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1.
Domande di lavoro e versi biblici |
▼
2.
Contributi generali dei lettori |
▼
3.
Le singole domande |
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1. Quanto c’è di
«esotico» nella tua vita?
Il
nazismo
pretendeva che i tedeschi mangiassero solo prodotti autoctoni. Perciò, circolava
il detto sarcastico: «I tedeschi mangiano soltanto banane tedesche!».
Anche gli
xenofobi odierni probabilmente non sono al corrente che gran parte di ciò,
che riguarda il cibo, il vestiario, le abitazioni, i mezzi di trasporto e
quant’altro sono prodotti fuori dell’Italia. Il mondo è diventato così
interdipendente, che si può parlare a ragione del «villaggio globale».
Prima che ti
esprimi su forestieri, stranieri, immigrati ed extracomunitari, chiediti quanto
di «esotico» ci sia nella tua vita! (vedi l’immagine).
2. Terra di
missione dietro casa tua?
Un
cristiano biblico non può essere xenofobo, tanto meno razzista. In Cristo le
differenze razziali sono eliminate, e nella chiesa locale possono incontrarsi
gente d’ogni nazione. Infatti «non v’è distinzione fra Giudeo e
Greco; perché lo stesso Signore è Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che
lo invocano» (Rm 10,12; cfr. 1 Cor 12,13).
Riguardo alla salvezza vale il seguente principio: «Non c’è qui né
Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina;
poiché voi tutti siete uno in Cristo Gesù»
(Gal 3,28; Col 3,11).
Ancora oggigiorno i
missionari
portano l’Evangelo a ogni popolo e tribù della terra. Ora, il mondo stesso bussa
alle nostre porte. I cristiani biblici dovrebbero usare l’occasione per
evangelizzare gli stranieri nella nostra stessa terra. In tal modo
realizzerebbero una certa caparra di ciò, che un giorno si realizzerà pienamente
in cielo e nel regno del Messia. L’assemblea celeste
canterà a Cristo come segue: «Tu sei degno di prendere il libro e
d’aprirne i suggelli, perché sei stato immolato e hai comprato a Dio, col tuo
sangue, gente d’ogni tribù e lingua e popolo e nazione, e ne hai fatto
per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra»
(Ap 5,9s). [Continua nel primo contributo con le «domande di lavoro» e «l’approfondimento biblico».]
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1.
Domande di lavoro e versi biblici
1.1. Domande di lavoro
(Le seguenti domande di studio servono per stimolare chi vuole approfondire
l’argomento e per orientare la discussione): ▪ 1. Che cosa afferma la
legislazione d’Israele sul rapporto, che gli Ebrei dovevano avere con gli
stranieri, presenti sul territorio nazionale? Sebbene essa provenga dal 15°
secolo a.C., mantiene una «modernità», che molti Stati attuali non hanno
ancora raggiunto. ▪ 2.
Come consigliavano gli apostoli, che scrivevano agli Ebrei cristiani,
presenti nella dispersione, a considerare se stessi in questo mondo?
▪ 3.
Che cosa possiamo trarre da tutto ciò anche noi
cristiani gentili?
▪ 4.
Come possono i cristiani biblici spogliarsi
di atteggiamenti xenofobi nella loro vita?
▪ 5.
Come possono i cristiani biblici contrastare i
movimenti politici e religiosi, che fanno della xenofobia la loro
bandiera? ▪ 6.
Come possiamo vedere tutta la questione anche
sotto l’aspetto della missionologia?
1.2. Per
l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare
la riflessione dei lettori, per aiutarli formulare contributi confacenti al
tema):
■
Nessuna
oppressione: «Non maltratterai lo straniero e non
l’opprimerai;
perché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto» (Es 22,21). «Non
opprimere lo straniero; voi lo conoscete l’animo dello straniero, poiché
siete stati stranieri nel paese d’Egitto» (Es
23,9).
■
Un’unica
legislazione: «E se uno straniero che soggiorna tra voi celebra la pasqua
dell’Eterno, si conformerà alle leggi e alle prescrizioni della pasqua.
Avrete un’unica legge, per lo straniero e per il nativo del paese»
(Nu 9,14). «Vi sarà una sola legge per tutta l’assemblea, per
voi e per lo straniero, che soggiorna fra voi; sarà una legge perpetua, di
generazione in generazione; come siete voi, così sarà lo straniero davanti
all’Eterno. Ci sarà una stessa legge e uno stesso diritto per voi e per
lo straniero, che soggiorna da voi» (Nu 15,15s;
cfr. vv. 26.29s; 19,10).
