I contributi sul tema
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Dio è buono, ma non buonista.
È una bontà basata sulla giustizia e sulla verità. Dio viene lodato perché gli
uomini «proclameranno il ricordo della tua gran bontà, e canteranno
con giubilo la tua giustizia» (Sal 145,7); tale bontà fu vista nella
misericordia, nelle
compassioni, nella lentezza all’ira e gran benignità verso tutti gli uomini e
verso tutte le sue opere (vv. 8s). Anche la bontà e la fedeltà di
Dio vanno insieme (Sal 98,3).
La bontà di Dio viene ricordata in tutta la Bibbia. Il
Creatore conserva il mondo e se ne cura. Gesù insegnò: «Egli fa levare
il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli
ingiusti»(Mt 5,45). Paolo ricordò agli Ateniesi
che «Egli dà a tutti la vita, il fiato e ogni cosa» (At
17,25); e aggiunse che Dio ha «determinato le epoche loro assegnate, e
i confini della loro abitazione, affinché cerchino Dio, se mai giungano a
trovarlo, come a tastoni, benché Egli non sia lontano da ciascun di noi»
(v. 26s).
Gesù, rivolgendosi ai suoi
discepoli, li esortò a non essere patologicamente ansiosi riguardo ai bisogni
della vita e al futuro, poiché il Padre celeste, che nutre uccelli del
cielo, si prenderà cura dei suoi figli (Mt 6,26s); Egli, che ha creato i gigli
dei campi, vestirà molto più i suoi figli (Mt 6,28ss).
Ricordiamo infine che, per
capire Dio nei suoi atti storici in salvezza e in giudizio, non bisogna
contrapporre le sue qualità, che ci appaiono antitetiche. Amore e verità,
misericordia e giustizia formano per Dio un tutt’uno. La sua bontà si mostra
oggigiorno nell’offerta della grazia a chiunque crede nel suo Figlio Gesù
Cristo, che Egli nel suo amore per il mondo ha dato in sacrificio per i peccati
d’ognuno (Gv 3,16); chi però rifiuta tale dono salvifico, offende Dio, rimane
ancora sotto la sua ira e lo incontrerà presto come suo giudice (Gv 3,36).
Alla bontà di Dio si deve
l’appello dei profeti al ravvedimento e alla conversione: «Stracciatevi
il cuore, e non le vesti, e tornate all’Eterno, al vostro Dio, poiché
egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira e pieno di bontà, e si pente
del male che manda» (Gioele 2,13).
Per l’approfondimento biblico (Il senso di questa
lista di versi è di stimolare la riflessione dei lettori, per aiutarli formulare
contributi confacenti al tema):
■ «L’Eterno, che è buono, perdoni a chiunque
ha disposto il proprio cuore alla ricerca di Dio, dell’Eterno, che è il Dio dei
suoi padri...» (2 Cronache 30,19).
■ «L’Eterno è
buono e retto è; perciò insegnerà la via ai peccatori» (Salmo 25,8).
■ «Gustate e
vedete che l’Eterno è buono! Beato l’uomo che confida in lui»
(Salmo 34,8).
■ «Certo, Dio è
buono verso Israele, verso quelli che sono puri di cuore» (Salmo
73,1).
■ «...celebratelo,
benedite il suo nome. Poiché l’Eterno è buono; la sua clemenza
dura in perpetuo, e la sua fedeltà per ogni età» (Salmo 100,5; cfr.
Geremia 33,11).
■ «Lodate
l’Eterno, perché l’Eterno è buono; salmeggiate al suo nome, perché è
amabile» (Salmo 135,3).
■ «L’Eterno è
buono verso tutti, e le sue compassioni s’estendono a tutte le sue
opere» (Salmo 145,9).
■ «L’Eterno è buono per quelli che sperano
in lui, per l’anima che lo cerca» (Lamentazioni 3,25).
■ «L’Eterno è buono; è una fortezza nel
giorno dell’angoscia, ed egli conosce quelli, che si rifugiano in lui»
(Nahum 1,7).
■ «Tutto quel, che
Dio ha creato, è buono; e nulla è da respingere, se usato con rendimento di
grazie» (1 Timoteo 4,4).
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?
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1. {Stefano Carta}
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Dio è buono, e per
fare un’affermazione simile significa aver sperimentato la sua bontà
nella propria vita, avendola «gustata» (1 Pt 2,3). E proprio la bontà di Dio,
come la sua fedeltà, l’amore, la sovranità, la misericordia, la grazia, è un
attributo, che conduce i credenti all’ubbidienza della fede, alla
santificazione personale, alla comunione con la chiesa di Cristo,
allo zelo per il servizio.
