«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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Le Origini 1

 

Dottrine (generale)

 

 

 

 

L’opera si presenta in due volumi ed è organizzata come segue:

1° volume (Temi delle origini): Gli articoli introduttivi e i temi di approfondimento

2° volume (Esegesi delle origini): Il commento particolareg­giato basato sul testo ebraico (comprende anche una traduzione letterale posta alla fine)

  Se si eccettua la prima parte del primo volume, che introduce a Genesi 1,1-5,1a, per il resto ambedue i volumi dell’opera sono suddivisi rispettivamente secondo le seguenti parti:

■ La creazione del mondo e dell’uomo 1,1-2,4a

■ L’essere umano nella creazione 2,4b-25

■ La caduta primordiale e il suo effetto 3

■ La fine del resoconto su Adamo 4,1-5,1a.

 

Vedi al riguardo le recensioni.

Le Origini 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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FIDARSI DEL PROPRIO CUORE?

 

 di Nicola Martella

 

1. La tesi sentimentale

     Tempo fa ho letto il seguente scritto di qualcuno, che rispecchia una tendenza diffusa, che riporto con alcune correzioni secondarie e con il grassetto: «Nella vita fidati sempre del tuo cuore, in qualunque situazione, in qualunque prospettiva tu ascoltalo e seguilo sempre e comunque. Solo lui è in grado di mostrarti la verità. Solo lui è nella condizione giusta per mostrarti la strada da seguire. Seguilo perché ti condurrà dove hai sempre desiderato andare, dove ti aspetta qualcuno di speciale, non dubitare mai!» {Raffy; 23 luglio 2012}

 

Matteo 15,192. Breve analisi

     Ciò che l’autore intende con «cuore» è vario: istinto, intuito, sentimento, intimo, coscienza e cose simili. Si attribuisce al proprio «cuore» una certa capacità di essere un «saggio interiore», come fosse un maestro di vita, una guida spirituale e morale.

     Di là dal romanticismo, espresso da tale autore, il proprio «cuore» può veramente fare cose del genere? Può esso dare discernimento, lumi, guida, ammaestramento e così via? Dubitiamo proprio di no.

 

3. L’analisi biblica del cuore umano

     Che cosa afferma la sacra Scrittura sul «cuore» e sulle sue capacità?

     ■ «Il cuore è ingannevole più d’ogni altra cosa, ed è corrotto. Chi lo conoscerà? Io, l’Eterno, che investigo il cuore, che metto alla prova le reni, per retribuire ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni» (Geremia 17,9s). Il cuore era per gli Ebrei la sede dei pensieri, mentre le reni rappresentavano la sede della coscienza. Essendo il cuore estremamente ingannevole e corrotto, non può essere un’istanza morale.

     ■ Prima del Diluvio Universale vediamo la seguente costatazione divina: «E l’Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra, e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo» (Genesi 6,5). Poi, seguì il giudizio. Anche dopo il Diluvio, Dio constatò che «i disegni del cuore dell’uomo sono malvagi fin dalla sua fanciullezza» (Genesi 8,21). Ciò mostra che i progetti del cuore umano sono guidati dal male. Quindi, il cuore non può essere una guida morale, che possa guidare al bene.

     ■ Anche il saggio Salomone dovette ammettere per studio ed esperienza personale: «Il cuore dei figli degli uomini è pieno di malvagità e hanno la follia nel cuore, mentre vivono» (Ecclesiaste 9,3). Come fidarsi di un’istanza folle e farsi guidare da essa? Sarebbe come se un cieco volesse essere guida di altri ciechi!

     ■ Gli Israeliti, invece di seguire i comandamenti del Signore, per essere felici, ecco che cosa fecero: «Essi non ascoltarono, non prestarono orecchio, ma camminarono seguendo i consigli e la caparbietà del loro cuore malvagio, e invece di andare avanti si sono voltati indietro» (Geremia 7,24). Poi, venne la loro rovina! (cfr. 11,8). A nulla servirono gli avvertimenti del Signore, mandati loro mediante il suo profeta; essi risposero: «È inutile; noi vogliamo camminare seguendo i nostri propri pensieri, e vogliamo agire ciascuno seguendo la caparbietà del nostro cuore malvagio» (18,12). Quindi, il cuore, essendo malvagio, non può essere un buon consigliere! Mai fidarsi di un’istanza caparbia, tanto più se rifiuta di ascoltare Dio! (cfr. 13,10; 16,12).

     ■ Anche i contemporanei di Gesù, appartenenti alla nomenclatura religiosa del tempo, si mostrarono ostili a Lui, pensando che Egli bestemmiasse, quando rimise i peccati a un paralitico. Perciò Gesù si rivolse loro, dicendo: «Perché pensate voi cose malvagie nei vostri cuori?» (Mt 9,4). Subito dopo, per mostrare la sua potenza di poter perdonare i peccati, guarì l’ammalato (vv. 5ss). Anche gli uomini più religiosi concepiscono cose malvagie; quindi, neppure il cuore degli uomini migliori è una buona istanza di giudizio!

     Anche negli uomini religiosi il veleno, che possono avere nel cuore, può portarli a trasformarsi in una «razza di vipere», come li chiamò Gesù (Matteo 12,34), quando si affidano sul loro discernimento e non accettano perciò la grazia di Dio.

     ■ Gesù insegnò: «Dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni. Queste sono le cose che contaminano l’uomo» (Matteo 15,19). Quindi, il cuore umano non può essere un’istanza morale, che possa condurre l’uomo al bene e per il suo bene.

 

4. La cura biblica per il cuore umano

     ■ La via biblica è quella del ravvedimento dalla malvagità del proprio cuore, per ottenere il perdono divino (cfr. At 8,22). Allora lo Spirito Santo creerà nel peccatore penitente la rigenerazione dell’essere. A quel punto, non sarà il proprio cuore a guidare il credente, ma il Signore con il Suo Spirito e la sua Parola. Coloro, che invece vorranno coltivare il loro «malvagio cuore incredulo», ritirandosi dal Dio vivente (Ebrei 3,12), saranno ingannati da se stessi e finiranno con un fiasco esistenziale.

     ■ Ecco la raccomandazione della sapienza: «Confidati nell’Eterno con tutto il cuore, e non t’appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie, ed Egli appianerà i tuoi sentieri. Non ti stimare saggio da te stesso; temi l’Eterno e ritirati dal male; questo sarà la salute del tuo corpo, e un refrigerio alle tue ossa» (Proverbi 3,5-8). Chi smette di fidarsi del proprio cuore e del proprio giudizio, ma si affida al Signore, oltre ai benefici spirituali, starà meglio anche fisicamente, acquistando salute!

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Dot/A1-Fida_cuor_Ori.htm

17-02-2014; Aggiornamento:

 

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