Una forbice
ha due parti, ambedue necessarie per tagliare. Così è per tagliare rettamente la
«Parola della verità»! Necessitiamo dell’amore nella verità e della verità
nell’amore. La lettura di un breve scritto di un credente in rete mi ha spinto a
rispondergli come segue.
1. LE
ASSERZIONI (Nunzio Lo Nardo): Pietro ci dice di «mostrare un amore
speciale per il popolo di Dio».
Paolo gli fa
eco con le parole: «Quando abbiamo l’opportunità di aiutare qualcuno, dovremmo
farlo. Ma dovremmo dare una speciale attenzione a coloro, che sono nella
famiglia dei credenti».
Perché Dio
sottolinea che dobbiamo avere speciale amore e attenzione verso gli altri
credenti? Perché hanno la priorità nell’Amore. Perché Dio vuole che la Sua
famiglia sia nota per il suo Amore più che per qualsiasi altra cosa. Gesù ha
detto che il nostro amore degli uni per gli altri — non le nostre credenze
dottrinali — è la nostra maggiore testimonianza per il mondo. Egli disse:
«Il vostro forte amore degli uni per gli altri dimostrerà al mondo che voi siete
miei discepoli».
Non importa
ciò che dico, ciò che credo e ciò che faccio: senza amore sono un fallito (1
Corinzi 13,3). {15-06-2013}
2.
OSSERVAZIONI E OBIEZIONI (Nicola Martella): Le intenzioni sono buone e
ci sono in tale scritto diversi spunti positivi. Ad alcuni aspetti di tali tesi
rispondo come segue.
In quale brano
Pietro, Paolo e Gesù affermano ciò, che si attribuisce loro? Mettiamo i
riferimenti, così diamo opportunità agli altri di vedere il contesto! Non ho
trovato l’asserzione di Pietro, vera o presunta che sia. Paolo
afferma letteralmente: «Ora dunque, così come ne
abbiamo l’opportunità, pratichiamo il bene verso tutti, ma principalmente
ai compagni
della fede» (Gal 6,10; oikeĩoi tẽs písteōs
«intimi, familiari, aderenti, compagni della fede»). L’asserzione di Gesù
si trova in Giovanni 13,35.
Si formula la
seguente tesi: «Non importa ciò che dico, ciò che credo e ciò che faccio:
senza amore sono un fallito». Essa è formulata in modo infelice. È vero che
senza l’amore, le cose hanno meno valore
nel loro effetto riguardo
alle persone, che dicono, credono e fanno, ma non in se stesse. Le cose
vere rimangono tali comunque! La Bibbia non dice mai che non sia importante le
cose che diciamo, crediamo e facciamo! Si tenga presente, ad esempio, quanto
segue.
■ Dire:
«Il Figlio di Dio, Cristo Gesù, che è stato da noi predicato fra voi, cioè da
me, da Silvano e da Timoteo, non è stato “sì” e “no”; ma è “sì” in lui»
(2 Cor 11,19; cfr. vv. 17s).
■ Credere:
«Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col
cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore
si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per
essere salvati» (Rm 10,9s). Qui credere e dire (= confessare pubblicamente)
vanno insieme.
■ Fare:
«Siate praticanti della Parola e non soltanto uditori, illudendo voi
stessi» (Gcm 1,22).
■ Amore:
Chiaramente l’amore dev’essere la motivazione, che ci spinge. «Il fine di
questo incarico è l’amore, procedente da un cuore puro, da una buona
coscienza e da fede non finta» (1 Tm 1,5).
■
Comandamenti: L’amore senza verità diventa sentimentalismo, fumo e
niente arrosto. Verità senza amore rende gretti d’animo e massimalisti.
Ambedue devono andare insieme. Non si può però rinunciare alla verità per i
buoni sentimenti! L’amore biblico non è mera esternazione di sentimenti, ma si
esprime sempre nell’esercizio del proprio dovere morale, quindi nell’ubbidienza
ai comandamenti di Dio (Es 20,6; Dt 11,1.13.22) e di Gesù (Gv 14,15.21; 15,10; 1
Gv 5,2s; 2 Gv 1,6).
■ Validità
assoluta: La verità, la giustizia e la sana dottrina sono valori veraci
in sé e che non vengono sminuiti dai nostri sentimenti. Essi valgono anche
in tempi, in cui li pratichiamo per dovere, senza avere al momento la giusta
motivazione. «Se lo faccio volenterosamente, ne ho ricompensa; ma se
non lo faccio volenterosamente è pur sempre un’amministrazione, che m’è
affidata» (1 Cor 9,17; cfr. v. 16).
Quindi, facciamo
sempre bene a verificare le cose che scriviamo, per controllare la loro piena
compatibilità con la sacra Scrittura. Motto: «Quasi giusto può essere
completamente sbagliato!». Siamo chiamati a tagliare «rettamente
la Parola della verità» (1 Tm 2,15). Tagliando una lunga stoffa, quasi
dritto all’inizio può essere del tutto storto alla fine. Buon discernimento!
► URL:
http://diakrisis.altervista.org/_Disc/A1-Taglia_dritto_ama-ver_EdF.htm
18-06-2013; Aggiornamento: |