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L’uomo e la donna nella Bibbia — Generi e ruoli 1

  Ecco le parti principali:

Entriamo nel tema (la problematica)

I generi nella Bibbia

Il matrimonio nella Bibbia 

 

La donna nel Nuovo Testamento — Generi e ruoli 2

  Ecco le parti principali:

La posizione della donna nella chiesa

Il ministero della donna nella chiesa

Aspetti conclusivi

La mia donna 

 

Vedi al riguardo le recensioni.

Generi & ruoli 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DONNE E DOMANDE

 

 a cura di Nicola Martella

 

1. ENTRIAMO IN TEMA: Chiaramente il seguente è un tema semiserio. Tuttavia, Pulcinella, scherzando, scherzando, diceva la verità. Ci sono donne, che non pongono tante domande, ma basta che di danno un’occhiata e sembra che ti abbiano fatto una radiografia, sapendo quindi già tutto di te, ancor prima che tu apra la bocca. Poi, ci sono donne, che sembrano essere una continua sega per i nervi di un uomo. Le cosiddette «domande del giornalista» solo le loro: «Quando?». «Chi?». «Con chi?». «Dove?». «Come?». «Perché?». E così via.

 

2. LE DOMANDE DELLE DONNE: Fin dalla tenera età un maschio sente domande da parte del gentil sesso. È come se le donne avessero in sé integrato il «gene interrogativo», il «neurone inquisitorio» o il «chip delle domande». Dopo la mamma vengono le sorelle, le nonne, le zie; poi, arriva la fidanzata, la moglie, la suocera, le figlie...

     Certamente ci sono le domande poste per soddisfare la curiosità, la sete di sapere su un argomento su un altro. Poi, ci sono le domande chiarificatrici e di verifica, ad esempio: Hai fatto questo o quello, come già parlato? Se e quando hai intenzione ancora di farlo? Perché hai fatto o meno quella cosa? Che ci facevi in quel dato posto? Che vi siete detti con Tizio o Caio? Quando finalmente metterai a posto quelle cose? E la lista potrebbe continuare a lungo.

     Siccome non è sempre chiara la natura delle domande, a ogni «Posso farti una domanda?» o simile hai la sensazione che stia iniziando un interrogatorio al terzo grado. E tu come uomo ti senti sempre colpevole, se la tua risposta non era abbastanza plausibile (p.es. «Sì, appena posso, tolgo quella roba»; «Va bene, cercherò di abbassare ogni volta la tavoletta del water»). Ti senti come davanti alla maestra e temi che ti chiederà magari proprio quella cosa, che non hai studiato. Ti senti come quando ti ferma la polizia stradale: alla fine, trova sempre qualcosa che non va alla macchina.

 

3. DONNE CHE NON DOMANDANO PIÙ: Qui ci preme soprattutto chiederci i motivi perché una donna smette di farti domande. Sull’immagine ho suggerito alcune varianti. Eccone ancora un paio:

     ■ Lei pensa che Wikipedia abbia risposte migliori delle tue e per di più nessuno gli fa pesare che abbia delle domande.

     ■ Lei si è iscritta a un forum, dove può chiedere tutto ciò che vuole e molti sconosciuti le rispondono, senza colpevolizzarla.

     ■ Da quando sta su Whatsapp non ha più tempo per porti domande.

 

Se donna smette di farti domande

     ■ Dopo tutte le domande, che ha posto a te e ad altri, oramai si sente abbastanza saggia ed esperta.

     ■ Finalmente ha capito che comprendi soltanto il linguaggio dei segni e lei è troppo pigra per impararlo.

     ■ Domande? Mia moglie si è oramai piantata dinanzi alla TV e durante la pubblicità consulta il telefonino. Con l’encefalogramma piatto che si ritrova, che domande vuoi che mi ponga? A casa mia, mica le donne si parlano, si mandano messaggini!

 

Forse anche tu hai delle varianti, che magari riguardano la tua vita e casa tua.

     Post scriptum: Un detto popolare recita: «Un uomo: una parola. Una donna: un parlamento». Chissà che cosa c’è di vero in tale saggezza (o stoltezza) popolare!?

