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1. {Pietro Calenzo}
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Concordo pienamente
che l’alcool in abuso crea dipendenza, in particolar modo psicologica,
oltre che fisica, e che un uso sobrio possa giovare a molteplici funzioni del
nostro organismo. Un po’ di vino rosso fa bene alla circolazione, e riduce i
pericoli di ossidazione delle arterie.
Chi vi parla,
è cresciuto astemio. Ricordo che ero già un giovane credente e, circa trenta
anni addietro, cominciai a bere due dita di Martini la sera, per conciliare il
sonno, perché i tanti problemi di salute di mia madre, un non salutare
clima familiare e la mancanza di lavoro mi assillavano e molto. Funzionò. Mi
addormentavo, più facilmente. Poi, le due dita diventarono quattro, poi otto,
poi passai ai superalcolici, al vino e a ogni tipo di bevanda alcolica
che mi facesse dormire. Ogni sera, ero arrivato a bere due quinti di una
bottiglia di una qualsiasi bevanda alcolica. Ripeto che ero un astemio e un
giovane credente.
Al mattino ero
distrutto. Coliti, cefalee; mio malgrado ero diventato schiavo dell’alcool.
Ne parlai con gli anziani della mia assemblea, che non demonizzarono il
mio grosso problema e mi dissero, con amore: «Vieni in chiesa ugualmente, anche
se non puoi guidare, puoi venire da noi con il pullman». Assentii, razionalmente
e spiritualmente, ma la mattina non ero in grado di prendere il pullman e il
mio tormento di non poter a lodare il Signore e di dare cattiva
testimonianza era grande, grandissima, opprimente.
Dopo mesi e
mesi, un mattino mi alzai stanco dei soliti terribili sintomi. Chiamai un taxi e
mi recai poco lontano in un paese vicino Cassino; e lì forzai un po’ la mano a
dei miei cari cugini. Mi accolsero, dopo diverse mie vane richieste di aiuto e
di asilo. La sera tardi, dopo cena, verso le 24,30, tutti andarono a letto.
Rimasi solo. Il bar dei miei cugini era li, nella sala. Mi accostai al mobile.
Ci fu una lotta terribile, indescrivibile, ripeto terribile. Ancora
un’ultima volta e poi basta, pensai, non si accorgeranno di nulla. Poi, il
Signore mi donò la forza di salire le scale e di aprire la porta della mia
camera. Pregai, come avevo sempre fatto, con lacrime e pianto. Poi dormii, mi
svegliai il mattino seguente senza quei terribili mal di testa e quasi senza più
colite.
Chiamai i
fratelli, dicendo che sarei tornato a breve. Ridiventai libero, come
prima, e quando riassaggiai il vino della santa cena, mi fece senso (Dio mi
perdoni, non tolleravo, psicologicamente, più neanche l’odore del vino). Cosa mi
spinse a vincere questa schiavitù, che mi stava distruggendo? (anche se
oggettivamente non davo fastidio a nessuno). L’amore di Dio? Certo, ma non ne ho
mai dubitato. La perdita della salvezza? No, non ne avevo mai dubitato. Cosa
dunque, oltre queste grazie del Signore Gesù? L’irrefrenabile gioia di
ritornare dai miei fratelli, non dover dare più una cattiva testimonianza
del mio Signore nella mia famiglia, poter dire grazie ai miei due cari anziani
per la loro comprensione infinita, i quali, ogni volta che mi vedevano non
trasmettevano giudizio, ma l’amore di vedermi nuovamente fra e con loro.
Per qualche
anno, dopo tali eventi, rifuggivo da qualsiasi odore di vino, di alcool. Qualche
anno dopo, ero ridiventato astemio come prima e non dovevo neppure più
fuggire alla vista di vini, liquori e affini. A Dio sia la gloria. Oggi, sono
libero di bere un po’ di vino, ma non posso, mio malgrado sono ridiventato
completamente astemio. Il mio medico mi ha detto di berne un po’ per la
circolazione del sangue, ma dopo qualche vano tentativo da parte mia, vi ho
rinunciato. Prestiamo attenzione ai lacci dell’avversario. {21-02-2013}
2. {Vincenzo Russillo}
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Alcool e sballo: una battaglia da vincere
«L’alcolismo mina
l’uomo. Lo rende inabile a vivere coscientemente la propria vita» (Jack London).
Il primo
bicchiere a 11 anni, gli incidenti stradali dovuti all’assunzione di
sostanze alcoliche sono la principale causa di morte giovanile: 29.672
feriti e 432 morti. Aumentano altresì i ricoveri dovuti a problemi legati
all’alcol, le cifre parlano del 17%. Inoltre il 75% degli stupri sono
dovuti proprio legati all’alcolismo. Sono cifre di una vera e propria battaglia.
