1. ENTRIAMO
IN TEMA: Chiaramente il seguente è un tema semiserio. Tuttavia,
Pulcinella, scherzando, scherzando, diceva la verità. Ci sono donne, che non
pongono tante domande, ma basta che di danno un’occhiata e sembra che ti abbiano
fatto una radiografia, sapendo quindi già tutto di te, ancor prima che tu apra
la bocca. Poi, ci sono donne, che sembrano essere una continua sega per i nervi
di un uomo. Le cosiddette «domande del giornalista» solo le loro:
«Quando?». «Chi?». «Con chi?». «Dove?». «Come?». «Perché?». E così via.
2. LE DOMANDE
DELLE DONNE: Fin dalla tenera età un maschio sente domande da
parte del gentil sesso. È come se le donne avessero in sé integrato il «gene
interrogativo», il «neurone inquisitorio» o il «chip delle domande». Dopo la
mamma vengono le sorelle, le nonne, le zie; poi, arriva la fidanzata, la moglie,
la suocera, le figlie...
Certamente ci
sono le domande poste per soddisfare la curiosità, la sete di sapere su
un argomento su un altro. Poi, ci sono le domande chiarificatrici e di
verifica, ad esempio: Hai fatto questo o quello, come già parlato? Se e quando
hai intenzione ancora di farlo? Perché hai fatto o meno quella cosa? Che ci
facevi in quel dato posto? Che vi siete detti con Tizio o Caio? Quando
finalmente metterai a posto quelle cose? E la lista potrebbe continuare a lungo.
Siccome non è
sempre chiara la natura delle domande, a ogni «Posso farti una domanda?» o
simile hai la sensazione che stia iniziando un interrogatorio al terzo
grado. E tu come uomo ti senti sempre colpevole, se la tua risposta non era
abbastanza plausibile (p.es. «Sì, appena posso, tolgo quella roba»; «Va bene,
cercherò di abbassare ogni volta la tavoletta del water»). Ti senti come davanti
alla maestra e temi che ti chiederà magari proprio quella cosa, che non hai
studiato. Ti senti come quando ti ferma la polizia stradale: alla fine, trova
sempre qualcosa che non va alla macchina.
3. DONNE CHE
NON DOMANDANO PIÙ: Qui ci preme soprattutto chiederci i motivi perché
una donna smette di farti domande. Sull’immagine ho suggerito alcune
varianti. Eccone ancora un paio:
■ Lei
pensa che Wikipedia abbia risposte migliori delle tue e per di più
nessuno gli fa pesare che abbia delle domande.
■ Lei
si è iscritta a un forum, dove può chiedere tutto ciò che vuole e molti
sconosciuti le rispondono, senza colpevolizzarla.
■ Da
quando sta su Whatsapp non ha più tempo per porti domande. |
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|
■ Dopo tutte
le domande, che ha posto a te e ad altri, oramai si sente abbastanza saggia ed
esperta.
■ Finalmente
ha capito che comprendi soltanto il linguaggio dei segni e lei è troppo pigra
per impararlo.
■ Domande? Mia
moglie si è oramai piantata dinanzi alla TV e durante la pubblicità consulta il
telefonino. Con l’encefalogramma piatto che si ritrova, che domande vuoi che mi
ponga? A casa mia, mica le donne si parlano, si mandano messaggini!
Forse anche tu
hai delle varianti, che magari riguardano la tua vita e casa tua.
Post scriptum:
Un detto popolare recita: «Un uomo: una parola. Una donna: un parlamento». Chissà che
cosa c’è di vero in tale saggezza (o stoltezza) popolare!?
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?
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I contributi sul tema
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1. {Sefora Papagna}
▲
■
Contributo: Non capisco. {09-06-2015}
▬
Nicola Martella:
«Pessimo indizio», direbbe un maschio, «Proprio qui sta il problema!». ☺
Come scritto
all’inizio, è un tema semiserio. Leggi l’intero scritto, riflettici sopra e poi
intervieni nel merito.
■
Sefora Papagna:
1.