 

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

1. Sefora Papagna

2. Claudia Biscotti

3. Luljeta V. Karrica

4. Fortuna Fico

5. Antonio Nappo

6. Gianni Cascato

7. Claudia Biscotti

8.

9.

10.

11.

12. Autori vari

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Sefora Papagna}

 

Contributo: Non capisco. {09-06-2015}

 

Nicola Martella: «Pessimo indizio», direbbe un maschio, «Proprio qui sta il problema!». ☺

     Come scritto all’inizio, è un tema semiserio. Leggi l’intero scritto, riflettici sopra e poi intervieni nel merito.

 

Sefora Papagna: 1. Ho letto l’intero articolo. Sì, certo, semiserio, ma non concordo. Nicola, forse perché non conoscendo il tuo lato umoristico mi sento un attimo stordita dal tuo intervento. Il mio «non capisco» significa anche in maniera molto spicciola: «Che vuoi dire?». {09-06-2015}

     2. Va bene, mi sono impegnata nel leggere meglio. Ecco le mie varianti. Se una donna non ti pone più domande: ▪ 1. Vi capite al volo. Non è necessario dire altro ( eventualità molto rara). ▪ 2. È completamente disinteressata a colui, che le vive accanto. {09-06-2015}

 

Nicola Martella: Grazie per lo sforzo di capire la mia «vena umoristica», prima che mi dissanguassi... ☺ E grazie per le tue apprezzate varianti.

 

Sefora Papagna: Verissimo, Nicola. Ho smesso di domandare al marito per fare il terzo grado alle figlie. {09-06-2015}

 

Nicola Martella: Oramai, dopo averlo rivoltato come un calzino, tuo marito non ha più segreti per te. I figli, al contrario, hanno ancora molti «cassetti segreti» da scoprire. ☺

 

 

2. {Claudia Biscotti}

 

È un interessante articolo. ☺ Se una donna non pone più domande, potrebbe dipendere da questi aspetti: ▪ 1. Mancate risposte protratte nel tempo e quindi si è arresa. ▪ 2. Protratti silenzi che non incentivano né domande né conversazioni. ▪ 3. Risposte disinteressate e superficiali. ▪ 4. Poca stima o accentuata competizione da parte del marito.

     In ogni caso, è causato dall’egoismo del marito, che provoca tale reazione della moglie, alimentando in lei una progressiva perdita di fiducia. ☺ {09-06-2015}

 

 

3. {Luljeta Vocaj Karrica}

 

È vero che le donne sono questo. Non saprei dire se è un bene o un male. Una cosa possiamo fare, che è utile e giusto davanti a Dio: fare le domande, perché c’interessa sapere veramente come stanno gli altri; poi darsi tanto a fare opere buone. C’è cosi tanto bisogno di operare per gli altri. C’è povertà, sofferenza e tanti problemi intorno. Bisogna smettere di vedere telenovele e talk-show; si può usare la chat, se fatto in modo utile, costruttivo, con messaggi edificanti e incoraggianti! {09-06-2015}

 

 

4. {Fortuna Fico}

 

Contributo: Dimmi, hai trovato una donna, che non fa domande? È grave? Sto per morire? Fuoriesco dagli schemi? Non sono normale? Credo che sto facendo troppe domande! (humor femminile) ☺ {09-06-2015}

 

Nicola Martella: Sopra scrivo: «È come se le donne avessero in sé integrato il «gene interrogativo», il «neurone inquisitorio» o il «chip delle domande”». ☺ Quindi, non preoccuparti, sei nella norma femminile! Il problema sta nel fatto che, salendo di grado (figlia → madre + zia → nonna...), aumenta la platea delle persone da sottoporre a «ordinario interrogatorio». ☻

 

 

5. {Antonio Nappo}

 

Contributo: Se la donna è credente e moglie, deve interrogare il marito a casa. {09-06-2015}

 

Nicola Martella: Certo, è scritto: «E se vogliono imparare qualcosa, interroghino i loro mariti a casa» (1 Cor 14,35). Quindi, la moglie ha la licenza di sottoporre il coniuge al «terzo grado», quando e come vuole. Il problema è che le domande te le pongono continuamente la mamma, le sorelle, le nonne, le zie, la suocera, le figlie... trovami il versetto giusto anche per questo, per favore! ☺ {09-06-2015}

