1. BISOGNA
SEMINARE PER RACCOGLIERE
Nel campo agricolo non basta
seminare, per poter mietere bene. Bisogna piantare la semenza giusta al tempo
giusto, nel luogo giusto e nel modo giusto.
■ Il luogo:
Ad esempio, gli Israeliti nel deserto constatarono: «Non è un luogo dove si
possa seminare; non ci sono fichi, non vigne, non melagrane, e non c’è acqua da
bere» (Nu 20,5). Inoltre, anche se si semina in
una buona zona, bisogna stare attenti a dove cade il buon seme. In una
similitudine Gesù mostrò che, mentre il seminatore
seminava, una parte del seme cadde lungo la strada, un’altra cadde in luoghi
rocciosi, un’altra cadde sulle spine e un’altra cadde nella buona terra (Mt
13,3-8).
■ Il tipo
di semenza: Chiaramente esiste la buona semenza e quella cattiva. Se ci si
sbaglia, invece di grano possono nascere spine, invece di orzo possono crescere
zizzanie, ossia erbacce (Gb 31,30). Oppure, se non si è attenti, il nemico di
qualcuno può seminare zizzanie in mezzo al proprio
grano, e solo dopo un certo tempo ci si accorge della commistione (Mt 13,25ss).
■ Il modo
di seminare: Ogni seme ha la sua specificità, il suo modo di essere seminato
e il suo tempo. «L’agricoltore ara l’intero giorno per seminare? Sarchia ed
erpica l’intero giorno la sua terra? Non è così? Quando ne ha appianata la
superficie, vi semina l’aneto e vi sparge il comino e vi mette il frumento a
solchi e l’orzo nel luogo delimitato, e il farro lungo i suoi confini»
(Is 28,24s).
2. I FATTORI
ESTERNI
■ La
contingenza: Ci sono molti fattori, che influenzano la crescita del seme e
la raccolta. Perciò, Dio disse all’impenitente Israele: «Voi avete seminato
molto e avete raccolto poco» (Ag 1,6). Non
basta arare, seminare e zappare, poi ci vuole la pioggia; è scritto che «la
pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senz’avere annaffiata
la terra, senz’averla fecondata e fatta germogliare così da dare seme al
seminatore e pane da mangiare» (Is 55,10; cfr. 2
Cor 9,10). Proprio la pioggia non dipende dall’uomo, ma dal Signore, che
la dà a coloro che lo temono. Dio ricordò a Israele. «E v’ho pure
rifiutato la pioggia, quando mancavano ancora tre mesi alla mietitura; ho
fatto piovere sopra una città, e non ho fatto piovere sopra un’altra città;
una parte di campo ha ricevuto la pioggia, e la parte su cui non ha piovuto è
seccata» (Am 4,7).
■
Parassiti, malattie ed altro: Oltre al fattore esterno della pioggia
necessaria, ci sono le intemperie sfavorevoli come la grandine e il diluvio e
altresì ci sono i parassiti. I più bei campi, se non si veglia e non li si
protegge, sono divorati letteralmente dai parassiti. Specialmente sciami di
locuste possono trasformare un giardino di delizie in un deserto, e cioè in
poche ore, com’è successo in Egitto (Es 10,4ss.14ss; Sal 78,46s; 105,32-35) e
altrove. Anche riguardo a Israele si parla dell’eventualità che «il
paese sarà invaso... dal carbonchio o dalla ruggine, dalle locuste o
dai bruchi» (1 Re 8,37; cfr. Am 4,9). Siccità, carbonchio e ruggine
erano le cause maggiori per un misero raccolto (Dt 28,22), a cui si aggiungeva
la grandine (Am 2,7); Dio se ne usava per punire il suo popolo
impenitente.
Tutto ciò significa che anche in campo spirituale e morale, non solo bisogna
sapere che cosa seminare per mietere, ma come farlo e a quale tempo. Inoltre,
per poter arrivare a un buon raccolto, bisogna curare tale campo spirituale e
morale e bisogna agire anche con fede e timor di Dio. Infatti, l’ultima parola
ce l’ha sempre il Signore, se una cosa riuscirà o meno. «All’uomo spettano i
disegni del cuore; ma la risposta della lingua viene dal Signore» (Pr
16,1).
In ogni modo si potrà mietere solo da ciò, che si è seminato! Quindi,
semina bene oggi!
3. DOMANDE DI
LAVORO (Le seguenti domande di studio servono per stimolare chi vuole
approfondire l’argomento e per orientare la discussione):
■ 1.
Sul piano spirituale e morale stai seminando nel luogo giusto? Qual è lo
stato del tuo cuore? (terra battuta, pietre, spine, buona terra).
■ 2.
Stai seminando la semenza giusta in senso spirituale e morale? Le tue
opere sono fatte secondo la carne (zizzanie) o secondo lo Spirito (buon seme)?
■ 3.
Stai seminando nel modo giusto? Stai seminando il seme giusto,
spiritualmente e moralmente parlando, nel luogo giusto, ma nel tempo sbagliato e
nella maniera sbagliata?
■ 4.
Seminando, hai tenuto presente gli eventuali fattori della contingenza
(siccità, fuoco, intemperie, ecc.), che possono mettere a rischio il seme
piantato o le piante in crescita?
■ 5.
Che cosa fai per proteggere il seme piantato o le piante risultanti da
parassiti, malattie, erbacce e altri elementi avversi?
■ 6.
Hai fatto proprio tutto ciò, che c’era da fare, per arrivare a un buon
raccolto?
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?
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16-10-2014; Aggiornamento: |