«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

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«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1

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IL BISOGNO DELL’ACQUA

 

 a cura di Nicola Martella

 

1. Entriamo in tema

     In una salina non cresce alcuna vita. Nel Medio Oriente, mentre il mare di Gennezaret (o di Galilea) è un lago ricco di vita, il mar Morto porta a ragione tale nome: è sterile. Eppure sono alimentati ambedue dallo stesso fiume Giordano! Tuttavia, la concentrazione di sale nel mar Morto non solo ne rende imbevibili le acque, ma uccide pressoché ogni forma di vita. Il sale è così concentrato in tali acque, che è pressoché impossibile affondare! Ma guai a bere un sorso di tale acqua!

     Le saline possono apparire incantevoli a causa dei colori e delle formazioni saline, che si generano. Eppure sono sterili. Non sono adatte alla vita e le loro acque non cancellano la sete, ma l’aumentano.

 

2. Sete materiale e sete spirituale

     Si può sopportare a lungo la fame, ma non la sete. Chi ha conosciuto la vita nel deserto o in un luogo arido, sa che cosa sia avere sete. Gente, che dai Paesi meridionali dell’Africa si recano al nord, con l’intento di approdare in Europa, sono costrette ad attraversare deserti, che possono costare loro la vita, se hanno preso poca acqua con sé. In effetti, tante persone soccombono, e la sabbia diventa la loro tomba.

     Al tempo dell’esodo, Israele dovette vivere circa quarant’anni nel deserto; se Dio non avesse provveduto per loro l’acqua necessaria, nessun Israelita sarebbe sopravvissuto.

     L’arsura del suolo e la sete fisica dell’uomo divennero, da antica data, una metafora della sete spirituale, che il credente aveva di Dio e della sua benefica presenza.

     Riguardo al regno escatologico, i proclamatori del vecchio patto annunciarono da parte di Dio la trasformazione del Paese deserto in un luogo ricco d’acque. Ciò avrebbe portato la benedizione nella terra promessa. Tutto ciò divenne anche metafora della benedizione spirituale, che Dio avrebbe portato col suo Spirito e col Messia.

     A ciò si deve l’appello del Messia a venire alle acque già nei testi dell’AT. Gesù stesso presentò la vita eterna come una fonte d’acqua, a cui chi intendeva credere in Lui quale Messia promesso, poteva dissetare la sua sete spirituale di salvezza.

 

Acqua di morte e di vita

{Fonte: al lemma «Acqua di morte e di vita»}

 

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

1. Nicola Martella

2. Michele Savino

3. Bruno Salvi

4. Emily Puglisi

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9.

10.

11.

12. Autori vari

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Nicola Martella}

 

Per l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare la riflessione dei lettori, per aiutarli formulare contributi confacenti al tema):

     ■ I fatti storici dell’esodo: «[A Israele nel deserto] desti loro pane dal cielo, quando erano affamati; e facesti scaturire acqua dalla rupe, quando erano assetati, e dicesti loro che andassero a prendere possesso del paese, che avevi giurato di dare loro... E desti loro il tuo buono spirito per istruirli, e non rifiutasti la tua manna alle loro bocche, e desti loro dell’acqua, quando erano assetati» (Ne 9,15.20).

     ■ L’intervento di Dio nella storia: «Affamati e assetati, l’anima veniva meno in loro... egli ha saziato l’anima assetata, e ha ricolmato di beni l’anima affamata» (Sal 107,5.9).

     ■ I bisogni nelle tragedie storiche: «Venite incontro all’assetato con dell’acqua, o abitanti del paese di Tema; recate del pane ai fuggiaschi» (Is 21,14).

     ■ La sete del credente: «L’anima mia è assetata di Dio, del Dio vivente: Quando verrò e comparirò al cospetto di Dio?» (Sal 42,2). «O Dio, tu sei il Dio mio, io ti cerco dall’alba; l’anima mia è assetata di te, la mia carne ti brama in una terra arida, che langue, senz’acqua» (Sal 63,1; 143,6).

     ■ La promessa escatologica: «Il suolo assetato diverrà un luogo di sorgenti d’acqua» (Is 35,7). «Io spanderò delle acque sul suolo assetato, e dei ruscelli sulla terra arida; spanderò il mio spirito sulla tua progenie, e la mia benedizione sui tuoi rampolli; ed essi germoglieranno come in mezzo all’erba, come salici in riva a correnti d’acque» (Is 44,3s).

