«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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Il Levitico 1

 

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Il Levitico — Libretto di studio

  Dopo le istruzioni d'uso e l'introduzione generale, seguono le domande sul testo, che rimarcano le parti principali del Levitico:

■ I sacrifici (Lv 1-7)

■ Il sacerdozio (Lv 8-10)

■ Purificazione del popolo (Lv 11-15)

■ Giorno della riconciliazione (Lv 16)

■ Ordinamenti per il popolo (Lv 17-20)

■ Ordinamenti per il sacerdozio (Lv 21-22)

■ Ordinamenti per le feste (Lv 23-24)

■ Ordinamenti per il paese (Lv 25-26)

■ Appendice: voti e decime (Lv 27).

 

Il Levitico — Libretto di testo

  Si tratta di una traduzione letterale che ricalca da vicino l'ebraico e che è strutturata secondo le parti evidenti del libro. Può risultare molto utile per chi vuole studiare il Levitico in modo profondo.

 

Vedi al riguardo le recensioni.

Il Levitico 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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QUANTA PACE TI PUOI PERMETTERE OGGI?

 

 a cura di Nicola Martella

 

Mi è capitato di rileggere questo verso: «Cristo è la nostra pace» (Ef 2,14). Come figli di Dio dobbiamo rapportare tutto a Cristo, anche i nostri problemi e chiederci: «Che cosa ha a che fare tutto ciò con Cristo?». Ciò relativizza il problema stesso, permette di guardare alla sua soluzione e c’induce anche a cambiare qualcosa nella nostra vita in relazione al Signore.

     La prossima domanda è la seguente: «Che cosa devo cambiare nella mia vita riguardo al problema, che ho ora, per piacere a Cristo?». In ciò dobbiamo prendere il punto di vista del Signore sul problema; allora vediamo che esso può improvvisamente apparirci del tutto diverso rispetto alle nostre valutazioni precedenti.

     E se siamo disposti allora a ubbidire a Cristo, nonostante tutto e tutti, allora vediamo che il pesante problema diventa spesso come nebbia, che svanisce al sole. Fatto ciò, che il Signore ci chiede, ossia prendendo il giogo di Cristo sopra di noi (Mt 11,28ss) in tale specifica situazione, sentiamo pace e riposo, nonostante i problemi. Detto in modo differente, ciò è quello, che affermò l’apostolo Paolo: «Il Signore è vicino. Non siate con ansietà solleciti di cosa alcuna; ma in ogni cosa siano le vostre richieste rese note a Dio in preghiera e supplica con ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù» (Fil 4,6s). Quindi...

     ■ Ho rapportato il mio problema col vicino ritorno del Signore?

     ■ Sono uscito dalla morsa dell’ansia, per rapportarmi al Signore?

     ■ Sono in comunione con Dio, pregandolo, supplicandolo e già ringraziandolo?

     ■ La presenza del Signore mi «trasfigura» nel mio problema e mi «supera» nelle mie attese razionali?

     ■ Cerco pace interiore nel rapporto vivo con Gesù Cristo.

 

Inoltre, ci sono queste promesse riguardo alla speranza quale buona prospettiva nel Signore: «Ora il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e di ogni pace nella fede, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo» (Rm 15,13; cfr. v. 33). E riguardo alle macchinazioni del diavolo è scritto: «Il Dio della pace stritolerà presto Satana sotto i vostri piedi» (Rm 16,20).

     Chi fa così, permette che Dio realizzi ciò, che il salmista augurava: «Egli mantiene la pace entro i tuoi confini» (Sal 147,14). Quanta sicurezza c’è nell’ambito della tua autorità, ossia nella tua sfera d’azione, a casa tua?

     Quanta pace vuoi permetterti oggi? Dipende da quale punto di vista guarderai le cose (ti consiglio di farlo «in Cristo»!), dalla tua prontezza a ubbidire al Signore e dai tuoi «investimenti» nel rapporto con Dio, nella santificazione e nella personale devozione riguardo a Cristo, il Salvatore e Signore.

 

Filippesi 4,7

 

Controllate se il vostro «conto corrente» nella «banca Šalôm» è in rosso! È inutile pagare esosi interessi nella vita, se la grazia può appianare i debiti e rimpinguare il proprio conto.

 

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

1. Omar Stroppiana

2. Pietro Calenzo

3. Claudia Biscotti

4.

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6.

7.

8.

9.

10.

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Omar Stroppiana}

 

SOS Ansia (fonte; testo di riferimento: Filippesi 4,6s)

 

A volte sembra proprio che tu non abbia alcun potere su di loro.