Ho letto
l’intero articolo. Sì, certo, semiserio, ma non concordo. Nicola, forse perché non
conoscendo il tuo lato umoristico mi sento un attimo stordita dal tuo
intervento. Il mio «non capisco» significa anche in maniera molto spicciola: «Che
vuoi dire?». {09-06-2015}
2.
Va bene, mi
sono impegnata nel leggere meglio. Ecco le mie varianti. Se una donna non ti
pone più domande: ▪ 1. Vi capite al volo. Non è necessario dire altro (
eventualità molto rara). ▪ 2. È completamente disinteressata a colui, che le
vive accanto. {09-06-2015}
▬
Nicola Martella: Grazie per lo sforzo di
capire la mia «vena umoristica», prima che mi dissanguassi... ☺ E
grazie per le tue apprezzate varianti.
☻
■
Sefora Papagna:
Verissimo, Nicola. Ho smesso di domandare al marito per fare il terzo grado alle figlie. {09-06-2015}
▬
Nicola Martella: Oramai, dopo averlo
rivoltato come un calzino, tuo marito non ha più segreti per te. I figli,
al contrario, hanno ancora molti «cassetti segreti» da scoprire. ☺
2. {Claudia
Biscotti}
▲
È un
interessante articolo. ☺ Se una donna non pone più domande,
potrebbe dipendere da questi aspetti: ▪ 1. Mancate risposte protratte nel tempo e quindi si è
arresa. ▪ 2. Protratti silenzi che non incentivano né domande né conversazioni.
▪ 3. Risposte disinteressate e superficiali. ▪ 4. Poca stima o accentuata
competizione da parte del marito.
In ogni caso, è causato
dall’egoismo del marito, che provoca tale reazione della moglie,
alimentando in lei una progressiva perdita di fiducia. ☺ {09-06-2015}
3. {Luljeta Vocaj Karrica}
▲
È
vero che le donne sono questo. Non saprei dire se è un bene o un male. Una cosa
possiamo fare, che è utile e giusto davanti a Dio: fare le domande,
perché c’interessa sapere veramente come stanno gli altri; poi darsi tanto a
fare opere buone. C’è cosi tanto bisogno di operare per gli altri. C’è
povertà, sofferenza e tanti problemi intorno. Bisogna smettere di vedere
telenovele e talk-show; si può usare la chat, se fatto in modo utile,
costruttivo, con messaggi edificanti e incoraggianti! {09-06-2015}
4. {Fortuna Fico}
▲
■
Contributo: Dimmi, hai trovato una
donna, che non fa domande? È grave? Sto per morire? Fuoriesco dagli schemi?
Non sono normale? Credo che sto facendo troppe domande! (humor femminile)
☺ {09-06-2015}
▬
Nicola Martella: Sopra scrivo: «È come
se le donne avessero in sé integrato il «gene interrogativo», il «neurone
inquisitorio» o il «chip delle domande”». ☺ Quindi, non preoccuparti, sei
nella norma femminile! Il problema sta nel fatto che, salendo di grado
(figlia → madre + zia → nonna...), aumenta la platea delle persone da sottoporre
a «ordinario interrogatorio». ☻
5. {Antonio Nappo}
▲
■
Contributo: Se la donna è credente e
moglie, deve
interrogare il
marito a casa. {09-06-2015}
▬
Nicola Martella: Certo, è scritto: «E
se vogliono imparare qualcosa, interroghino i loro mariti a casa» (1 Cor
14,35). Quindi, la moglie ha la licenza di sottoporre il coniuge al «terzo
grado», quando e come vuole. Il problema è che le domande te le pongono
continuamente la mamma, le sorelle, le nonne, le zie, la suocera, le figlie...
trovami il versetto giusto anche per questo, per favore! ☺ {09-06-2015}
■
Antonio Nappo: Se le parenti, che elenchi
sono credenti anch’esse, allora sarà un onore rispondere loro sempre
biblicamente. Nel caso contrario, beh la cosa si fa ardua. {09-06-2015}
▬
Nicola Martella: Tu vorresti farmi
credere che le donne, presenti nel tuo clan, ti facciano solo domande, a cui
puoi rispondere con la Bibbia? E come risponderesti a una delle
seguenti domande, se te la pone una delle tue donne: «Perché lasci sempre la
tavoletta del water alzata?». «Perché non ci porti a... (luogo «X»), come fanno tutte le
famiglie normali?». «Caro, quegli attrezzi, che hai lasciato lì, quando li metti
finalmente via?». «Quando andiamo finalmente a trovare mia madre?». «Lo so che
sono stata due mesi fa a trovare nostra figlia, che abita così lontana, ma mi
mancano tanto i nipotini. Non pensi che potrei andarci nuovamente per quindici
giorni?».