     ■ L’invito messianico: «O voi tutti che siete assetati, venite alle acque, e voi che non avete danaro venite, comprate, mangiate! Venite, comprate senza danaro, senza pagare, vino e latte!» (Is 55,1).

     ■ Gesù promise: «Beati quelli, che sono affamati ed assetati della giustizia, perché essi saranno saziati» (Mt 5,6).

     ■ Gesù insegnò: «Chi beve dell’acqua, che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l’acqua che io gli darò, diventerà in lui una fonte d’acqua, che scaturisce in vita eterna» (Gv 4,14).

     ■ Gesù invitò: «A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell’acqua della vita... E chi ha sete venga: chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita» (Ap 21,6; 22,17).

 

 

2. {Michele Savino}

 

È molto bello il paragone fatto tra i due laghi della Palestina (uno ricco di vita, l’altro privo di ogni forma di vita a causa dell’altissima concentrazione di sale), seppur alimentati dallo stesso fiume.

     Anche Gesù fa un accostamento molto interessante fra l’acqua di un comune pozzo o di una sorgente terrena e l’acqua che proviene dal cielo: «Chiunque beve di quest’acqua, avrà sete di nuovo, ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna» (Giovanni 4,13-14). Conosciamo bene il racconto del Vangelo dell’incontro di Gesù con una donna samaritana, presso il pozzo di Giacobbe. L’acqua che Gesù offriva, era la vita spirituale, che scaturisce direttamente da Lui e che è impiantata e mantenuta viva nel cuore del credente dalla presenza costante e dall’opera efficace dello Spirito Santo. L’acqua del pozzo di Giacobbe, per quanto eccellente potesse essere, dissetava momentaneamente, perché subito dopo tornava la sete imperiosa come prima, per cui se ne doveva attingere dell’altra dal pozzo. L’acqua che Gesù offriva, invece, era così straordinaria che chiunque ne beveva, non aveva più sete, perché essa diventava in lui una fonte inesauribile di vita e benedizione!

     Riflettevo e consideravo questo racconto del Vangelo, per giungere alla stessa conclusione della donna samaritana: L’uomo ha assolutamente bisogno di quest’acqua!  Come quella donna, ciascuno di noi deve comprendere per prima cosa che l’acqua offerta da Gesù non è un’acqua comune, e poi che la nostra situazione spirituale è «arsa» completamente dal peccato, e, infine, che chi ci offre l’unica vera soluzione soddisfacente alla nostra sete spirituale, non è un uomo ma, addirittura, Colui che ha creato ogni cosa!

     Come non pensare allora che ancora oggi, in questo preciso istante, l’invito di Gesù è rivolto al cuore e alla coscienza di chi ascolta!

     Chi ha sete vada a lui e beva! Gesù ha un’acqua viva per tutti quelli, che sono «stanchi e oppressi» dal carico pesante del peccato (Evangelo di Matteo 11,28). Cosa fare allora? Bere all’unica sorgente, che contiene dell’acqua! Accogliendo, di conseguenza, l’invito della Parola del Signore: «Egli cambia il deserto in lago e la terra arida in sorgenti d’acqua» (Salmo 107 35). {11-01-2014}

 

 

3. {Bruno Salvi}

 

Condivido il tuo scritto sulla riflessione e sulla necessità dell’acqua per l’uomo e la vita spirituale del credente. Importante è quanto scrivi che non bisogna solo desiderare ma anche decidersi di bere. In Gv 7,37b si legge: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva». Anche Ef 3,16-21 è un brano e un concetto di fondamentale importanza per la crescita e la volontà, che lo spirito di Dio ai giorni nostri vuole compiere in coloro che gli ubbidiscono. {11-01-2014}

 

 

4. {Emily Puglisi}

 

Penso che mangiare e bere sono gli atti che garantiscono la vita biologica all’essere umano. Rapportati a Dio ci fanno comprendere quanto abbiamo bisogno di Lui. Non possiamo vivere appieno senza «mangiare e bere» riguardo alla sua Parola. Sarebbe una vita sterile, come purtroppo lo è per molti, che non hanno fede nell’amore di Dio. E dobbiamo «scegliere» di nutrirci. {11-01-2014}

 

 

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12. {Autori vari}

 

Luisa Lauretta: Amen. Peccato che certuni preferiscano morire di sete. {11-01-2014}

 

Claudia Arcangeli: Non dimentichiamo che l’uomo è fatto del 70% di acqua, e ciò deve far riflettere. {11-01-2014}

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Dot/T1-Bisogno_H2O_OiG.htm

11-01-2014; Aggiornamento: 13-01-2014

 

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