Se una dottrina
affligge soltanto, ma non dà speranza, potete essere certi che proviene
dagli uomini e non da Dio. Ecco un mio breve componimento sul massimalismo
religioso ed etico, che sa solo dare soluzioni estreme ai problemi reali altrui.
Com’è letale il fatalismo
d’ogni iper-spiritualismo.
Norme estreme son i pesi,
che caricano sugl’indifesi.
È pur gretta e senza amore
tale ricetta all’altrui dolore.
Così non è il
Dio vivente, di cui la Bibbia parla. Egli, anche laddove facesse la piaga,
per portare a ravvedimento, poi la fascia amorevolmente, per addurre la
guarigione. «Egli fa la piaga, poi la fascia; egli ferisce, ma le sue mani
guariscono» (Giobbe 5,18). Il fine di Dio non è
affliggere, cosa che fa mal volentieri, ma sanare l’intera persona e dare pace
all’interno della comunione con Lui stesso. «Il Signore non ripudia in
perpetuo; ma, se affligge, ha altresì compassione, secondo la moltitudine delle
sue benignità; poiché non è volentieri che egli umilia e affligge i figli degli
uomini» (Lamentazioni 3,31).
È un
denominatore comune dei massimalisti d’ogni provenienza il fatto che
conoscano solo la legge, ma non la grazia. Essi spaccano il capello in
quattro, pur di aver ragione. Aggiungono precetti dopo precetti, pensando di
poter piacere così a Dio, e pongono tali pesi sulle spalle di coloro, che sono
già ricurvi e affranti; ma Dio non sa che farsene della giustizia propria degli
uomini religiosi. Sì, in genere, i massimalisti si servono della legge per
affliggere gli altri, che spesso sono già nel dolore per altri motivi.
Essi cercano
nella Bibbia (spesso solo nell’AT) solo le soluzioni morali più drastiche,
senza neppure tentare di mettersi nei panni degli altri e senza tener presente
gli altri aspetti biblici, che sullo stesso soggetto mostrano vie per il
recupero morale e per un nuovo inizio.
Il Signore è
un Dio di speranza, di riconciliazione e di grazia per coloro, che lo
cercano e vogliono mutare vita. Egli ha mandato a predicare la «Buona
Novella», una notizia che fa bene. I massimalisti religiosi ripropongono
vecchie prigioni legalistiche riverniciate, affermando che ciò sia un
«paradiso»; i vecchi otri religiosi sono spacciati per nuovi.
Gesù Cristo è, però, venuto, per trarre gli uomini dalle prigioni,
anche da quelle dei massimalisti. «Lo Spirito del
Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha
mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista
ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi, per proclamare l’anno gradito
del Signore» (Luca 4,18). Egli
vuol dare loro una nuova vita (2 Cor 5,17; Gal 6,15), uno Spirito
vivificante (2 Cor 3,6), una nuova svolta (1 Ts 1,9; Gcm 4,7a), un nuovo patto
(Eb 8,13), una «speranza viva» e «piena nella grazia» (1 Pt
1,4.13).
Ecco la risposta di Cristo alle ricette estreme dei
massimalisti e l’invito, che Egli fa agli oppressi: «Venite a me, voi tutti
che siete travagliati e aggravati, e io vi darò riposo. Prendete su voi il mio
giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi
troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico
è leggero» (Giovanni 11,28ss).
► URL:
http://diakrisis.altervista.org/_Dot/A1-Massimalismo_relig_EdF.htm
14-05-2012; Aggiornamento: |