«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia. Ecco le rubriche principali:

Scenario biblico

Vita di comunità

Abbecedario riflessivo

Ad acta

Dietro il velo

Casella postale biblica

Variazione delle costanti

Puntigli e indovinelli

Sapienza da quattro soldi

Massime e minime

Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L’ALCOOL NON RISOLVE I PROBLEMI!

 

 a cura di Nicola Martella

 

Tempo fa, ho scritto il seguente aforisma: «Non tentare di affogare i tuoi problemi nell’alcool. Essi, come i maiali, torneranno sempre a galla!» (Fonte: «Alcool: Problematica»).

 

Da uno studio, che ho fatto, sulle bevande alcoliche, anticipo le seguenti tesi finali, perché ne possiamo discutere insieme.

     ■ La Bibbia non è contraria a un uso corretto e moderato di vino e sostanze alcoliche.

     ■ La sacra Scrittura denuncia ogni abuso di vino e sostanze alcoliche, a causa delle conseguenze per sé e per altri.

     ■ Le sostanze alcoliche, quando abusate, modificano la psiche e la coscienza dell’individuo, quindi la percezione della realtà e la proporzione delle cose.

     ■ L’abuso di sostanze alcoliche creano una vera dipendenza e aprono le porte ad altri vizi e ad altre dipendenze. Esse tutte abbruttiscono l’uomo, induriscono il carattere, portano a comportamenti immorali, violenti e dannosi per sé e per gli altri.

     ■ L’abuso di sostanze alcoliche fanno impoverire le persone e le loro famiglie, fanno commettere reati e portano a tragedie matrimoniali e familiari.

     ■ Le persone in autorità, qualora dedite a sostanze alcoliche, trascurano i loro doveri e commettono abusi di potere e varie ingiustizie, se non addirittura attività criminali. Prima o poi, si squalificano e sono chiamate a pagare.

     ■ La fede biblica e l’abuso di sostanze alcoliche si escludono, visto che l’ubriaco dissacra nella pratica la devozione in Dio, in cui a parole afferma di credere.

     ■ L’abuso di sostanze alcoliche e il ministero cristiano, quale esso sia, si escludono a vicenda. Chi presiede a servizi nella chiesa e non sa contenere se stesso, si squalifica come servitore del Signore. Alcool

 

Inoltre, mi limito qui a citare la seguente descrizione fatta dalla sapienza d’Israele riguardo allo stato alterato di coscienza e alla dipendenza, che crea l’alcool: «Chi ha gli “ahi”? Chi ha gli “ahimè”? Chi ha le liti? Chi ha i lamenti? Chi ha le ferite senza ragione? Chi ha l’annebbiamento degli occhi? Coloro, che siedono fino a tardi presso il vino, che ritornano per gustare il vino aromatizzato. Non guardare il vino, quando rosseggia, quando scintilla nel calice e va giù così facilmente! La sua fine è che morde come un serpente e punge come un basilisco. I tuoi occhi vedranno cose strane, e il tuo cuore dirà cose pazze. E sarai come chi giace in mezzo al mare, come chi giace in cima a un albero di nave. “M’hanno picchiato... non mi ha fatto male; m’hanno percosso... non l’ho sentito avvertito. Quando mi sveglierò? Lo rifarò, ne cercherò ancora!”» (Pr 23,29-35; traduzione propria).

 

Qui di seguito discutiamo anche l’articolo « Problematica e conseguenze dell’alcolismo», che consiglio di leggere prima della discussione.

 

Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

1. Pietro Calenzo

2. Vincenzo Russillo

3.

4.

5.

6.

7.

8.

9.

10.

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Pietro Calenzo}

 

Concordo pienamente che l’alcool in abuso crea dipendenza, in particolar modo psicologica, oltre che fisica, e che un uso sobrio possa giovare a molteplici funzioni del nostro organismo. Un po’ di vino rosso fa bene alla circolazione, e riduce i pericoli di ossidazione delle arterie.

     Chi vi parla, è cresciuto astemio. Ricordo che ero già un giovane credente e, circa trenta anni addietro, cominciai a bere due dita di Martini la sera, per conciliare il sonno, perché i tanti problemi di salute di mia madre, un non salutare clima familiare e la mancanza di lavoro mi assillavano e molto. Funzionò. Mi addormentavo, più facilmente. Poi, le due dita diventarono quattro, poi otto, poi passai ai superalcolici, al vino e a ogni tipo di bevanda alcolica che mi facesse dormire. Ogni sera, ero arrivato a bere due quinti di una bottiglia di una qualsiasi bevanda alcolica. Ripeto che ero un astemio e un giovane credente.