     Cerchi di governarli, ma essi continuano a condurti dove non vorresti.

     Sono come calcolatori elettronici che, nonostante tutti i tentativi di riavvio, continuano a caricare sempre lo stesso programma.

     Per tutto il giorno cerchi di dedicarti al tuo lavoro, alla tua famiglia, alla preghiera, al tuo servizio per il Signore, ma non riesci a concentrarti perché, quando meno te l’aspetti, te li ritrovi tra i piedi a reclamare la tua attenzione e a renderti infelice e insoddisfatto.

     Viene sera, cerchi di prendere sonno, ma essi non hanno alcuna intenzione di lasciarti riposare, si prendono gioco di te, ti raggiungono nel letto e ti costringono a restare sveglio a girarti e rigirarti per ore.

     Lotti, cerchi di dominarli, ma sono come cani sciolti, che non hanno padrone; quando pensi di aver messo loro un guinzaglio, te li ritrovi a correre liberi per la mente.

     Sei stanco. Non ce la fai più. Le tempie pulsano. E domani ti aspetta un’altra giornata di lavoro...

     In alcuni momenti della vita, i tuoi pensieri possono davvero diventare i tuoi peggiori nemici. Come la lingua batte dove il dente duole, pare che i tuoi pensieri sappiano esattamente dove andare a colpire per farti stare più male.

     Quando sei preoccupato, tutto diventa pesante e difficile. È come se tu cercassi di alzarti da una sedia alla quale sei legato da fili invisibili.

     Questi versi [Filippesi 4,6s, N.d.R.] ti forniscono un antidoto efficace alle preoccupazioni.

     L’antidoto consiste nel lasciare che sia Dio a occuparsene. Forse fino a oggi hai pensato all’ansia come qualcosa d’inevitabile, alla quale non puoi sottrarti. Ma se così fosse, il Signore non ti chiederebbe di non angustiarti di nulla. Devi imparare ad affidare a Lui la nave della tua vita, mandagli un «SOS Ansia» e ringrazialo per ciò, che farà, lasciando che sia Lui a toglierti quell’affanno, che ti accompagna giorno dopo giorno.

     Come è possibile ringraziare per qualcosa, che non si è ancora realizzato? Non è un paradosso, è fede. Non sai ancora cosa farà Dio per i problemi, che ti assillano, ma per fede sai che Dio ti vuole bene e vuole il meglio per te. È la fede, che ti permette di unire la supplica al ringraziamento, senza aspettare l’esito delle tue richieste.

     E dopo? Goditi la sua pace. Hai rivolto a Lui la tua istanza, sai che la pratica si trova sulla sua scrivania e che sta facendo il suo corso. Non hai più bisogno di preoccuparti per cercare delle soluzioni. Non devi più fare nulla se non aspettare di scoprire ciò che il Signore ha preparato per te. I pensieri che prima ti tormentavano ora sono custoditi dalla pace di Dio.

     Forse i problemi sono ancora lì, ma il tuo cuore è calmo, sicuro dell’amore di un Padre, che si prende cura di te. È una pace, che il mondo non può capire e, soprattutto, non può donare, una pace che supera ogni intelligenza.

     Forse non sei un credente e ti sarai chiesto come mai, a volte, i credenti riescano ad affrontare con serenità anche situazioni che porterebbero normalmente alla disperazione. Ecco il motivo: essi godono della pace speciale, che solo Dio può donare loro in quei momenti.

     Allora, cosa stai aspettando? Se credi in Dio, confida in Lui. Manda il tuo «SOS Ansia», lascia che sia Dio a occuparsi di ciò, che ti assilla e goditi la sua pace, che custodisce i tuoi pensieri. {05-07-2013}

 

 

2. {Pietro Calenzo}

 

Caro Nicola, shalom. Ci sono diverse o varie situazioni, che procurano ansia o dolore nella vita del credente. Ciò è innegabile. Non tutte sono solvibili subito o immediatamente. È vero che vivere la Parola di Dio concretamente, ci dona la pace, la sua pace, incomprensibile per il mondo, ma non sempre la pace contraddistingue felicità o gioia, ma effettivamente il vivere o affrontare le tante problematiche della vita con la sapienza, con la forza, con la calma che la Parola di Cristo ci assicura; questo è, secondo la Scrittura, eminentemente importante, basilare. Alcuni ministri di Dio predicano: «Se accetti Gesù nella tua vita, non avrai mai più problemi». Strano, Gesù afferma esattamente il contrario. La pace di Gesù ci accompagna ogni giorno, se ascoltiamo la sua Parola e se la viviamo. Perché alcune volte non avviene ciò? Forse perché come figli discoli del Padre Santo vorremmo camminare da soli, senza tener conto della unica fonte di pace: Gesù come Persona e la sua Parola come ricetta di vita e di pace... vera pace, quella di Dio. {05-07-2013}

