«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia. Ecco le rubriche principali:

■ Scenario biblico

■ Vita di comunità

■ Abbecedario riflessivo

■ Ad acta

■ Dietro il velo

■ Casella postale biblica

■ Variazione delle costanti

■ Puntigli e indovinelli

■ Sapienza da quattro soldi

■ Massime e minime

■ Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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IL TENACE NON MOLLA

 

 a cura di Nicola Martella

 

1. CHI MOLLA È... RAMMOLLITO!: «Mai iniziare a dire che è la fine — mai finire di iniziare»: questo potrebbe essere da sempre il mio motto di vita. Ho imparato la tenacia ai piedi del Signore e seguendo buoni modelli di vita, sia di personaggi biblici sia di persone a me contemporanee, che hanno toccato con grazia la mia vita. A mie spese ho imparato a non mollare mai, a non fermarmi mai, a rialzarmi in piedi, quando sono caduto, e a riprendere il cammino verso la mèta sicura. Sapevo che stavo servendo il Re, il quale garantiva per me. Egli mi ingiungeva di non perdermi d’animo (cfr. Dt 31,8; Eb 12,3.5) e mi assicurava di essere con me (cfr. Gn 26,24; 28,15; Es 3,12; Gr 1,8.19; At 18,9s).

     Colui, che è il Primo e l’Ultimo e l’Inizio e la Fine (Ap 1,17; 2,8; 22,13), è capace di sostenere l’inizio di ogni nuova opera, è di benedire ogni opera portata avanti e terminata alla sua gloria (cfr. Dt 2,7; 16,15; 24,19, 28,6.19).

     Perciò, a volte posso barcollare, ma non mi passa per la mente di mollare! La mano del Padre celeste è abbastanza forte per tenermi saldo; se mai cadessi, Egli mi tirerà vigorosamente su.

 

Inizio e fine

 

2. PER L’APPROFONDIMENTO BIBLICO (Il senso di questa lista di versi è di stimolare la riflessione dei lettori, per aiutarlo formulare contributi confacenti al tema):

     ■ «Se ti perdi d’animo nel giorno dell’avversità, la tua forza è poca» (Pr 24,10).

 

     ■ «Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all’estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; atterrati ma non uccisi» (2 Cor 4,8s).

 

     ■ «Noi non diamo nessun motivo di scandalo affinché il nostro servizio non sia biasimato; ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come servitori di Dio, con grande costanza nelle afflizioni, nelle necessità, nelle angustie, nelle percosse, nelle prigionie, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con conoscenza, con pazienza, con bontà, con lo Spirito Santo, con amore sincero; con un parlare veritiero, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nell’umiliazione, nella buona e nella cattiva fama; considerati come impostori, eppure veritieri; come sconosciuti, eppure ben conosciuti; come moribondi, eppure eccoci viventi; come puniti, eppure non messi a morte; come afflitti, eppure sempre allegri; come poveri, eppure arricchendo molti; come non avendo nulla, eppure possedendo ogni cosa!» (2 Cor 6,3-10).

 

     ■ «Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle, che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù» (Fil 3,12s).

 

     ■ «Ma non faccio nessun conto della mia vita, come se mi fosse preziosa, pur di condurre a termine la mia corsa e il servizio affidatomi dal Signore Gesù, cioè di testimoniare dell’Evangelo della grazia di Dio» (At 20,24).

 

     ■ «Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione» (2 Tm 4,7s).

 

     ■ «Va bene, buono e fedele servitore; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore» (Mt 25,21.23).

 

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

1. Gianni Cascato

2. Vincenzo Russillo

3. Damaris Lerici

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8.

9.

10.