■
Amore:
«L’Eterno, il vostro Dio, è il Dio degli dèi, il Signor dei signori, il Dio
grande, forte e tremendo, che non ha riguardi personali e non accetta
presenti, che fa giustizia all’orfano e alla vedova, che ama lo straniero
e gli dà pane e vestito. Perciò
amate lo straniero, poiché anche
voi foste stranieri nel paese d’Egitto» (Dt 10,17ss). «Quando qualche
forestiero soggiornerà con voi nel vostro paese, non gli farete torto. Il
forestiero che soggiorna fra voi, lo tratterete come colui che è nato fra voi;
tu l’amerai come te stesso; poiché anche voi foste forestieri nel paese
d’Egitto» (Lv 19,33s).
■
Solidarietà: «Alla fine d’ogni triennio, metterai da parte tutte le
decime delle tue entrate del terzo anno, e le riporrai entro le tue porte; e il
Levita, che non ha parte né eredità con te, e lo straniero e l’orfano e
la vedova che saranno entro le tue porte verranno, mangeranno e si sazieranno,
affinché l’Eterno, il tuo Dio, ti benedica in ogni opera a cui porrai mano»
(Dt 14,28s; cfr. 16,11.14; 26,11ss; cfr. legge della spigolatura Lv 19,9s;
23,22).
■
Diritto
del lavoro: «Non defrauderai l’operaio povero e bisognoso,
sia egli uno dei tuoi fratelli o uno degli stranieri, che stanno nel tuo
paese, nelle tue città» (Dt 24,14).
■
Diritti
sociali: «Non calpesterai il diritto dello
straniero o dell’orfano e non
prenderai in pegno la veste della vedova» (Dt 24,17). «Maledetto
chi calpesta il diritto dello straniero, dell’orfano e della vedova! E tutto il
popolo dirà: Amen» (Dt 27,19).
■
Credenti
come stranieri nel mondo: «Diletti, io v’esorto come stranieri
e
pellegrini ad astenervi dalle carnali concupiscenze, che guerreggiano contro
l’anima, avendo una buona condotta fra i Gentili; affinché laddove
sparlano di voi come di malfattori, essi, per le vostre buone opere che avranno
osservate, glorifichino Dio nel giorno, che Egli li visiterà» (1 Pt 2,11s).
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2. Contributi generali dei lettori (I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori. I
contributi attivi hanno uno sfondo bianco)
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1.
{Edoardo Piacentini}
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Il
grande mandato, che Gesù ha affidato ai suoi
discepoli è il seguente: «Andate per tutto il mondo e
predicate l’evangelo a ogni creatura; chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà
salvato; ma chi non ha creduto, sarà condannato» (Marco 16,15-16). Gesù,
pertanto, sulla croce è morto per tutti gli uomini,
ed è per questo motivo che l’Evangelo (= buona notizia, lieto annunzio) deve
essere annunziato a tutti gli abitanti della terra
e ad ogni nazione, tribù, lingua e popolo.
L’apostolo Paolo, infatti, afferma di essere «in debito»
verso tutti, non importa quale sia la loro provenienza, formazione e
apertura di fronte al suo annuncio, e non vede l’ora di essere finalmente a
Roma, la grande capitale dell’Impero, per proclamare l’Evangelo anche ai Romani:
«Io sono debitore ai Greci e ai barbari, ai savi e agli
ignoranti. Così, quanto a me, sono pronto ad evangelizzare anche voi che siete
in Roma» (Romani 1,14-15). Si tratta di un debito
di amore verso ogni essere umano, come egli stesso precisa: «Non
abbiate alcun debito con nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri, perché chi
ama il suo simile ha adempiuto la legge» (Romani 13,8).
Sono, quindi, d’accordo con te, caro Nicola, «un cristiano biblico
non può essere xenofobo,
tanto meno razzista». {14-01-2013}
2.
{Liliane Vitanza-Hoffer}
▲
■
Contributo:
Io voglio sottolineare che secondo la legge d’Israele, lo straniero aveva degli
obblighi, non solo dei
diritti. L’AT parla anche del fatto di non essere governato da un
straniero.
Diventa difficile non essere razzista, quando lo straniero
approfitta del sistema sociale, mentre i cittadini nativi non hanno
abbastanza per vivere. Quindi è il nativo che viene discriminato e trattato
male. Questo è colpa del governo, ma chi paga è la popolazione.