 

 

3. {Claudia Biscotti}

 

Contributo: Di recente ho avuto un problema finanziario. Ho provato rabbia, perché non l’avevo provocato io; ero frustrata perché, non avendo lavoro, non sapevo come pagare il dovuto; e infine iniziava a togliermi la pace e il sonno. Presi allora la decisione di «scrivere» una lettera al Signore, in cui ho spiegato tutta la situazione, e che affidavo a Lui la soluzione del problema. Ho provato subito una grande pace, e anche se sapevo di avere questa situazione a mio carico, non me ne sono più preoccupata. Il Signore ha favorito un lavoro di 3 settimane, la cui paga è servita a pagare il dovuto ed è avanzata. Miracoli come questi, sono presenti nella vita di ogni figlio, dobbiamo solo «permettere» al Signore di agire e vedremo meraviglie; non permettiamo all’ansia, ai problemi di avere il sopravvento. Noi dobbiamo essere gioiosi, perché la nostra gioia è in Cristo Gesù e non perché la nostra vita scorre tranquilla. Non dobbiamo permettere alle situazioni di fare il bello e il brutto tempo, non è facile, ma con Gesù è possibile. {05-07-2013}

 

Nicola Martella: Conosco qualcun altro, che ha letto una lettera dinanzi al Signore, ma non l’aveva scritta lui. Era una lettera, che intimava a un re di capitolare e di consegnarli la città. È scritto: «Ezechia, ricevuta la lettera [di Sennacherib] per le mani dei messi, la lesse; poi salì alla casa dell’Eterno, e la spiegò davanti all’Eterno; e davanti all’Eterno pregò in questo modo...» (2 Re 19,14ss). Poi, si legge: «Allora Isaia, figlio di Amoz, mandò a dire a Ezechia: “Così parla l’Eterno, il Dio d’Israele: Ho udito la preghiera che mi hai rivolta riguardo a Sennacherib, re d’Assiria”...» (vv. 20ss). Quindi, avvenne quanto segue: «E quella stessa notte avvenne che l’angelo dell’Eterno uscì e colpì nel campo degli Assiri cent’ottantacinquemila uomini; e quando la gente si levò la mattina, ecco, erano tutti cadaveri. Allora Sennacherib re d’Assiria levò il campo, partì e se ne tornò a Ninive, dove rimase» (vv. 35s; v. 37 fu ucciso dai suoi stessi figli).

     Quindi, dispiegare una lettera dinanzi al Signore come base della preghiera, sembra che funzioni! Scrivere una lettera è un buon metodo per elaborare la propria situazione; poi è una buona base per la preghiera, per non usare un inutile ciarlare (Ec 5,2s) e «soverchie dicerie» (Mt 6,7) dinanzi a Dio e per dirgli cose ben riflettute e sentite. La cosa migliore è sapere che il Signore sa intervenire a modo suo.

 

Claudia Biscotti: Sì, anche io ne sono convinta, inoltre la lettera conferisce ufficialità a ciò, che chiediamo; è il nostro impegno scritto, un modo per «presentare la nostra causa» davanti all’Eterno. {05-07-2013}

 

 

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11. {Vari e medi}

 

Salvatore Paone: «Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro, che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo. Benché non l’abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa, ottenendo il fine della fede: la salvezza delle anime» (1 Pietro 1,6-9). {05-07-2013}

 

 

12. {Vari e brevi}

 

Giuseppe Messina: Non posso permettermi molta pace, «figli e salute»; ma quel poco, che ho giornalmente, è un grande tesoro. «Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini» (Romani 12,18). Pace a tutti. {05-07-2013}

 

Maria Carmela Trombacco: Grazie, Nicola. Devo dire che in questo periodo lo sto sperimentando, ed era da tanto che lo desideravo. Al di là di ciò, che mi succede intorno, sperimento questa meravigliosa pace. Lode a Dio. {05-07-2013}

 

Nunzio Nicastro: Anche Gesù nel giardino del Getsemani si esprime cosi: «L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate con me» (Mt 26,38). Gesù era triste e angosciato (v. 38). Marco 14,33 ci dice che era spaventato e angosciato. {06-07-2013}

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Pace_oggi_Lv.htm

05-07-2013; Aggiornamento: 07-07-2013

 

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