 

Antonio Nappo: Se le parenti, che elenchi sono credenti anch’esse, allora sarà un onore rispondere loro sempre biblicamente. Nel caso contrario, beh la cosa si fa ardua. {09-06-2015}

 

Nicola Martella: Tu vorresti farmi credere che le donne, presenti nel tuo clan, ti facciano solo domande, a cui puoi rispondere con la Bibbia? E come risponderesti a una delle seguenti domande, se te la pone una delle tue donne: «Perché lasci sempre la tavoletta del water alzata?». «Perché non ci porti a... (luogo «X»), come fanno tutte le famiglie normali?». «Caro, quegli attrezzi, che hai lasciato lì, quando li metti finalmente via?». «Quando andiamo finalmente a trovare mia madre?». «Lo so che sono stata due mesi fa a trovare nostra figlia, che abita così lontana, ma mi mancano tanto i nipotini. Non pensi che potrei andarci nuovamente per quindici giorni?».

 

Antonio Nappo: Ma tu pensi che anche molti uomini non si comportino allo stesso modo? Poi, riguardo la tavoletta del water, io la alzo per non sporcarla, e se tiro lo sciacquone, le mie donne non mi rinfacciano di non averla messa a posto. {09-06-2015}

 

Nicola Martella: Era solo una «domanda tipo» tra altre. Connetti le tue sinapsi e rifletti: certamente ti chiederanno altre cose. E se le donne di casa non chiedono più nulla a un uomo, mi preoccuperei per loro e per lui: probabilmente le sue risposte sono così banali, che preferiscono non chiedergli più nulla! ☺

 

 

6. {Gianni Cascato}

 

Contributo: Nella chiesa le donne si mettono il velo come segno della podestà, da cui dipendono (1 Corinti 11,10), fuori della chiesa non fanno più domande, bensì comandano. {09-06-2015}

 

Nicola Martella: Tu affermi che «fuori della chiesa non fanno più domande, bensì comandano». Ti faccio presente che scritto: «E se vogliono imparare qualcosa, interroghino i loro mariti a casa» (1 Cor 14,35).

     Vorrei proprio vedere come tua moglie, fuori della chiesa, ti comanda a bacchetta! ☺

     In questo tema il «velo» non c’entra nulla; lasciamolo fuori.

 

Gianni Cascato: Il velo c’entra, dato che è scritto che «a motivo degli angeli deve avere sul capo un segno della podestà, da cui dipende»; quindi, avendo il capo coperto, la donna dimostra di essere sottomessa a suo marito. {09-06-2015}

 

Nicola Martella: Il «velo» non c’entra nulla in questo tema. Tuttavia, comprendo che per te è come il «prezzemolo» e lo si può mettere dappertutto!

 

 

7. {Claudia Biscotti}

 

Claudia Biscotti: Perché parli di un «tema semiserio»? Molto serio a parer mio. ☻ {09-06-2015}

 

Nicola Martella: All’inizio dell’articolo, dopo il «semiserio», aggiungo: «Tuttavia, Pulcinella, scherzando, scherzando, diceva la verità». L’intento è di affrontare questo tema non in modo drammatico (magari con controversia dottrinale sui generi e il loro ruolo), ma in modo distensivo, attingendo all’esperienza, al sano giudizio e anche all’inventiva. ☺

 

Claudia Biscotti: Sì, non mi è sfuggito, il riferimento. ☺

     Per natura, mi chiedo sempre cosa ci sia «dietro» alle situazioni, alle parole, alle azioni; non mi fermo all’apparenza, alla prima impressione alle parole, voglio sapere, qual è stato il fattore scatenante. Partendo da quello, anche se è più faticoso, si trova una soluzione, si capisce l’altro in modo profondo. Credo che queste caratteristiche, siano comuni nelle donne; quindi siamo state «dotate» da Dio di quanto è necessario, per essere un valido aiuto all’uomo, da cui siamo state tratte.