Il cittadino in modo individuale deve aiutare chi
si trova nel bisogno, che sia nativo o straniero. Al livello di
governo, si tratta della difesa dei cittadini,
quindi con azioni diverse.
Oggi non c’è più bisogno di mandare missionari
lontano, sono quei popoli a venire a casa nostra. Quindi siamo chiamati a essere
missionari nel nostro quartiere, nella nostra città. Solo se Gesù cambia il
cuore di una persona, questa persona sarà diversa e cambierà.
Al livello collettivo, i cittadini devono difendere i loro
diritti. Perché oggi lo straniero ha tutti i diritti, quello che il
cittadino non ha. {18-01-2013}
▬
Nicola Martella:
Ammetto che tale contributo mi ha lasciato sorpreso
e alcune perplessità. Ho evidenziato sopra che Mosè ordinò da parte di Dio una
legge unica e uguale per tutti, sia Israeliti, sia
forestieri (Nu 9,14; 15,15s; cfr. vv. 26.29s; 19,10). È quindi ovvio che una
legislazione contempli diritti e doveri.
La lamentela che lo straniero approfitta del
sistema sociale a scapito dei cittadini, è vecchia come il mondo. Se si
guardano, però, studi sociologici seri, si evincerà che di là da casi isolati,
in cui ci sono stranieri parassiti, la realtà è un’altra: in genere sono gli
stranieri a essere sfruttati, emarginati,
schiavizzati, relegati ai lavori più umili e degradanti. Ciò è stato per
Israele in Egitto, in Assiria, in Babilonia, in
Persia e altrove, come ci mostrano i libri biblici. Che gli stranieri vengano
malvisti e sfruttati oggigiorno su tutta la faccia
della terra, è una realtà indiscutibile. Ciò è un macigno rispetto al sassolino,
rappresentato dallo straniero, che si approfitta degli indigeni.
Ho conosciuto personalmente la vita degli Italiani
emigrati in Germania, tra cui c’era mio padre, e ho ascoltato le loro storie e
ho visto le conseguenze psicofisiche del loro lavoro. Anch’io sono stato
emigrante, ma ho avuto la grazia di conoscere mia moglie all’estero e tanti
fratelli in Cristo, inserendomi abbastanza in fretta in quella società.
Se lo straniero avesse tutti i diritti, come si
afferma, volentieri diventerebbe un cittadino di tale Paese; ma spesso questo
diritto gli viene rifiutato.
3.
{Maria Gioconda}
▲
■
Contributo:
Nicola Martella, tu come consideri il «vicinato musulmano»?
Voglio dire: quello, che hai scritto (e che io condivido pienamente), è valido
anche per loro? {24-08-2014}
▬
Nicola Martella:
Per tutti coloro, che stanno sul suolo nazionale, italiani e stranieri, valgono
le leggi vigenti. Nessuna legge condanna le
opinioni politiche, filosofiche, ideologiche e religiose; e questo è solo un
bene. Altra cosa è quando italiani o stranieri commettono
reati sulla base dei loro convincimenti ideologici.
Sul piano della fede cristiana, possiamo imparare
molto dalle leggi veterotestamentarie, date da Dio
a Israele per mezzo di Mosè riguardo al trattamento degli stranieri. Si vedano
qui i versi elencati nel primo contributo. Sul piano
missionologico, penso che i cristiani dovrebbero essere di buona
testimonianza agli stranieri e usare l’occasione per far conoscere loro l’amore
di Dio e l’Evangelo.
■
Piva Giorgio:
Molte grazie, fratello,... i miei vicini sono italiani. {24-08-2014}
■
Maria Gioconda:
Grazie, Nicola, per avermi risposto, i miei vicini sono per me
il mio prossimo. {25-08-2014}
4.
{Nicola Martella}
▲
■
Contributo:
Abbiamo studiato nel nostro incontro di chiesa questo studio e siamo arrivati ad
alcune conclusioni, ad esempio alle seguenti.
● Come credenti e chiesa locale non possiamo sostituirci alle
autorità, per decidere al loro posto su flussi
migratori e sulle leggi, che regolano la presenza degli stranieri sul suolo
nazionale e così via.
● Abbiamo considerata al legislazione d’Israele in
merito agli stranieri e della grande giustizia e umanità, che la caratterizzava.
