«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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Le diversità possono essere una risorsa oppure diventano un problema.

  Ecco le parti principali:

■ Entriamo in tema (il problema)

■ Uniti nella verità

■ Le diversità quale risorsa

■ Le diversità e le divisioni

■ Aspetti connessi.

 

Il libro è adatto primariamente per conduttori di chiesa, per diaconi e per collaboratori attivi; si presta pure per il confronto fra leader e per la formazione dei collaboratori. È un libro utile per le «menti pensanti» che vogliano rinnovare la propria chiesa, mettendo a fuoco le cose essenziali dichiarate dal NT.

 

►Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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I PANNI SPORCHI E INTERNET

 

 a cura di Nicola Martella

 

1. L’antica sapienza popolare affermava: «I panni sporchi si lavano in casa»; una variante ha «in famiglia». Tale metafora illustrativa intendeva affermare che ci sono faccende delicate, che non bisogna divulgare fuori delle mura domestiche, ma che bisogna risolverle nella stretta cerchia delle persone interessate. Chi è esterno a certe situazioni, non è in grado di comprenderle pienamente, ma rischia di travisare i fatti e a diffonderli ulteriormente, e cioè in modo sbagliato.

     Tale proverbio non vale soltanto per la casa o al famiglia materiale, ma anche per quella spirituale, ossia l’assemblea locale. Infatti, «l’assemblea del Dio vivente» viene chiamata nella Bibbia la «casa di Dio» (1 Tm 3,15; cfr. 1 Pt 4,17). E i credenti sono chiamati «membri della famiglia di Dio» (Ef 2,19).

     In situazioni, in cui sono stati coinvolte persone esterne, ho notato che esse non sempre hanno approfondito sufficientemente i fatti, per essere in grado di giudicarli correttamente. Alla fine, generalizzando tutto, hanno dichiarato che ognuno è colpevole a modo suo. In tal modo, le vittime sono state punite due volte e i prepotenti si sono sentiti, a loro modo, assolti.

 

 

2. Vedo vari credenti, che si mostrano abbastanza stolti, per il fatto che «mettono a stendere in Internet» faccende, che riguardano casa loro o le loro assemblee. Alcuni, invece di discutere i fatti coniugali o familiari in casa, mettono le loro faccende private in Internet, senza neppure sentire vergogna; così tutti le vengono a sapere e magari s’intromettono. Similmente, anche credenti della stessa assemblea, invece di trovare una soluzione insieme e con persone sagge della stessa comunità, espongono al vento di Internet le loro controversie e i loro fatti sgradevoli.

     Similmente avviene o lettere mandate a un certo numero di chiese, che si conosce o con cui si è affiliati, oppure mediante posta elettronica a un gran numero di indirizzi, per denunciare specifiche persone, particolari fatti accaduti nella propria assemblea o controversie, che si hanno con altri credenti.

     Così molte persone, che non c’entrano nulla, vengono a sapere cose tristi e poco edificanti: fatti veri o mezze verità addomesticate, segreti e calunnie, approssimazioni e luoghi comuni, sospetti e cattiverie. Altri, poi, intervengono a favore o contro. Ci sono quelli, che troveranno l’occasione per accarezzare il loro amor proprio, dando facili lezioncine morali e bacchettate a tutti. Pubblicamente in Internet o per e-mail con tanti indirizzi cominceranno battibecchi e ping-pong carnali. Chi butterà olio su fuoco e chi acqua. L’uno offenderà e l’altro risponderà. Gli animi si irriteranno. I pontieri e i pompieri, che entreranno in azione non verranno ascoltati. Lo spettacolo sarà desolante.

 

3. Torniamo a lavare i panni sporchi in casa e a stenderli in modo decoroso, là dove non attirano gli sguardi indiscreti. Infatti, alcuni si prendono grandi responsabilità, portando grande confusione nelle famiglie e nelle comunità. Bisogna assolutamente sapere come «comportarsi nella casa di Dio» (1 Tm 3,15). L’apostolo Paolo avvertiva con serietà e veemenza: «Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi» (1 Cor 3,17).  

 

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

1. Calogero Fanara

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11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Calogero Fanara}

 

Contributo: Cosa dire su questo articolo? Mai come oggi la testimonianza dell’Evangelo è stata così velocemente infangata. Soprattutto con i social, tutto (e il suo contrario) viene reso pubblico, quasi immediatamente, senza una seria analisi e verifica dei fatti.

     È una constatazione, di cui tutti dovremmo vergognarci, perché in un modo o nell’altro, a volte, anche involontariamente, contribuiamo a veicolare cose, che non sono, o cose leggermente alterate dal giudizio altrui. Siamo diventati le vittime della nostra propria disinformazione! Vi sono – è vero – certe situazioni per le quali non reagire e non «dissociarsi» con un saggio (e fermo) dissenso infanga il Vangelo lo stesso, come ad esempio le recenti prese di posizione pazzesche, annunziate ufficialmente in certi sinodi ecclesiali, che mandano a quel paese l’etica cristiano-biblica e altri principi fondamentali della Parola di Dio. In questo caso, il silenzio di quanti dissentono può influenzare in modo negativo la percezione dell’opinione pubblica sull’insieme di una chiesa, di un movimento ecclesiale, e addirittura della fede cristiana riguardo a certe tematiche.

     Ho preso molte distanze dal «reagire a caldo», anche quando a volte ero convinto di dovere «difendere» la testimonianza del Vangelo in piazza pubblica. E quando lo faccio, non mi esprimo quasi mai in modo categorico, perché in effetti, a volte, non sappiamo tutto nei minimi dettagli, e non credo nemmeno che spetta a noi di sapere sempre tutto. Se fossimo più entusiasmati ad evangelizzare le persone, che ci stanno vicino, credo che spenderemmo molto meno tempo a «commentare» tutto sulla tela del web. Non tutto edifica, e non tutto è utile. {05-07-2016}

 

Nicola Martella: Penso che dobbiamo distinguere il piano dei «panni sporchi» domestici o comunitari dall’apologetica o difesa della verità biblica contro i lupi rapaci esterni e dalla gente dottrinalmente pervertita internamente. Nel primo caso, la Scrittura afferma agli esterni «Non giudicate!» e «Fatevi i fatti vostri!»; nel secondo caso, la Scrittura ingiunge: «Giudicate voi!» e «Difendete strenuamente la fede!». La sapienza sta nel distinguere questi due piani.

     Per l’approfondimento si vedano i seguenti scritti:

Apologetica e giudizio {Nicola Martella} (T/A)

Bisogna difendere la fede biblica? {Nicola Martella} (A)

L’importanza dell’apologetica {Nicola Martella} (T/A)

 

 

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11. {Vari e medi}

 

 

12. {Vari e brevi}

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Etic/T1-Pann_Internet_UnV.htm

02-07-2016; Aggiornamento: 05-07-2016

 

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