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Gianni Cascato}

 

Se si è veramente creduto all’amore di Dio e alla grazia, che Lui dona a coloro, che per fede accettano il suo Figliuolo come Signore e Salvatore, non possono mollare e neanche tornare indietro. Non possono essere le cadute a farci mollare, sapendo che il suo amore è così grande che, gridando per avere il suo aiuto, ci stende la mano e ci rialza. Il Signore Gesù è morto per tutti i peccati, che abbiamo commesso, e anche per quelli che «purtroppo» faremo; fin quando siamo in questo corpo, avremo sempre delle cadute e non possiamo mai arrivare alla perfezione. Certamente le cadute fanno male e rattristiamo il nostro Dio; certo cadere è male, ma restarci dentro è peggio. Se cadiamo oppure ci troviamo nelle difficoltà, non dobbiamo dimenticare che vi è il nostro Padre celeste, che vede tutto e che si prenderà cura di ognuno di noi. Corriamo la corsa senza stancarci, per raggiungere la meta, non importa se sarai il primo oppure l’ultimo, la cosa essenziale è arrivare al traguardo e ricevere il premio. {09-03-2012}

 

 

2. {Vincenzo Russillo}

 

L’altro giorno ho letto questa frase che mi è stata molto d’incoraggiamento: «La perseveranza è importante per avere successo. Altrimenti le due lumache come sarebbero riuscite ad arrivare fino all’arca?».

     L’apostolo Paolo ci dà una grande lezione: «Non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l’esperienza speranza» (Romani 5,3-4). Ricordo che, durante gli allenamenti di calcio, l’allenatore diceva: «Dovete fare tre sezioni per dieci volte intorno al campo». La maggior parte aveva il broncio, le spalle si afflosciavano e gli occhi erano abbassati. Ma questo era il prezzo da pagare per arrivare alla vittoria. C’è una frase che dobbiamo ricordare: «Ci gloriamo anche nelle afflizioni». La prova crea resistenza proprio come l’atleta, che vorrà vincere i 100 metri, non si allenerà in discesa, ma correrà in salita. Attraverso l’allenamento si arriverà ad avere costanza, sapendo i risultati. S’imparerà ad avere pazienza, ovvero ad attendere le risposte di Dio, e ottenere esperienze; allora ci guarderemo indietro e diremo: «Sì, ce la posso fare, ho già affrontato giganti molto grandi». La nostra fede si sviluppa, perché abbiamo il nostro grande Dio. Molte persone, oggi, fuggono davanti ai problemi e fuggono dal ring, ma il nostro Allenatore celeste ci dice: «Siate imitatori di quelli che per fede e pazienza ereditano le promesse» (Ebrei 6,12). {07-03-2012}

 

 

3. {Damaris Lerici}

 

Bellissima riflessione, Nicola, grazie! Uno dei miei versetti preferiti, che si ricollega un po’ a quello, che tu dici, è questo. «Non rallegrarti di me, o mia nemica! Se sono caduta, mi rialzerò; se siedo nelle tenebre, l’Eterno sarà la mia luce» (Michea 7,8).

     Sì, se sono caduta, non mi scoraggio, perché Dio mi rialzerà. E se dovessi sedere nelle tenebre, Dio è la mia Luce! Grazie Signore per il privilegio, che ci hai dato di appartenerti! {24-11-2015}

 

 

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11. {Vari e medi}

 

Pietro Calenzo: 1. Grazie della tua testimonianza, Nicola, e in primo luogo della Parola di Dio, che ci sprona al buon combattimento della fede, fino alla celeste meta. Benedizioni. {07-03-2012}

     Grazie, Nicola. Sono parole meravigliose dell’eterna Parola, grazie di avercele riproposte e aver ricordato il pellegrinaggio del cristiano verso la celeste patria. Dio benedica il tuo servizio ai santi. {07-03-2012}

 

Hannegret Pompili: Questo è più che vero! Purtroppo dovevo sperimentarlo anch’io per tanti anni nella mia situazione famigliare. Ma grazie al nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo ho potuto trovare l’aiuto tramite la sua Buona Novella, per andare verso la Luce! {24-11-2015}

 

 

12. {Vari e brevi}

 

Tina Cataluddi: Barcollo ma non mollo. Può succedere di barcollare, ma mollare no... Che il Signore ci aiuti a non farlo mai, che possiamo avere lo sguardo su di Lui e proseguire. {24-11-2015}

 

Antonio Nappo: Fermarsi e mollare significa spegnere l’opera dello Spirito Santo. {24-11-2015}

 

Fabrizio Martin: Il tenace non molla; e aiuta chi tenace non è a non mollare. {24-11-2015}

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Cres/T1-Tenace_Mds.htm

24-11-2015; Aggiornamento: 25-11-2015

 

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