L’unico Padrone della terra d’Israele era il Signore, e gli Ebrei stessi erano
considerati da Dio come suoi affittuari.
● Abbiamo preso atto che gli Italiani sono emigrati
in tutti i Paesi del mondo, mettendo lì radici e facendo lì fortuna. Anche tra
di loro c’erano buoni e cattivi (la mafia è una parola e un export italiani).
● Abbiamo considerato che il grande mandato del
Signore è valido anche oggi, tanto più che il Signore ci ha portato la missione
dinanzi a casa nostra.
● Abbiamo considerato la possibilità che, se evangelizzando uno straniero,
questi si converte, diverrà con molta probabilità un
missionario fra la sua gente.
● Facciamo sempre bene a procurarci letteratura biblica
in altre lingue e di darle, al momento propizio, allo straniero, che
incontreremo.
● Il nostro compito non è tanto quello
d’immischiarci in questioni politiche, di cui non abbiamo autorità, ma quello di
ubbidire al «grande mandato». Gli unici «strumenti politici», che abbiamo in
democrazia sono il voto e la partecipazione a referendum. Per il resto, il
nostro mandato è soprattutto spirituale e morale.
● Pietro chiamò i credenti giudei, presenti nella diaspora, come
stranieri e pellegrini. In fondo, anche noi
credenti gentili siamo come loro stranieri e pellegrini in questo mondo. Gesù fu
presentato come «Luce delle nazioni». Gesù ha comandato che i suoi seguaci
fossero «luce del mondo». Vogliamo essere tali per tutti: italiani e stranieri.
Se ho dimenticato qualche altro aspetto, aggiungetelo voi
altri!
■
Stefano Frascaro:
Io aggiungerei una sola cosa, che dobbiamo piacere a Dio
e non agli uomini. Ovvero, noi possiamo anche essere disturbati dall’invadenza
di alcuni «stranieri», ma non per questo dobbiamo dimenticarci del «Grande
Mandato», assegnatoci da Gesù! {28-08-2014}
■
Andrea Angeloni:
Condivido tutto quanto esposto nel tema e nel riassunto sopra. In riferimento
con il non «mischiarsi» nelle questioni politiche,
è anche giusto sottolineare che ogni cittadino partecipa singolarmente, ma
attivamente (in linea di massima, visto gli ultimi accadimenti in merito)
all’instaurazione di un Governo, che fra le funzioni predisposte, tratta altresì
l’argomento stranieri, immigrazione, ecc. Dunque, è bene fare attenzione a non
appoggiare quei movimenti, che promuovono la xenofobia
in maniera diretta e marcata, e nello stesso modo, se ci fossero dei sentori che
quel partito o movimento da noi promosso, avesse certi ideali, benché non
esposti direttamente o ufficialmente, valutare bene prima
di esporci pubblicamente, manifestando le nostre preferenze a tale
partito o movimento, per non essere una cattiva testimonianza. {28-08-2014}
■
Domenico Pignataro:Io
penso che come cristiani biblici dobbiamo attenerci
all’insegnamento della Bibbia, che ė la nostra autorità, e bisogna
metterla in pratica. Il mandato, comandato da Gesù
è il seguente: «Andate per tutto il mondo, predicate
l’Evangelo a ogni creatura» (Marco 16,15). «Andate
e fate miei discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre del
Figlio e dello Spirito Santo» (Matteo 28,19). Gesù ha comandato di fare
suoi discepoli tutti i popoli, senza nessuna
discriminazione. Quando gli altri popoli vengono nel nostro Paese, che facciamo
li discriminiamo? Dio ci benedica e guidi a fare la
sua e non la nostra volontà. {28-08-2014}
5.
{}
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6.
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7.
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8.
{Autori vari}
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■
Domenica Sottile:
I numeri, quando li do, sono arabi. {14-01-2013}
▬
Nicola Martella:
Magari, quando non capisci, per te è «turco», vero?
In tali casi, i tedeschi affermano: «Per me è spagnolo!».
■
Domenica Sottile:
No, no, si fa per riderci sopra. Il nostro vivente Gesù è
Giudeo, e al mondo di Giudei ne siamo tanti, grazie a Dio direi.
{14-01-2013}
■
Pietro Calenzo:
Forse per questo i gerarchi (non solo quelli nazisti) sono
anticristiani e antisemiti, perché in fondo
in fondo sono avversi alla storicità di Gesù Messia, etnicamente ebraico.