Un fenomeno in espansione e che deve allarmare. L’alcol è diventato un mezzo
principale per i giovani per divertirsi, senza controllo. Dagli Stati
Uniti è stata importata la moda del binge drinking ovvero il bere per
ubriacarsi: Si consumano quattro o cinque bicchieri di fila di sostanze
alcoliche. Questo nuovo fenomeno è diffuso anche tra le ragazze. Un
giovane ha affermato: «È solamente un gioco, beviamo whisky fino a ubriacarci
solo per divertimento». Molti bevono per imitazione di personaggi televisivi,
bere rende duri, e altri giovani sono spinti a farlo dalla propria
comitiva, altrimenti sei etichettato come un «debole».
Ma tale gioco
può diventare altamente dannoso; l’Organizzazione Mondiale della Sanità
definisce il consumo pericoloso o rischioso. Gli effetti sono devastanti,
infatti l’alcol crea quanto segue:
■ Danni al
cervello: può danneggiare o distruggere il sistema nervoso. Chi è ubriaco,
in effetti, ha una forma di avvelenamento. Assunto in quantità massicce,
l’alcol etilico provoca il coma e anche la morte. Inoltre riduce alcune
funzioni celebrali come: parola, la vista, la coordinazione. Inoltre può portare
a essere più aggressivi e alla depressione.
■ Danni al
cuore: indebolimento del muscolo cardiaco.
■ Cancro
alla gola, alla bocca, alla mammella e al fegato.
■ Lesioni al
fegato: come la cirrosi epatica. Inoltre rende più vulnerabile il sistema
immunitario, con la facilità di contrarre l’epatite A e B.
■ Inoltre
nelle donne incinte, l’assunzione smodata di alcol può portare ad avere
un bambino deformato o ritardato.
Se guidi in
stato di ebbrezza metti in pericolo la tua vita e quella degli altri.
L’alcol provoca gravi danni al proprio organismo, ma anche alla società:
abusi sessuali, disgregazione delle famiglie o compromissione della carriera
lavorativa. Il primo passo fondamentale da fare, è ammettere la propria
dipendenza e farsi aiutare per uscire da questo vortice.
La normativa
Diamo ora una
rapida occhiata alle leggi dello Stato italiano riguardo al consumo di
alcolici.
■ Guida e
alcol: L’art. 5 del decreto legge sulla sicurezza stradale, convertito in
legge il 2 ottobre 2007, dedicato alla «guida in stato di ebbrezza alcolica o
sotto l’effetto di stupefacenti», introduce per la guida in stato di ebbrezza 3
gradi d’intensità della violazione, ai quali corrispondono 3 diversi livelli di
sanzioni, più severe di quelle previste in precedenza:
● Guida
in stato di ebbrezza con tasso alcolemico fra 0,5 e 0,8 g/l: ammenda da
500 a 2 mila euro; sospensione della patente da 3 a 6 mesi;
● guida
in stato di ebbrezza con tasso alcolemico fra 0,8 e 1,5 g/l: ammenda da
800 a 3.200 euro; arresto fino a 3 mesi; sospensione della patente da 6 mesi a 1
anno;
● guida
in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l: ammenda da
1.500 a 6 mila euro; arresto fino a 6 mesi; sospensione della patente da 1 a 2
anni.
Se il
conducente in stato di ebbrezza provoca un incidente stradale, tutte le
pene sopra indicate vengono raddoppiate. Il tasso alcolemico dev’essere misurato
con l’etilometro. Se il conducente rifiuta la misurazione, scatta una sanzione
pecuniaria da 2.500 e 12 mila euro, la sospensione della patente per un periodo
fra 6 mesi e 2 anni e il fermo amministrativo del veicolo per 6 mesi.
■ Vendita
di alcol ai minori: L’art. 689 del codice penale vieta la vendita di
sostanze alcoliche ai minori di anni 16. Ovvero tutti gli esercizi commerciali
dell’intero territorio nazionale, siano essi pubblici esercizi o del settore
alimentare, non possono vendere bevande alcoliche, nemmeno in confezione, a chi
ha meno di 16 anni, pena pesantissime sanzioni. Tale regola vale anche per i
distributori automatici. La sanzione è di euro 500.
La repressione
non basta, bisogna per questo responsabilizzare i giovani informandoli sui danni
e sui rischi a cui vanno incontro. Vediamo per questo cosa dice la Bibbia.
Seguire la
Bibbia
Ecco che cosa
afferma la Parola di Dio sul rapporto fra il credente e le autorità: «Ogni
persona stia sottomessa alle autorità superiori; perché non vi è autorità se non
da Dio; e le autorità che esistono sono stabilite da Dio. Perciò chi resiste
all’autorità si oppone all’ordine di Dio; quelli che vi si oppongono si
attireranno addosso una condanna» (Romani 13,1-2).
Gli scienziati
hanno stabilito che il consumo di due bicchieri a pasto di vino possono
portare ai dei benefici al cuore e alla pressione sanguinea. Ma per ogni cosa
deve essere fatta con moderazione. La Bibbia non definisce l’alcol un
male, ma bisogna bere con moderazione: ogni organismo reagisce diversamente, ma
già due bicchieri al giorno sono più che sufficienti. L’alcol nelle giuste
misure viene definito come positivo dalle Sacre Scritture: «Il vino che
rallegra il cuore dell’uomo, l’olio che gli fa risplendere il volto e il pane
che sostenta il cuore dei mortali» (Salmi 104,15; si legga anche Proverbi
31,6-7 e 1 Timoteo 5,23). Ma avverte anche dei possibili rischi di
consumarne in eccesso:
■ L’alcol
provoca gravi danne alla salute: «[Il vino], alla fine, morde come un
serpente e punge come una vipera» (Proverbi 23,32).
