Il romanzo
Robert Louis
Stevenson pubblicò nel 1886 il romanzo fantastico «Lo strano caso del dottor
Jekyll e del signor Hyde». Il medico Henry Jekyll arriva a concludere, dopo
numerosi studi, che l’uomo porta in sé due personalità contemporanee. Mediane
una miscela, fatta da sé, riesce a destrutturare la sua personalità e a dare una
propria sembianza e personalità all’alter ego, alla sua seconda natura, quella
malvagia di mister Edward Hyde. Quando prevale l’identità del dottor Jekyll,
egli è alto, educato, moralmente sano e solidale con il suo prossimo. Quando
prevale l’identità di mister Edward Hyde, egli appare più basso, più
giovanile e gobbo, ha le braccia corte e le mani pelose e tozze, è inclinato al
male e a soddisfare i propri istinti ed egoismi e mostra una natura sfrenata,
violenta e asociale. Mi fermo qui; per i dettagli rimando alle recensioni del
romanzo (cfr. p.es.
Wikipedia).
Credenti in casa
e fuori casa
Alcuni
credenti, pur volendo piacere al Signore, sperimentano un fenomeno simile nella
loro vita. Senza aver bisogno di pozioni, si trasformano, probabilmente senza
volerlo, nella loro personalità e presumibilmente non ne sono neppure del tutto
coscienti. Ho conosciuto alcuni credenti, che fuori di casa sono un pezzo
di pane, desiderosi di piacere al Signore, disposti ad aiutare tutti, che si
danno da fare per l’opera di Dio e appaiono pieni del frutto dello Spirito.
Eppure, appena
varcano la soglia ed entrano in casa, si trasformano e sono incapaci di
vivere così come fanno fuori. Sembra che appendano fuori della porta di casa
«l’uomo nuovo» e rivestano sulla soglia di casa «l’uomo vecchio». È come se ci
fosse un relè mentale, che scatta. Allora a farne le spese sono proprio
il coniuge e i relativi figli. Qui per giorni mugugnano e sbraitano per ogni
nonnulla oppure tacciono e non comunicano.
Magari hanno
una fase con grandi slanci devozionali nel matrimonio e in famiglia, per
passare poi alla fase della «cattività babilonese» o del «chi tocca i fili,
muore». Allora, «ama il tuo prossimo come te stesso» vale per quelli di
fuori, ma non per quelli di dentro, che sono ancor più prossimi. Coniuge e figli
vivono come sospesi nel vuoto, sperando che presto «l’uomo nuovo» non
rimarrà fuori della porta di casa.
D’altra parte,
un tale atteggiamento del coniuge o genitore fa deprimere, fiacca la fede
e ogni entusiasmo nella devozione personale ed erode la fiducia.
Incoerenza
incosciente o responsabile
In alcuni di
tali casi, ho avuto come l’impressione che tale credente non si renda conto,
almeno fino in fondo, che sta recitando due parti differenti e
contrastanti fra di loro nello stesso film: il credente spirituale, premuroso e
consacrato fuori casa, e il credente carnale, insensibile e spietato dentro
casa. In altri casi, dove la consapevolezza c’è, si cerca di spiritualizzare,
in qualche modo, tale carnalità, dandole un qualche senso. In altri casi ancora,
alla base c’è un inconscio infantilismo della fede, che fa cercare fuori
casa gratificazioni mediante un super-attivismo devozionale, mentre in casa si è
un grande fallimento.
Per anni, di
tali «credenti alla dottor Jekyll e mister Hyde» gli altri non sano nulla,
poiché vedono solo la bella copia di fuori; e l’altro coniuge e i figli tacciono
per pudore. Prima o poi, come recita il proverbio, tutti i nodi vengono al
pettine. La corda si spezza. La maschera cade. Si miete ciò, che si è
seminato. Rimane un mucchio di cocci e tanta solitudine e infelicità. Speriamo
in un rinsavimento prima che tutto sia troppo tardi.
► URL
:
http://diakrisis.altervista.org/_Prob/A1-Credenti_Jekyll_Hyde_EnB.htm
06-07-2011; Aggiornamento: |