{14-01-2013}
■
Leonardo Bernardi:
Un solo commento: i tedeschi non sono stati gli unici
razzisti, anche noi italiani lo siamo. Ogni giorno vedo
l’odio, con cui gli immigrati sono guardati, sì
odio, e non solo da cattolici, ma da tutti. Salvo pose ufficiali. {25-08-2014}
■
Antonella Siciliano:
Amen, siamo tutti figli di un unico Dio! Quindi non
c’è distinzione fra bianchi neri o gialli ecc. Siamo uno come Gesù è
uno con tutti noi! {26-08-2014}
▬
Nicola Martella:
Intendevi forse: «Siamo tutti creature di un unico Dio!».
Infatti, figli di Dio si diventa, solo accettando Gesù come Signore e Salvatore.
Gesù Cristo «È venuto in casa sua, e i suoi non l’hanno
ricevuto; ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di
diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non
son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma son nati da
Dio» (Gv 1,11ss).
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3. Le singole
domande
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1.
Che cosa afferma la
legislazione d’Israele
sul rapporto, che gli Ebrei dovevano avere con
gli stranieri, presenti sul territorio
nazionale?
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▼
2.
Come consigliavano gli apostoli, che scrivevano
agli Ebrei cristiani,
presenti nella dispersione, a considerare se
stessi in questo mondo?
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▼
3.
Che cosa possiamo trarre da tutto ciò anche noi
cristiani gentili?
|
▼
4.
Come possono i cristiani biblici spogliarsi di
atteggiamenti xenofobi
nella loro vita?
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▼
5.
Come possono i cristiani biblici contrastare i
movimenti politici e
religiosi, che fanno della xenofobia la
loro bandiera?
|
▼
6.
Come possiamo vedere tutta la questione anche
sotto l’aspetto della
missionologia?
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1. Che cosa afferma la legislazione
d’Israele sul rapporto, che gli Ebrei dovevano avere con gli stranieri, presenti
sul territorio nazionale?
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Sandro Carini:
«Lo straniero che
risiede fra voi, lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come
te stesso, poiché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto. Io sono
l’Eterno, il vostro Dio» (Levitico 19,34). {25-08-2014}
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2. Come consigliavano gli apostoli, che
scrivevano agli Ebrei cristiani, presenti nella dispersione, a considerare se
stessi in questo mondo?
■
Sandro Carini:
Gli apostoli li esortavano a tenere una buona condotta di fronte ai gentili e di
obbedire alle autorità di quei paesi stranieri, in modo da dare una gran bella
testimonianza, che poteva essere il «motorino d’avviamento» per coloro, che
volevano avvicinarsi a Dio quando il Signore li avrebbe visitati (1 Pietro
2,11-25). {25-08-2014}
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3. Che cosa possiamo trarre da tutto ciò
anche noi cristiani gentili?
■
Sandro Carini:
È grazie alla testimonianza e ai modi esemplari di comportamento cristiano di
questi nostri lontani fratelli in Cristo che a noi è arrivato l’Evangelo della
grazia; quindi anche noi dovremo imitarli in questi comportamenti verso gli
«stranieri», per portare l’Evangelo a tutte le genti e persone. {25-08-2014}
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4. Come possono i cristiani biblici
spogliarsi di atteggiamenti xenofobi nella loro vita?
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Sandro Carini:
Obbedendo semplicemente ai comandamenti scritti nella Parola di Dio.
{25-08-2014}
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5. Come possono i cristiani biblici
contrastare i movimenti politici e religiosi, che fanno della xenofobia la loro
bandiera?
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Sandro Carini:
Prendendo posizione in modo netto e convinto contro questi principi egoistici,
sia con campagne mediatiche, sia stimolando le coscienze in modo personale, ma
sempre cercando di portare il messaggio del rispetto reciproco con l’amore di
Dio, quel messaggio che ha aperto il cuore a noi, quando eravamo lontani da Dio.
{25-08-2014}
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6. Come possiamo vedere tutta la
questione anche sotto l’aspetto della missionologia?
■
Sandro Carini:
Credo che dovremo espanderci nel mondo a macchie di leopardo e dare una
testimonianza vivente con i nostri comportamenti di amare gli stranieri e di
portare loro l’amore di Cristo. {25-08-2014}
► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Etic/T1-Vicino_straniero_Ori.htm
14-01-2013; Aggiornamento: 28-08-2014
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