«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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TAGLIARE DRITTO FRA AMORE E VERITÀ

 

 di Nunzio Lo Nardo - Nicola Martella

 

Una forbice ha due parti, ambedue necessarie per tagliare. Così è per tagliare rettamente la «Parola della verità»! Necessitiamo dell’amore nella verità e della verità nell’amore. La lettura di un breve scritto di un credente in rete mi ha spinto a rispondergli come segue.

 

1. LE ASSERZIONI (Nunzio Lo Nardo): Pietro ci dice di «mostrare un amore speciale per il popolo di Dio».

     Paolo gli fa eco con le parole: «Quando abbiamo l’opportunità di aiutare qualcuno, dovremmo farlo. Ma dovremmo dare una speciale attenzione a coloro, che sono nella famiglia dei credenti».

     Perché Dio sottolinea che dobbiamo avere speciale amore e attenzione verso gli altri credenti? Perché hanno la priorità nell’Amore. Perché Dio vuole che la Sua famiglia sia nota per il suo Amore più che per qualsiasi altra cosa. Gesù ha detto che il nostro amore degli uni per gli altri — non le nostre credenze dottrinali — è la nostra maggiore testimonianza per il mondo. Egli disse: «Il vostro forte amore degli uni per gli altri dimostrerà al mondo che voi siete miei discepoli».

     Non importa ciò che dico, ciò che credo e ciò che faccio: senza amore sono un fallito (1 Corinzi 13,3). {15-06-2013}

 

2. OSSERVAZIONI E OBIEZIONI (Nicola Martella): Le intenzioni sono buone e ci sono in tale scritto diversi spunti positivi. Ad alcuni aspetti di tali tesi rispondo come segue.

     In quale brano Pietro, Paolo e Gesù affermano ciò, che si attribuisce loro? Mettiamo i riferimenti, così diamo opportunità agli altri di vedere il contesto! Non ho trovato l’asserzione di Pietro, vera o presunta che sia. Paolo afferma letteralmente: «Ora dunque, così come ne abbiamo l’opportunità, pratichiamo il bene verso tutti, ma principalmente ai compagni della fede» (Gal 6,10; oikeĩoi ts písteōs «intimi, familiari, aderenti, compagni della fede»). L’asserzione di Gesù si trova in Giovanni 13,35.

     Si formula la seguente tesi: «Non importa ciò che dico, ciò che credo e ciò che faccio: senza amore sono un fallito». Essa è formulata in modo infelice. È vero che senza l’amore, le cose hanno meno valore nel loro effetto riguardo alle persone, che dicono, credono e fanno, ma non in se stesse. Le cose vere rimangono tali comunque! La Bibbia non dice mai che non sia importante le cose che diciamo, crediamo e facciamo! Si tenga presente, ad esempio, quanto segue. Taglia dritto

     ■ Dire: «Il Figlio di Dio, Cristo Gesù, che è stato da noi predicato fra voi, cioè da me, da Silvano e da Timoteo, non è stato “sì” e “no”; ma è “sì” in lui» (2 Cor 11,19; cfr. vv. 17s).

     ■ Credere: «Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati» (Rm 10,9s). Qui credere e dire (= confessare pubblicamente) vanno insieme.

     ■ Fare: «Siate praticanti della Parola e non soltanto uditori, illudendo voi stessi» (Gcm 1,22).

     ■ Amore: Chiaramente l’amore dev’essere la motivazione, che ci spinge. «Il fine di questo incarico è l’amore, procedente da un cuore puro, da una buona coscienza e da fede non finta» (1 Tm 1,5).

     ■ Comandamenti: L’amore senza verità diventa sentimentalismo, fumo e niente arrosto. Verità senza amore rende gretti d’animo e massimalisti. Ambedue devono andare insieme. Non si può però rinunciare alla verità per i buoni sentimenti! L’amore biblico non è mera esternazione di sentimenti, ma si esprime sempre nell’esercizio del proprio dovere morale, quindi nell’ubbidienza ai comandamenti di Dio (Es 20,6; Dt 11,1.13.22) e di Gesù (Gv 14,15.21; 15,10; 1 Gv 5,2s; 2 Gv 1,6).

     ■ Validità assoluta: La verità, la giustizia e la sana dottrina sono valori veraci in sé e che non vengono sminuiti dai nostri sentimenti. Essi valgono anche in tempi, in cui li pratichiamo per dovere, senza avere al momento la giusta motivazione. «Se lo faccio volenterosamente, ne ho ricompensa; ma se non lo faccio volenterosamente è pur sempre un’amministrazione, che m’è affidata» (1 Cor 9,17; cfr. v. 16).

 

Quindi, facciamo sempre bene a verificare le cose che scriviamo, per controllare la loro piena compatibilità con la sacra Scrittura. Motto: «Quasi giusto può essere completamente sbagliato!». Siamo chiamati a tagliare «rettamente la Parola della verità» (1 Tm 2,15). Tagliando una lunga stoffa, quasi dritto all’inizio può essere del tutto storto alla fine. Buon discernimento!

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Disc/A1-Taglia_dritto_ama-ver_EdF.htm

18-06-2013; Aggiornamento:

 

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