     Al mattino ero distrutto. Coliti, cefalee; mio malgrado ero diventato schiavo dell’alcool. Ne parlai con gli anziani della mia assemblea, che non demonizzarono il mio grosso problema e mi dissero, con amore: «Vieni in chiesa ugualmente, anche se non puoi guidare, puoi venire da noi con il pullman». Assentii, razionalmente e spiritualmente, ma la mattina non ero in grado di prendere il pullman e il mio tormento di non poter a lodare il Signore e di dare cattiva testimonianza era grande, grandissima, opprimente.

     Dopo mesi e mesi, un mattino mi alzai stanco dei soliti terribili sintomi. Chiamai un taxi e mi recai poco lontano in un paese vicino Cassino; e lì forzai un po’ la mano a dei miei cari cugini. Mi accolsero, dopo diverse mie vane richieste di aiuto e di asilo. La sera tardi, dopo cena, verso le 24,30, tutti andarono a letto. Rimasi solo. Il bar dei miei cugini era li, nella sala. Mi accostai al mobile. Ci fu una lotta terribile, indescrivibile, ripeto terribile. Ancora un’ultima volta e poi basta, pensai, non si accorgeranno di nulla. Poi, il Signore mi donò la forza di salire le scale e di aprire la porta della mia camera. Pregai, come avevo sempre fatto, con lacrime e pianto. Poi dormii, mi svegliai il mattino seguente senza quei terribili mal di testa e quasi senza più colite.

     Chiamai i fratelli, dicendo che sarei tornato a breve. Ridiventai libero, come prima, e quando riassaggiai il vino della santa cena, mi fece senso (Dio mi perdoni, non tolleravo, psicologicamente, più neanche l’odore del vino). Cosa mi spinse a vincere questa schiavitù, che mi stava distruggendo? (anche se oggettivamente non davo fastidio a nessuno). L’amore di Dio? Certo, ma non ne ho mai dubitato. La perdita della salvezza? No, non ne avevo mai dubitato. Cosa dunque, oltre queste grazie del Signore Gesù? L’irrefrenabile gioia di ritornare dai miei fratelli, non dover dare più una cattiva testimonianza del mio Signore nella mia famiglia, poter dire grazie ai miei due cari anziani per la loro comprensione infinita, i quali, ogni volta che mi vedevano non trasmettevano giudizio, ma l’amore di vedermi nuovamente fra e con loro.

     Per qualche anno, dopo tali eventi, rifuggivo da qualsiasi odore di vino, di alcool. Qualche anno dopo, ero ridiventato astemio come prima e non dovevo neppure più fuggire alla vista di vini, liquori e affini. A Dio sia la gloria. Oggi, sono libero di bere un po’ di vino, ma non posso, mio malgrado sono ridiventato completamente astemio. Il mio medico mi ha detto di berne un po’ per la circolazione del sangue, ma dopo qualche vano tentativo da parte mia, vi ho rinunciato. Prestiamo attenzione ai lacci dell’avversario. {21-02-2013}

 

 

2. {Vincenzo Russillo}

 

Alcool e sballo: una battaglia da vincere

 

«L’alcolismo mina l’uomo. Lo rende inabile a vivere coscientemente la propria vita» (Jack London).

     Il primo bicchiere a 11 anni, gli incidenti stradali dovuti all’assunzione di sostanze alcoliche sono la principale causa di morte giovanile: 29.672 feriti e 432 morti. Aumentano altresì i ricoveri dovuti a problemi legati all’alcol, le cifre parlano del 17%. Inoltre il 75% degli stupri sono dovuti proprio legati all’alcolismo. Sono cifre di una vera e propria battaglia. Un fenomeno in espansione e che deve allarmare. L’alcol è diventato un mezzo principale per i giovani per divertirsi, senza controllo. Dagli Stati Uniti è stata importata la moda del binge drinking ovvero il bere per ubriacarsi: Si consumano quattro o cinque bicchieri di fila di sostanze alcoliche. Questo nuovo fenomeno è diffuso anche tra le ragazze. Un giovane ha affermato: «È solamente un gioco, beviamo whisky fino a ubriacarci solo per divertimento». Molti bevono per imitazione di personaggi televisivi, bere rende duri, e altri giovani sono spinti a farlo dalla propria comitiva, altrimenti sei etichettato come un «debole».