■
Antonio Nappo: Ma tu pensi che anche
molti uomini non si comportino allo stesso modo? Poi, riguardo la
tavoletta del water, io la alzo per non sporcarla, e se tiro lo sciacquone,
le mie donne non mi rinfacciano di non averla messa a posto. {09-06-2015}
▬
Nicola Martella: Era solo una «domanda
tipo» tra altre. Connetti le tue sinapsi e rifletti: certamente ti
chiederanno altre cose. E se le donne di casa non chiedono più nulla
a un uomo, mi preoccuperei per loro e per lui: probabilmente le sue risposte
sono così banali, che preferiscono non chiedergli più nulla! ☺
6. {Gianni Cascato}
▲
■
Contributo: Nella chiesa le donne si
mettono il velo come segno della podestà, da cui dipendono (1 Corinti 11,10),
fuori della chiesa non fanno più domande, bensì comandano. {09-06-2015}
▬
Nicola Martella:
Tu affermi che «fuori della chiesa non fanno più domande, bensì
comandano». Ti faccio presente che scritto: «E se vogliono imparare qualcosa,
interroghino i loro mariti a casa» (1 Cor 14,35).
Vorrei proprio vedere come tua moglie, fuori della
chiesa, ti comanda a bacchetta! ☺
In questo tema il «velo»
non c’entra nulla; lasciamolo fuori.
■
Gianni Cascato: Il velo c’entra, dato
che è scritto che «a motivo degli angeli deve avere sul capo un segno della
podestà, da cui dipende»; quindi, avendo il capo coperto, la donna dimostra di
essere sottomessa a suo marito. {09-06-2015}
▬
Nicola Martella: Il «velo» non c’entra
nulla in questo tema. Tuttavia, comprendo che per te è come il «prezzemolo»
e lo si può mettere dappertutto!
☺
7. {Claudia Biscotti}
▲
■
Claudia Biscotti: Perché parli di un «tema semiserio»? Molto serio a parer
mio. ☻ {09-06-2015}
▬
Nicola Martella: All’inizio
dell’articolo, dopo il «semiserio», aggiungo: «Tuttavia, Pulcinella,
scherzando, scherzando, diceva la verità». L’intento è di affrontare questo tema
non in modo drammatico (magari con controversia dottrinale sui generi e il loro
ruolo), ma in modo distensivo, attingendo all’esperienza, al sano
giudizio e anche all’inventiva. ☺
■
Claudia Biscotti:
Sì, non mi è sfuggito, il riferimento. ☺
Per natura, mi chiedo sempre cosa ci sia «dietro»
alle situazioni, alle parole, alle azioni; non mi fermo all’apparenza, alla
prima impressione alle parole, voglio sapere, qual è stato il fattore
scatenante. Partendo da quello, anche se è più faticoso, si trova una
soluzione, si capisce l’altro in modo profondo. Credo che queste
caratteristiche, siano comuni nelle donne; quindi siamo state «dotate» da Dio
di quanto è necessario, per essere un valido aiuto all’uomo, da cui siamo state
tratte.
Come mai l’uomo si
avvilisce, quando la moglie, che è chiamata a far a lui le domande, gliele
fa? E perché poi si mortifica, come chi non si sente stimato, se ella
smette di fare domande? Come mai l’uomo si sente minacciato, da tanta
arguzia, nonostante sia a sua disposizione, per tutta la vita? Come mai
l’uomo non stima le potenziali qualità della moglie, quando esse maturano
con l’esperienza e non le accetta quali «doni di nozze»? Come mai l’uomo non
si sente completo, se la moglie, gli fa notare «l’anello mancante» delle
situazioni, che egli non vede, anzi si sente minato nella sua autorità,
nonostante i doni della moglie lo rendono un uomo completo? Troppe domande?