     Come mai l’uomo si avvilisce, quando la moglie, che è chiamata a far a lui le domande, gliele fa? E perché poi si mortifica, come chi non si sente stimato, se ella smette di fare domande? Come mai l’uomo si sente minacciato, da tanta arguzia, nonostante sia a sua disposizione, per tutta la vita? Come mai l’uomo non stima le potenziali qualità della moglie, quando esse maturano con l’esperienza e non le accetta quali «doni di nozze»? Come mai l’uomo non si sente completo, se la moglie, gli fa notare «l’anello mancante» delle situazioni, che egli non vede, anzi si sente minato nella sua autorità, nonostante i doni della moglie lo rendono un uomo completo? Troppe domande? ☻{09-06-2015}

 

Nicola Martella: Temo che gli uomini nel loro corredo naturale sono, in genere, un po’ «primitivi» (sebbene più solidi) rispetto ai congegni troppo «sofisticati» (e più delicati) delle donne. I sistemi di elaborazione dei maschi sono abbastanza lenti e articolati, mentre quelli delle donne sono abbastanza veloci e intuitivi, sebbene spesso approssimativi. Troppe domande da parte delle donne mandano gli uomini in tilt (o in bestia), ingolfando il loro motore cerebrale, abituato a tempi di reazione più lunghi. Prima di poter recepire la prossima domanda, un maschio deve avere il tempo per capire e far decantare la prima. E quando egli ha finalmente la risposta, ella avrà già dimenticato la domanda... concentrata com’è sulle prossime dieci. ☺

 

Claudia Biscotti: Quindi la misura è, una domanda al giorno... Ora capisco il successo di Google e la genialità degli sviluppatori, che hanno compreso il bisogno femminile di risposte. ☺ ☺ {09-06-2015}

 

Nicola Martella: La norma non è una domanda al giorno, ma fare la prossima domanda dopo aver ricevuto risposta alla prima. La prossima tattica è dare al marito un foglietto con alcuni punti, che vuoi discutere con lui, o con alcune domande, aggiungendo a voce: «Riflettici sopra con comodo, poi, quando vorrai, ne parliamo». Nel caso migliore, leggerà ogni tanto la lista. Nel caso peggiore, la metterà lì dove crede di trovarla, ma gli passerà di mente. Quindi si fa bene, dopo qualche giorno di ricordargli: «Hai dato uno sguardo alla lista?». In ambedue i casi ti dirà che ci sta pensando (nel secondo si metterà a cercarla). Poi, magari, quando meno te l’aspetti, arriverà con la lista (magari piena di annotazioni) e ti dirà: «Vogliamo parlarne?». Allora, cara donna, spero che tu sappia ancora che cosa c’è scritto su quella lista! ☺

 

Claudia Biscotti: 1. Non credo! Dovrei cercarla in archivio, considerando che la casella da evadere, ha accumulato almeno 10 liste,come la precedente... ☻

     2. Che senso ha tanta differenza, se mal si combina? Avere una mente, che formula domande, di cui molte, non troveranno risposta? Boh!  {09-06-2015}

 

Nicola Martella: Cerca su Google, visto che sopra evidenzi «la genialità degli sviluppatori, che hanno compreso il bisogno femminile di risposte»! ☺

 

Claudia Biscotti: Il matrimonio, i ruoli dei coniugi, la relazione tra marito e moglie, tra genitori e figli, sono argomenti dibattuti molto spesso, ma non abbastanza e a parer mio, non come dovrebbe per poter essere di aiuto a superare ogni situazione. Uomini e donne sono dotati potenzialmente di ciò, che serve per poter vivere il matrimonio. {10-06-2015}

 

Nicola Martella: Sante parole. Conosci già il mio libro «Generi e ruoli» (i due sessi nella rivelazione e la donna nella chiesa). Sì, lì troverai alcune risposte... anche a domande non poste. ☺

 

Claudia Biscotti: No, purtroppo non ho ancora avuto il piacere di leggerli. È tra i miei propositi per il futuro. ☺ {10-06-2015}

 

Nicola Martella: Formula una domanda per tuo marito su un foglietto: «Vogliamo leggere questo libro insieme?». Chissà che cosa ti risponderà... da qui al millennio. ☻ {10-06-2015}

 

 

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12. {Autori vari}

 

Danilo Ristagno: C’è da piangere, ma quattro risate me le sono fatte... {09-06-2015}

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Cult/T1-Donne_domande_GeR.htm

09-06-2015; Aggiornamento: 10-06-2015

 

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