     Ma tale gioco può diventare altamente dannoso; l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il consumo pericoloso o rischioso. Gli effetti sono devastanti, infatti l’alcol crea quanto segue:

     ■ Danni al cervello: può danneggiare o distruggere il sistema nervoso. Chi è ubriaco, in effetti, ha una forma di avvelenamento. Assunto in quantità massicce, l’alcol etilico provoca il coma e anche la morte. Inoltre riduce alcune funzioni celebrali come: parola, la vista, la coordinazione. Inoltre può portare a essere più aggressivi e alla depressione.

     ■ Danni al cuore: indebolimento del muscolo cardiaco.

     ■ Cancro alla gola, alla bocca, alla mammella e al fegato.

     Lesioni al fegato: come la cirrosi epatica. Inoltre rende più vulnerabile il sistema immunitario, con la facilità di contrarre l’epatite A e B.

     ■ Inoltre nelle donne incinte, l’assunzione smodata di alcol può portare ad avere un bambino deformato o ritardato.

 

Se guidi in stato di ebbrezza metti in pericolo la tua vita e quella degli altri. L’alcol provoca gravi danni al proprio organismo, ma anche alla società: abusi sessuali, disgregazione delle famiglie o compromissione della carriera lavorativa. Il primo passo fondamentale da fare, è ammettere la propria dipendenza e farsi aiutare per uscire da questo vortice.

 

La normativa

     Diamo ora una rapida occhiata alle leggi dello Stato italiano riguardo al consumo di alcolici.

     ■ Guida e alcol: L’art. 5 del decreto legge sulla sicurezza stradale, convertito in legge il 2 ottobre 2007, dedicato alla «guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di stupefacenti», introduce per la guida in stato di ebbrezza 3 gradi d’intensità della violazione, ai quali corrispondono 3 diversi livelli di sanzioni, più severe di quelle previste in precedenza:

            ● Guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico fra 0,5 e 0,8 g/l: ammenda da 500 a 2 mila euro; sospensione della patente da 3 a 6 mesi;

            ● guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico fra 0,8 e 1,5 g/l: ammenda da 800 a 3.200 euro; arresto fino a 3 mesi; sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno;

            ● guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l: ammenda da 1.500 a 6 mila euro; arresto fino a 6 mesi; sospensione della patente da 1 a 2 anni.

     Se il conducente in stato di ebbrezza provoca un incidente stradale, tutte le pene sopra indicate vengono raddoppiate. Il tasso alcolemico dev’essere misurato con l’etilometro. Se il conducente rifiuta la misurazione, scatta una sanzione pecuniaria da 2.500 e 12 mila euro, la sospensione della patente per un periodo fra 6 mesi e 2 anni e il fermo amministrativo del veicolo per 6 mesi.

 

     ■ Vendita di alcol ai minori: L’art. 689 del codice penale vieta la vendita di sostanze alcoliche ai minori di anni 16. Ovvero tutti gli esercizi commerciali dell’intero territorio nazionale, siano essi pubblici esercizi o del settore alimentare, non possono vendere bevande alcoliche, nemmeno in confezione, a chi ha meno di 16 anni, pena pesantissime sanzioni. Tale regola vale anche per i distributori automatici. La sanzione è di euro 500.

     La repressione non basta, bisogna per questo responsabilizzare i giovani informandoli sui danni e sui rischi a cui vanno incontro. Vediamo per questo cosa dice la Bibbia.

 

Seguire la Bibbia

     Ecco che cosa afferma la Parola di Dio sul rapporto fra il credente e le autorità: «Ogni persona stia sottomessa alle autorità superiori; perché non vi è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono sono stabilite da Dio. Perciò chi resiste all’autorità si oppone all’ordine di Dio; quelli che vi si oppongono si attireranno addosso una condanna» (Romani 13,1-2).

     Gli scienziati hanno stabilito che il consumo di due bicchieri a pasto di vino possono portare ai dei benefici al cuore e alla pressione sanguinea. Ma per ogni cosa deve essere fatta con moderazione. La Bibbia non definisce l’alcol un male, ma bisogna bere con moderazione: ogni organismo reagisce diversamente, ma già due bicchieri al giorno sono più che sufficienti. L’alcol nelle giuste misure viene definito come positivo dalle Sacre Scritture: «Il vino che rallegra il cuore dell’uomo, l’olio che gli fa risplendere il volto e il pane che sostenta il cuore dei mortali» (Salmi 104,15; si legga anche Proverbi 31,6-7 e 1 Timoteo 5,23). Ma avverte anche dei possibili rischi di consumarne in eccesso:

     ■ L’alcol provoca gravi danne alla salute: «[Il vino], alla fine, morde come un serpente e punge come una vipera» (Proverbi 23,32).