Però,
purtroppo molto spesso, proprio quelle persone, che hanno conosciuto il Signore,
usano i suoi attributi, sopratutto quelli, che esplicitamente non parlano del
suo giudizio, come un «lasciapassare» per il peccato nella propria
vita. Ma tutti gli attributi di Dio sono in relazione con ciò, che Cristo ha
compiuto sulla croce.
Anche la sua grande bontà è messa in relazione con ciò, che l’umanità
meriterebbe, se Dio non fosse misericordioso. Ma Dio è buono anche quando
giudica. Lui non cessa mai di essere buono nemmeno, quando promette che
questo mondo sarà distrutto e i suoi abitanti giudicati, e che chi rifiuta di
credere, ha l’ira di Dio sopra di Lui. Dio è sempre buono. Il fatto è che
non si può prendere un attributo di Dio e isolarlo dagli altri, perché
dovremmo credere a un Dio che si contraddice in ogni pagina della Bibbia. Dio è
buono, ma è anche giusto e santo. {22-10-2012}
2. {Mauro Presutti}
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■
Contributo: Riflessione personale. Dio è
l’assoluto, è il Bene e il Male, è la Luce e il Buio. Dio
ha posto in essere il tutto; ma avrebbe potuto anche non farlo. Eppure lo ha
fatto, mostrandosi per quella che è la sua vera natura: Amore. Se Dio non
è Amore, non avrebbe creato nulla; non avrebbe dato corso a quel processo, che è
la natura vivente e di cui l’Uomo è la massima espressione. Dio non è né
buono, né cattivo; è entrambe le cose, senza che nessuno possa dire
quale delle due caratteristiche prevalga. Noi esistiamo, perché Dio lo ha voluto
e per questo non possiamo non pensare, pur non comprendendolo appieno, che abbia
un progetto per tutta l’umanità. {22-10-2012}
▬
Nicola Martella: Mauro Presutti, porto alla riflessione della tua mente quanto segue. L’idea da
te presentata è più vicina allo gnosticismo, all’esoterismo e alle filosofie
orientali che al cristianesimo biblico.
■ «Dio è il Bene e il
Male»? Che ne dice la Scrittura? «Tu, che hai gli occhi troppo puri per
sopportare la vista del male, e che non puoi tollerare lo spettacolo
dell’iniquità, perché guardi i perfidi e taci quando il malvagio divora l’uomo
che è più giusto di lui?» (Hb 1,13). Come può
essere «il Male» Colui, che ha «gli occhi troppo puri per sopportare
la vista del male»? Come spiegare il resto del verso? Il popolo di Dio era
diventato empio al punto di non ascoltare più le esortazioni di Dio; perciò, per
punirlo, Egli chiamò i Babilonesi. Quindi, Dio funge da Giudice, che commina la
sentenza. Un giudice, cha applica la legge giusta, non è malvagio.
■ «Dio è la Luce e il Buio»? La Scrittura la
pensa diversamente: «Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che vi
annunziamo: Dio è luce, e in lui non ci sono tenebre» (1 Gv 1,5).
■ «Dio non è né buono, né cattivo»: Sarebbe
entrambe le cose? Ho già risposto sopra a ciò. Mi preme aggiungere ancora
alcuni aspetti. Un profeta descrive una scena paradossale: ci sono
commercianti giudei, che sono seduti sul cesso e, per scusare la propria
coscienza, affermano che Dio non fa né bene né male, ossia non si ingerisce
nelle umane vicende. «E in quel tempo avverrà che io frugherò Gerusalemme con
delle torce, e punirò gli uomini che, immobili sulle loro fecce, dicono
in cuor loro: “L’Eterno non fa né bene né male”»
(Sof 1,12). Dio annunciò il loro pensante giudizio e il saccheggio delle loro
ricchezze e dei loro beni.
Si parla di altri iniqui, che fanno gli atti più efferati (Sal
94,3-6), affermando in merito: « « « «L’Eterno non vede, il Dio di
Giacobbe non ci fa attenzione» (v. 7). Dio
smentisce tali stolti e non se ne starà cheto, anzi giudicherà i malvagi (vv.
8ss). Similmente ciò era quello, che affermavano gli idolatri, al tempo di
Ezechiele, per fare i loro riti esecrandi: «L’Eterno non ci vede,
l’Eterno ha abbandonato il paese» (Ez 8,12).
Anche per loro il giudizio storico di Dio aspettava dietro all’angolo e sarebbe
stato furente (v. 18).
■ Voglio ricordare che nella Bibbia «il male» o il
«maligno» è il diavolo o Satana. Gesù insegnava: «Il vostro parlare
sia: «Sì, sì; no, no»; poiché il di più viene dal maligno» (Mt 5,37). Egli
insegnava a pregare: «...non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal
maligno» (Mt 6,13). Di lui Gesù rivelò, riferendosi a Genesi 3: «Voi
siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre
vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla
verità, perché non c’è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è
suo perché è bugiardo e padre della menzogna» (Gv 8,44). Altri
brani: Mt 13,19.38; Gv 17,15; Ef 6,16; 2 Ts 3,3; 1 Gv 2,13s; 3,12; 5,18s.