■ L’alcol
toglie ogni inibizione a livello morale, ovvero non si riesce più a capire
ciò che è giusto o sbagliato, portando a gravi conseguenze spirituali:
«Prostituzione, vino e mosto tolgono il senno» (Osea 4,11).
■ Toglie ogni
facoltà di giudicare e di pensare con lucidità (Proverbi 23,33).
■ La Bibbia è
chiara nel dire che gli ubriaconi non erediteranno il Regno Dio (1
Corinzi 6,9-11). Il vino e l’alcol creano una forte dipendenza
allontanandoci dal Signore, oltre che crearci dei gravi danni a livello
spirituale. Chi ama in modo smodato tali sostanze, ne vorrà sempre di più.
Bisogna allontanarsi da queste abitudini, che possono rovinare la vita.
■ Ecco il
mio consiglio a chi è già sotto tale padrone: avvicinati in preghiera a Dio,
il suo Spirito ti aiuterà a uscire da questo tunnel (Efesini 5,18); medita la
Bibbia, perché essa ti può dare forza a resistere (Ebrei 4,12); bisogna seguire
compagnie sane, che non ci coinvolgano in eccessi (Proverbi 13,20).
■ E se mi
spingono a bere? Impara a usare la tua testa e non diventare schiavo di
altri; la Bibbia ti dà utili consigli.
■ L’alcol ti
porta ad agire in modo incontrollato e sfrenato, il tuo corpo e
fuori controllo potrai compiere delle azioni di cui te ne pentirai: «Il vino
è schernitore, la bevanda alcolica è turbolenta, chiunque se ne lascia
sopraffare non è saggio» (Proverbi 20,1). Dio vuole essere amato con tutta
la tua anima e la tua mente (Matteo 22,37), facciamo quindi bene a essere lucidi
in ogni situazione.
Vincere la sfida
«Perché una
società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della
famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza
contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani
migliore, basta che ognuno faccia il proprio dovere» (Giovanni Falcone).
Bisogna
riflettere su queste parole. Oggi molti giovani giocano con la loro stessa vita.
Non hanno più il senso del dovere e della responsabilità, né il
rispetto per gli altri e per loro stessi. Bisogna che anche noi credenti ci
prendiamo la responsabilità di diffondere dei messaggi d’amore, di giustizia e
di rispetto (Giovanni 20,21). Oggi soprattutto tra i giovani si sono persi
gli obiettivi; bisogna riproporre dei traguardi, poiché ogni traguardo rende
possibile il suo successivo e fa acquistare il concetto di successo. Alla logica
del «faccio quello che voglio», bisogna contrapporre m’impegno per un obiettivo
preciso e positivo. Bisogna dare una direzione ben precisa, a partire dalle
famiglie fino ai tanti giovani per strada.
Anche il
bruco, che è l’animale più brutto, si trasforma e diventa una farfalla. Il
Signore vuole trasformare la vita di ognuno di noi, accettando Cristo
nella nostra vita, in qualcosa di stupendo: «Se dunque uno è in Cristo, egli
è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove»
(2 Corinzi 5,17). Dio vuole trasformare la vita di ognuno di noi in un’opera
d’arte, cerchiamo di vincere questa dipendenza. {25-01-2014}
3. {}
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9. {}
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11. {Vari
e medi}
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Adolfo Monnanni: È triste quando andiamo a prendere con
l’ambulanza giovani di 18 anni ubriachi: straparlano, sono sporchi di
vomito e pretendono di essere portati a casa invece che al pronto soccorso. Ragazzi e ragazze sono oramai senza differenze. Quante vite rimarranno distrutte?
Sarà sicuramente utile che
le chiese prendano coscienza delle dipendenze in generale. Esse toccano, in qualche modo, anche il popolo di Dio, forse non l’alcolismo e le droghe; ma quando c’è un inizio, non si finisce presto.{24-01-2014}
12. {Vari
e brevi}
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Fortuna Fico: No, affatto, l’alcool non toglie i problemi, ma
ne aggiunge altri a quelli, per cui si è bevuto per dimenticare! {20-02-2013}
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Luisa Lauretta: Dio ti benedica grandemente fratello; proprio stasera, mentre evangelizzavo, parlavo di questo. {20-02-2013}
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Ida Ettorre: Sì, verissimo, l’alcool è un
demone in forma liquida! {24-01-2014}
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Pietro Calenzo: Le bevande alcoliche sono delle
«brutte bestie» {24-01-2014}
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Piva Giorgio: Sì, l’alcool è una vera
dipendenza. {24-01-2014}
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URL: http://diakrisis.altervista.org/_Etic/T1-Alcool_problem_Mds.htm
20-02-2013; Aggiornamento: 26-01-2014