     ■ L’alcol toglie ogni inibizione a livello morale, ovvero non si riesce più a capire ciò che è giusto o sbagliato, portando a gravi conseguenze spirituali: «Prostituzione, vino e mosto tolgono il senno» (Osea 4,11).

     ■ Toglie ogni facoltà di giudicare e di pensare con lucidità (Proverbi 23,33).

     ■ La Bibbia è chiara nel dire che gli ubriaconi non erediteranno il Regno Dio (1 Corinzi 6,9-11). Il vino e l’alcol creano una forte dipendenza allontanandoci dal Signore, oltre che crearci dei gravi danni a livello spirituale. Chi ama in modo smodato tali sostanze, ne vorrà sempre di più. Bisogna allontanarsi da queste abitudini, che possono rovinare la vita.

     ■ Ecco il mio consiglio a chi è già sotto tale padrone: avvicinati in preghiera a Dio, il suo Spirito ti aiuterà a uscire da questo tunnel (Efesini 5,18); medita la Bibbia, perché essa ti può dare forza a resistere (Ebrei 4,12); bisogna seguire compagnie sane, che non ci coinvolgano in eccessi (Proverbi 13,20).

     ■ E se mi spingono a bere? Impara a usare la tua testa e non diventare schiavo di altri; la Bibbia ti dà utili consigli.

     ■ L’alcol ti porta ad agire in modo incontrollato e sfrenato, il tuo corpo e fuori controllo potrai compiere delle azioni di cui te ne pentirai: «Il vino è schernitore, la bevanda alcolica è turbolenta, chiunque se ne lascia sopraffare non è saggio» (Proverbi 20,1). Dio vuole essere amato con tutta la tua anima e la tua mente (Matteo 22,37), facciamo quindi bene a essere lucidi in ogni situazione.

 

Vincere la sfida

     «Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il proprio dovere» (Giovanni Falcone).

     Bisogna riflettere su queste parole. Oggi molti giovani giocano con la loro stessa vita. Non hanno più il senso del dovere e della responsabilità, né il rispetto per gli altri e per loro stessi. Bisogna che anche noi credenti ci prendiamo la responsabilità di diffondere dei messaggi d’amore, di giustizia e di rispetto (Giovanni 20,21). Oggi soprattutto tra i giovani si sono persi gli obiettivi; bisogna riproporre dei traguardi, poiché ogni traguardo rende possibile il suo successivo e fa acquistare il concetto di successo. Alla logica del «faccio quello che voglio», bisogna contrapporre m’impegno per un obiettivo preciso e positivo. Bisogna dare una direzione ben precisa, a partire dalle famiglie fino ai tanti giovani per strada.

     Anche il bruco, che è l’animale più brutto, si trasforma e diventa una farfalla. Il Signore vuole trasformare la vita di ognuno di noi, accettando Cristo nella nostra vita, in qualcosa di stupendo: «Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove» (2 Corinzi 5,17). Dio vuole trasformare la vita di ognuno di noi in un’opera d’arte, cerchiamo di vincere questa dipendenza. {25-01-2014}

 

 

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11. {Vari e medi}

 

Adolfo Monnanni: È triste quando andiamo a prendere con l’ambulanza giovani di 18 anni ubriachi: straparlano, sono sporchi di vomito e pretendono di essere portati a casa invece che al pronto soccorso. Ragazzi e ragazze sono oramai senza differenze. Quante vite rimarranno distrutte?

     Sarà sicuramente utile che le chiese prendano coscienza delle dipendenze in generale. Esse toccano, in qualche modo, anche il popolo di Dio, forse non l’alcolismo e le droghe; ma quando c’è un inizio, non si finisce presto.{24-01-2014}

 

 

12. {Vari e brevi}

 

Fortuna Fico: No, affatto, l’alcool non toglie i problemi, ma ne aggiunge altri a quelli, per cui si è bevuto per dimenticare! {20-02-2013}

 

Luisa Lauretta: Dio ti benedica grandemente fratello; proprio stasera, mentre evangelizzavo, parlavo di questo. {20-02-2013}

 

Ida Ettorre: Sì, verissimo, l’alcool è un demone in forma liquida! {24-01-2014}

 

Pietro Calenzo: Le bevande alcoliche sono delle «brutte bestie» {24-01-2014}

 

Piva Giorgio: Sì, l’alcool è una vera dipendenza. {24-01-2014}

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Etic/T1-Alcool_problem_Mds.htm

20-02-2013; Aggiornamento: 26-01-2014

 

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