«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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L’uomo e la donna nella Bibbia — Generi e ruoli 1

  Ecco le parti principali:

Entriamo nel tema (la problematica)

I generi nella Bibbia

Il matrimonio nella Bibbia 

 

La donna nel Nuovo Testamento — Generi e ruoli 2

  Ecco le parti principali:

La posizione della donna nella chiesa

Il ministero della donna nella chiesa

Aspetti conclusivi

La mia donna 

 

Vedi al riguardo le recensioni.

Generi & ruoli 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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SERVIZIO E REALISMO BIBLICO

 

 a cura di Nicola Martella

 

«La tua propria iniziativa non l’ha prodotto, ma solo Dio — eppure rallegrati che Dio ha utilizzato la tua iniziativa nella sua opera. Gioisci, se senti che quello, che hai fatto, è stato “necessario”, eppure riconosci che tu anche così sei stato solo uno strumento per Lui, il quale per mezzo di te ha aggiunto un pezzettino al tutto, che Egli ha elaborato per il suo obiettivo» (Dag Hammarskjold, dal 1953 al 1961, Segretario generale delle Nazioni Unite; 24-12-1956, poche settimane dopo la crisi di Suez; tradotto e adatto dal tedesco da Nicola Martella; Fonte: «Realismo biblico»).

 

Lavori in corsoQuando ho letto tale citazione, ho dovuto pensare a tutti i miei progetti, iniziative e sforzi, che sono stati vani e sono rimasti senza i risultati desiderati. Con ciò concorda questo brano: «Se l’Eterno non edifica la casa, invano vi si affaticano gli edificatori; se l’Eterno non guarda la città, invano veglia la sentinella. Invano è per voi che vi leviate di buonora e rimaniate in piedi fino a tardi e mangiate il pane del travaglio; egli dà altrettanto al suo diletto nel sonno» (Salmo 127,1s). Ho dovuto, però, pensare a tutte le volte che, per sua grazia, sono stato usato in modo benedetto, per mettere dei tasselli sul suo grande e misterioso puzzle del suo regno. Magari è stata una predicazione, un articolo, un libro, una cura pastorale, delle parole giuste dette al momento giusto, una decisione fatta per onorare Dio e per il suo regno.

     Il consiglio di Dio è troppo grande, per capirlo fino in fondo. Il suo piano è come un iceberg, di cui possiamo grattare solo la superficie. La sua azione nella storia è così misteriosa che del grande puzzle possiamo abbracciare con lo sguardo soltanto una piccola parte. Un operaio non potrà mai capire il progetto dell’architetto, ma può contribuire alla costruzione, facendo tutto il suo dovere. Egli è utile per Dio, ma non indispensabile, sebbene il Signore voglia proprio lui lì. Ho dovuto pensare a questo insegnamento di Gesù per i suoi apostoli: «Così anche voi, quando avrete fatto tutto ciò, che v’è comandato, dite: “Noi siamo servi inutili; abbiamo fatto ciò, che eravamo in obbligo di fare» Luca 17,10).

     È un grande privilegio essere un collaboratore di Dio, ma il Dirigente è Lui. Ho dovuto pensare a questo brano: «Né colui che pianta né colui che annaffia sono alcunché, ma Dio, che fa crescere, è tutto. Ora, colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma ciascuno riceverà il proprio premio secondo la propria fatica. Poiché noi siamo collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio» (1 Corinzi 3,7ss). Il campo non è nostro, né la costruzione, né il gregge, né quant’altro ci sia affidato, ma è di Dio. Dobbiamo curarlo ed esserne responsabili come coloro, che dovranno rendere conto a Dio (Romani 14,12; Eb 13,17). Facciamo sì che non riceveremo biasimo, ma un premio di fedeltà.

 

 A ogni operaio non viene chiesto di capire tutta la costruzione, ma di svolgere al meglio la sua funzione nel posto, dove è stato messo!

 

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

1. Roberto Rocchia

2. Mattia Gerardi

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12. Autori vari

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Roberto Rocchia}

 

Contributo: Nessuno conosce Dio o può conoscere Dio. Il nostro compito non è conoscere Dio, ma cercare Dio. Nel cercare Dio, io accresco le mie conoscenze, soprattutto riconosco in me alcuni pregi o difetti, vittorie e sconfitte. La ignoranza di me stesso mi porta a giudicare, ma la conoscenza di me stesso mi porta a giustificare prima me stesso e poi gli altri, che riconosco essere più o meno come me stesso. {07-02-2013}

 

Nicola Martella: Dio si è rivelato nella storia, quindi si è dato a conoscere. Tale testimonianza sta nella sacra Scrittura. Essa ci rivela chi è Dio e come Egli è e agisce.

     Se si rifiuta la rivelazione di Dio nella sua Parola, non sottomettendosi a essa soltanto, rimangono soltanto le contrapposte ideologie umanistiche, psicologiche, filosofiche e quelle esoteriche. Dialogando insieme, ho accertato che tu hai scelto tale ultima via. Quindi, non puoi conoscere veramente il Dio vivente, ma ti sei fatto un dio a tua immagine.

     In ogni modo, il tema qui è un altro: «Servizio e realismo biblico».

 

Roberto Rocchia: Certo, Gesù ha condannato chi credeva di conoscere Dio, li ha chiamati razza di vipere. Chi crede di conoscere, non cerca e, se non cerca, non trova e vive invano, inoltre fa danni perché la superbia è sempre dannosa. {08-02-2013}

 

Nicola Martella: Ciò, che dobbiamo sapere di Cristo, sta nella sua Parola. Chi aggiunge a essa, firma la sua propria condanna (Apocalisse 22,18s). L’esoterismo è stregoneria ed è il modo migliore per andare all’Inferno eterno (Apocalisse 21,8; 22,15).

 

 

2. {Mattia Gerardi}

 

Con umiltà, sottomissione e preghiera lasciamoci preparare dal Signore per un servizio, che risuoni alla gloria del nostro Dio! «Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose, che Dio ci ha donate» (1 Cor 2,12). «...seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell’amore» (Efesini 4,15-16). {07-02-2013}

 

 

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12. {Autori vari}

 

Rosario Patrizio Picone: L’importante è non montarsi la testa e sentirsi sempre strumenti nelle mani di Dio. Grazie per avermelo ricordato. Un caro abbraccio virtuale e continua a servirlo anche attraverso FB. {06-02-2013}

 

Fivi Bica: Grazie, Martella Nicola, parole sane! {06-02-2013}

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Servizio_real_GeR.htm

06-02-2013; Aggiornamento: 27-02-2013

 

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