprattutto quando si attraversano periodi storici particolarmente burrascosi, si ha l’impressione che ci sia un Destino che domini la realtà e l’uomo non abbia altra possibilità che quella di accettare la sorte e sottomettersi ad essa. Ma l’uomo possiede la libertà, per cui è più corretto attribuire alla Fortuna solo la responsabilità della metà delle cose che ci capitano. Dell’altra metà i responsabili siamo noi» (Niccolò Machiavelli, Il Principe, cap. XXV).

 

Ecco inoltre alcuni proverbi italiani: ● «Chi ardisce, prevale sempre a chi teme». ● «Chi fa il muto, non ottiene nulla». ● «Chi ha faccia tosta, il mondo è suo». ● «Chi non arrischia, non acquista». ● «Chi non chiede non ottiene nulla». ● «Chi non risica, non rosica». ● «Chi non s’avventura, non ha ventura». ● «Con la lingua in bocca si va dovunque». ● «Faccia tosta è già mezza vita». ● «Folle ardimento dà pentimento». ● «Gran pericolo, gran guadagno». Io aggiungo: o grande catastrofe. ● «Le rane, che non hanno chiesto aiuto, son rimaste senza coda». ● «Meglio affrontare che temere il pericolo». Io aggiungo: dipende dalle conseguenze reali. ● «Tentare non nuoce».

 

4. Ecco alcuni insegnamenti biblici, su cui vale la pena di riflettere.

     ■ «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa» (Matteo 7,7s).

     ■ «Rimetti le cose tue nell’Eterno, e i tuoi disegni avranno buona riuscita» (Proverbi 16,3).

     ■ «Ora dico questo: chi semina scarsamente, mieterà altresì scarsamente; e chi semina abbondantemente, mieterà altresì abbondantemente» (2 Corinzi 9,6).

     ■ «Per la pigrizia sprofonda il soffitto; per la rilassatezza delle mani piove in casa» (Ecclesiaste 10,18).

     ■ «Va’, pigro, alla formica; considera il suo fare, e diventa sapiente! Essa non ha né capo, né sorvegliante, né padrone; prepara il suo cibo nell’estate, e raduna il suo mangiare durante la raccolta. Fino a quando, o pigro, giacerai? Quando ti desterai dal tuo sonno? Dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le mani per riposare... e la tua povertà verrà come un ladro, e la tua indigenza, come un uomo armato» (Proverbi 6,6-11).

     ■ «Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze...Fin dal mattino semina la tua semenza, e la sera non dare posa alle tue mani; poiché tu non sai quale dei due lavori riuscirà meglio: se questo o quello, o se ambedue saranno ugualmente buoni» (Ecclesiaste 9,10; 11,6).

     ■ «Felice te, o paese, il cui re è di nobile lignaggio, e i cui principi si mettono a tavola al tempo convenevole, per ristorare le forze e non per ubriacarsi!» (Ecclesiaste 10,17).

     «Meglio poco col timor dell’Eterno, che un gran tesoro con turbolenza. Meglio un piatto d’erbe, dov’è l’amore, che un bove ingrassato, dov’è l’odio» (Proverbi 15,16s).

     ■ «Chi è fedele nelle cose minime, è pur fedele nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è pure ingiusto nelle grandi» (Luca 16,10).

 

Pigrizia e vie bibliche per uscirne {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Prob/A1-Felic_respons_Sh.htm

08-06-2013; Aggiornamento: 25-08-2013

 

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