☻{09-06-2015}
▬
Nicola Martella: Temo che gli uomini
nel loro corredo naturale sono, in genere, un po’ «primitivi» (sebbene
più solidi) rispetto ai congegni troppo «sofisticati» (e più delicati) delle
donne. I sistemi di elaborazione dei maschi sono abbastanza lenti e
articolati, mentre quelli delle donne sono abbastanza veloci e intuitivi,
sebbene spesso approssimativi. Troppe domande da parte delle donne mandano gli
uomini in tilt (o in bestia), ingolfando il loro motore cerebrale,
abituato a tempi di reazione più lunghi. Prima di poter recepire la prossima
domanda, un maschio deve avere il tempo per capire e far decantare la
prima. E quando egli ha finalmente la risposta, ella avrà già dimenticato la
domanda... concentrata com’è sulle prossime dieci. ☺
■
Claudia Biscotti: Quindi la misura è, una
domanda al giorno... Ora capisco il successo di Google e la genialità degli
sviluppatori, che hanno compreso il bisogno femminile di risposte. ☺ ☺
{09-06-2015}
▬
Nicola Martella: La norma
non è una domanda al giorno, ma fare la prossima domanda dopo aver ricevuto
risposta alla prima. La prossima tattica è dare al marito un foglietto
con alcuni punti, che vuoi discutere con lui, o con alcune domande, aggiungendo
a voce: «Riflettici sopra con comodo, poi, quando vorrai, ne
parliamo». Nel caso migliore, leggerà ogni tanto la lista. Nel caso
peggiore, la metterà lì dove crede di trovarla, ma gli passerà di mente.
Quindi si fa bene, dopo qualche giorno di ricordargli: «Hai dato uno
sguardo alla lista?». In ambedue i casi ti dirà che ci sta pensando (nel
secondo si metterà a cercarla). Poi, magari, quando meno te l’aspetti,
arriverà con la lista (magari piena di annotazioni) e ti dirà: «Vogliamo
parlarne?». Allora, cara donna, spero che tu sappia ancora che cosa c’è scritto
su quella lista! ☺
■
Claudia Biscotti:
1. Non credo! Dovrei cercarla in archivio, considerando che la casella da evadere, ha accumulato almeno 10 liste,come la precedente... ☻
2.
Che senso ha tanta differenza, se
mal si combina? Avere una mente, che formula domande, di cui molte, non
troveranno risposta? Boh!
{09-06-2015}
▬
Nicola Martella:
Cerca su Google, visto che sopra evidenzi «la genialità degli sviluppatori, che hanno compreso il bisogno femminile di risposte»! ☺
■
Claudia Biscotti: Il matrimonio, i ruoli dei
coniugi, la relazione tra marito e moglie, tra genitori e figli, sono
argomenti dibattuti molto spesso, ma non abbastanza e a parer mio, non come
dovrebbe per poter essere di aiuto a superare ogni situazione. Uomini e
donne sono dotati potenzialmente di ciò, che serve per poter vivere il
matrimonio. {10-06-2015}
▬
Nicola Martella: Sante parole. Conosci già il
mio libro «Generi
e ruoli» (i due sessi nella rivelazione e la donna nella chiesa). Sì, lì
troverai alcune risposte... anche a domande non poste. ☺
■
Claudia Biscotti: No, purtroppo non ho ancora
avuto il piacere di leggerli. È tra i miei propositi per il futuro. ☺
{10-06-2015}
▬
Nicola Martella: Formula una
domanda per tuo marito su un foglietto: «Vogliamo leggere questo libro
insieme?». Chissà che cosa ti risponderà... da qui al millennio. ☻ {10-06-2015}
8. {}
▲
9. {}
▲
10. {}
▲
11. {}
▲
12. {Autori
vari}
▲
■
Danilo Ristagno: C’è da piangere, ma quattro risate me le sono fatte... {09-06-2015}
► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Cult/T1-Donne_domande_GeR.htm
09-06-2015; Aggiornamento: 10-06-2015 |