■ L’ibridismo e la commistione sono contro la
natura di Dio e contro il messaggio dell’Evangelo. «Non vi mettete con gli
infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c’è tra la
giustizia e l’iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? E quale
accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c’è tra il fedele e l’infedele? E
che armonia c’è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio
del Dio vivente» (2 Cor 6,14ss).
3. {Francesco Cicala}
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Proprio perché Dio
non è un buonista, Gesù ha affermato che la bontà di Dio è tesa nel salvare
il peccatore perduto e senza speranza «Infatti Dio non ha mandato suo
Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per
mezzo di Lui» (Gv 3,17).
La bontà di
Dio è un mezzo per spingere gli uomini al ravvedimento «Oppure
disprezzi le ricchezze del sua bontà, della sua pazienza e della sua costanza,
non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?» (Rm 2,4)
Nessuno potrà
più scampare dalla morte seconda, contrariamente a ciò che dicono i cattolici,
ossia che Dio alla fine perdonerà tutti. «Il Signore è lento all’ira ed è
molto potente, ma non lascia il colpevole impunito» (Na 1,3). «E
se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno
di fuoco» (Ap 20,15).
La bontà di
Dio per i suoi figli non ha mai termine, anche quando non camminiamo
secondo la sua volontà; ci priveremmo soltanto di uno stato di beatitudine con
la disciplina del Signore, fino a quando non decidiamo di fare sul serio
con Lui. «O uomo, egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; che altro
richiede da te il Signore, se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la
misericordia e cammini umilmente con il tuo Dio» (Mi 6,8). {22-10-2012}
4. {Manu Luc}
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Contributo:
Buono,
ma non buonista! Mi piace molto questa definizione. In realtà, la Bibbia
dice che Dio è amore! Forse è nell’amore che si congiungono bontà, verità
e giustizia? {24-10-2012}
▬
Nicola Martella:
Rispondo a tale domanda con i seguenti versi: «La clemenza e la verità si sono incontrate, la giustizia e la
pace si sono baciate. La verità germoglierà dalla terra e la giustizia
riguarderà dal cielo»
(Sal 85,10s). Come si vede, per formare un tutto organico, ci vogliono sempre
ambedue gli aspetti, apparentemente distanti fra loro; l’uno è spesso efflusso
dell’altro (la pace proviene dalla giustizia; Is 32,17); oppure sono
collaboratori come per il seme la terra sotto e la pioggia sopra (cfr. Sal
147,8; Is 55,10; Eb 6,7).
5. {Sefora Papagna}
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Mi piace molto l’affermazione «Dio non è
buonista». E che dire del fatto che solo avendo un’esperienza personale con
Dio, solo cominciando a pensare che ciò, che ci accade di brutto nella vita, non
accade per punire, ma solo per crescere. Solo così si comprende la bontà divina.
A volte mi dico che Dio è «troppo buono». Non mi piace il buonismo,
neanche il perbenismo. Penso che non piaccia neanche a Lui. Lui ti dice le
cose in faccia, così come stanno, senza mezze misure. Ho imparato a non
preoccuparmi del futuro lontano, anche perché ci sarà una soluzione.
Affannarsi poi per giorni, che non sappiamo nemmeno se saranno nostri, che
utilità ci sarebbe? Matteo 6,26-28 è perfetto per gli affanni quotidiani.
Grazie, Nicola Martella. {29-06-2013}
▬ Nicola Martella:
Sulla questione se «ciò, che ci accade di brutto nella
vita, non accade per punire, ma solo per crescere»,
rimando al tema «Sofferenza
e fede». Si veda pure il tema «Da
Dio può venire solo benedizione?».
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Edoardo Piacentini: Non basta udire, non
basta ricevere la Parola della verità; perché essa compia l’opera sua,
bisogna tradurla in pratica nella vita! Il fratello del Signore così
esorta i credenti: «Siate facitori della parola e non uditori
soltanto, ingannando voi stessi. Poiché, se uno è uditore della parola e non
facitore, è simile a un uomo che osserva la sua faccia naturale in uno specchio;
egli osserva se stesso e poi se ne va, dimenticando subito com’era. Ma chi
esamina attentamente la legge perfetta, che è la legge della libertà, e
persevera in essa, non essendo un uditore dimentichevole ma un
facitore dell’opera, costui sarà beato nel suo operare» (Giacomo 1,22-25).
{22-10-2012}
► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Dot/T1-Dio_buono_Ori.htm
22-10-2012; Aggiornamento:
02-07-2013 |