Vedo che alcuni aprono decine di gruppi cosiddetti
«cristiani» nei social network, approvano come membri chiunque voglia, senza
controllare chi siano, poi lasciano tali gruppi a se stessi, senza intervenire.
E magari stanno aprendo un altro gruppo cosiddetto «cristiano». Ogni tanto
postano qualcosa in tali loro gruppi; ma raramente leggono ciò, che scrivono gli
altri e non controllano ciò, che vi viene scritto. E io mi meraviglio soltanto
che in tali gruppi si annidino, col tempo, vipere di vario genere: atei
militanti, esoteristi, «senza chiesa», santoni e loro seguaci, satanisti,
faziosi di varia natura, anticristi e così via. Essi gettano fango su
Dio, su Cristo, sulla Parola di Dio. Fanno ironia e sarcasmo sulle verità
fondamentali, sull’Evangelo e sulla sana dottrina. E tali gestori neppure se ne
accorgono, avendo abbandonato i loro gruppi e se stessi. Alcuni di tali gestori
non hanno neppure le capacità tecniche e teologiche di gestire gruppi e
di dare risposte bibliche, essendo essi stessi di bassa cultura, carenti nella
lingua italiana e addirittura «dottrinalmente sgrammaticati», ossia non
conoscono le basi minime della dottrina biblica e sono senza discernimento
scritturale!
A gruppi del genere suggerirei di cambiare il titolo:
«La pattumiera di ***», visto che molti avanzi di varia faziosità
antibiblica e anticristiana si sono dati l’appuntamento in essi e hanno carta
bianca. Ci sono, quindi, furibondi scontri, contravvenendo a tutte le
regole dell’etica biblica e rendendosi colpevoli dinanzi a Dio. L’incapacità dei
gestori di dare ordine ai loro gruppo, è evidente. Essi sono responsabili per
aver aperto una «discarica a cielo aperto» e si stanno rendendo colpevoli
dinanzi al Dio vivente.
I proclamatori dell’AT (profeti) e del NT (apostoli,
ecc.), Gesù e i conduttori delle prime chiese non avrebbero mai fatto così. Essi
annunciavano l’Evangelo e testimoniavano della verità, non davano occasione
agli avversari di riversare le loro immondizie nei cuori dei discepoli. Gli
uomini di Dio avevano ricevuto il comandamento del Messia di non gettare le
perle dinanzi ai porci, ma i gestori di questi gruppi, invece di annunciare
la verità biblica, permettono che essa venga umiliata, derisa e calpestata da
gente senza scrupoli, che essi hanno accettato come membri. «Non date ciò
ch’è santo ai cani e non gettate le vostre perle dinanzi ai porci, che talora
non le pestino con piedi e rivolti contro a voi non vi sbranino» (Mt 7,6).
In vari gruppi cosiddetti «cristiani» sta succedendo proprio questo. In nome di
un presunto confronto, si permette ogni specie di «fornicazione spirituale»
e che la verità venga bestemmiata. «Infatti, com’è scritto: “l nome di Dio
è bestemmiato per causa vostra fra gli stranieri”» (Rm 2,24; cfr. Gcm
2,7).
Smettetela di far seminare zizzanie (i «figli
del maligno» Mt 13,38) al nemico (il diavolo o calunniatore v. 39) nel campo,
che Dio vi ha affidato (i vostri gruppi). Il Signore vi chiamerà a risponderne!
Come fate a permettere al calunniatore (il diavolo) di seminare zizzanie nel
Web, fornendogli voi stessi il campo e accettando i faziosi militanti (i «figli
del maligno») nel gruppo, che voi gestite? Al tempo del NT, come si richiedeva
ai seguaci di Cristo che si comportassero verso i falsi fratelli? Che
togliessero il malvagio di mezzo a loro (1 Cor 5,11ss). Come si comportavano i
responsabili verso gli infiltrati? «Proprio
a causa di intrusi, falsi fratelli, infiltratisi di nascosto tra di noi per
spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, con l’intenzione di renderci
schiavi, noi non abbiamo ceduto alle imposizioni di costoro neppure per
un momento, affinché la verità dell’Evangelo rimanesse salda tra di voi»
(Gal 2,4s). Ciò avvenne, impedendo a tale gente faziosa di rimanere; così deve
avvenire oggigiorno anche nei gruppi, che si gestisce. Paolo chiuse la bocca
con autorità al mago Elima, che voleva distogliere il proconsole Sergio
Paolo dall’ascolto dell’Evangelo, e lo chiamò così: «O uomo pieno d’ogni
frode e d’ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, non
cesserai mai di pervertire le rette vie del Signore? Ecco, ora la mano del
Signore è su di te, e sarai cieco per un certo tempo, senza vedere il sole»
(At 13,10s). Ma i gestori di gruppi cosiddetti «cristiani» permettono ai
falsi profeti odierni, che si spacciano per «Bar-Gesù» (figli di Gesù; At
13,8), di gettare a piacimento fango sulla verità e di calpestare la sana
dottrina, e restano semplicemente a guardare (a volte neppure si accorgono delle
seduzioni, essendo sempliciotti e sprovveduti sul piano teologico!). Paolo
ingiunse a Tito di turare la bocca agli avversari dell’Evangelo (Tt 1,10).
Giovanni affermò che i credenti non dovessero ricevere in casa un falso
maestro e neppure salutarlo, «perché chi lo saluta partecipa alle
malvagie opere di lui»! (2 Gv 1,10). Oggigiorno, ciò si concretizza pure non
accettando tali persone nel gruppo, che si gestisce. Anche per il Web vale
questa regola: «L’uomo fazioso, dopo una prima e una seconda
ammonizione, schivalo, sapendo che un tal uomo è pervertito e pecca,
condannandosi da sé» (Tt 3,10s).
Smettetela di fare come Eva! Ella si mise a
parlare col serpente antico e lentamente rimase sedotta e trasgredì poi al
comando di Dio, portando sciagura sugli altri (Gn 3). Inoltre, così fate
avvelenare i credenti semplici, che leggono le cose scritte nei vostri gruppi.
Non fate come i Corinzi, che erano diventati tolleranti e ciechi e
finirono sotto la dittatura di esoteristi cristianizzati! «Ma
temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti
vengano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purezza nei riguardi di
Cristo. Infatti, se uno viene a predicarvi un altro Gesù, diverso da
quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno spirito
diverso da quello che avete ricevuto, o un evangelo diverso da quello
che avete accettato, voi lo sopportate volentieri»
(2 Cor 11,3s). Non date spazio ai «falsi apostoli», agli «operai
fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo... da ministri di giustizia»
(vv. 11ss).
Sinceramente non vorrei stare al vostro posto,
o gestori di tali gruppi, quando dovrete rendere conto della vostra
condotta al Dio vivente, che rimane un «fuoco consumante» (Eb 12,29). Chi
permette ad altri di bestemmiare il nome di Dio e di calpestare la verità
nella sfera della sua influenza, dove ha autorità, sta partecipando a tale
bestemmia; e il suo giudizio può venire presto, non solo alla fine dei
tempi, ma già in questa vita, quando Dio li priva di benedizioni, li punisce in
vari modi e permette che siano dati in man di Satana (cfr. 1 Tm 1,20).
Auguro a gestori del genere una sana «metanoia»,
ossia un mutamento di pensiero e di condotta. E questo prima che diventino
miseri e ciechi come il conduttore della chiesa di Laodicea (Ap 3,14) o che
addirittura diventino lentamente spiritualmente morti come il conduttore
della chiesa di Sardi (Ap 3,1). Auguro a tali gestori di gruppi del genere che
si ravvedano prima che sperimentino il rigore del Dio vivente, che non si fa
prendere in giro, né si fa ingannare. «Non v’ingannate; non si può
beffarsi di Dio; poiché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure
mieterà» (Gal 6,7).
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URL: http://diakrisis.altervista.org/_Etic/A1-Web_pattumier_OiG.htm
21-10-2013; Aggiornamento: |