«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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  Qui sono contenuti i principi di cura d’anime generale. Ecco le parti principali:

■ Gli aspetti generali

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  Si tratta della consulenza specifica al problema dell’occultismo. Ecco le parti principali:

■ Consulenza specifica

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SFIDE CHE TI CAMBIANO LA VITA

 

 di Nicola Martella

 

«Molte delle cose, in cui eccelliamo, sono sorte perché abbiamo incontrato individui, che ci hanno contrastati, provocati o costretti a fare ciò, che sappiamo fare. Poi, ci abbiamo preso gusto, e ciò ci ha motivati a proseguire» (Nicola Martella; fonte: Sfide).

 

La sfida1. La sfida che ti cambia

     Ci sono sfide, che ti rendono interiormente libero. Esse ti fanno rendere conto di ciò che sei veramente, ciò che sei in grado di fare e ciò che puoi diventare. Esse ti danno un’identità, che prima non credevi di avere. Da ciò nasce la tua chiamata, e ti senti improvvisamente libero, anche libero di prendere su di te responsabilità e sacrifici, costi quel che costi, indipendentemente da ciò che dicono gli altri. Per il credente biblico diventa la sfida della fede. Sai che devi andare in tale direzione, devi raggiungere la meta, magari scalando montagne o nuotando controcorrente. Ne hai la convinzione interiore e senti una santa chiamata ad accettare tale sfida. La sfida ti ha mutato, per sempre.

 

2. La nascita di prodi e di eroi

     È difficile immaginarsi Sansone, uno degli eroi nazionali degli Israeliti, senza i Filistei. Anche altri giudici d’Israele compirono atti eroici, dettati dall’estrema necessità, in cui essi stessi e il popolo si trovavano. È altresì difficile pensare all’eroismo di Davide, futuro re d’Israele, senza un temibile avversario come Goliat. Anche Giuseppe, figlio di Giacobbe, che appariva ai suoi fratelli come un fanfarone e figlio di papà, solo attraverso tutte le tristi vicissitudini, che fu costretto a sperimentare (schiavo, accusato ingiustamente, carcerato), poté diventare un uomo talmente saggio e capace da poter essere il viceré dell’Egitto. La lista potrebbe continuare.

     Anche per Saulo da Tarso, il momento della sua più grande umiliazione (fu disarcionato da Gesù sulla via di Damasco, dove intendeva fare una strage di cristiani), rappresentò l’inizio di una nuova vocazione, carriera e ministero: quella di Paolo, l’apostolo delle genti al servizio di Cristo. Egli stesso, ricordando il suo passato curriculum di tutto rispetto, confessò ai credenti di Filippo: «Ma ciò che per me era un guadagno, l’ho considerato come un danno, a causa di Cristo. Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo» (Fil 3,7s).

     Questi sono soltanto alcuni esempi, che illustrano come la necessità, il contrasto e le circostanze avverse rendono intrepidi: fanno prendere coraggiose decisioni, fanno sprigionare grandi energie in chi è tenace e creano persone speciali, se non eroi. Quando poi nasce la vocazione e si sente la chiamata da parte del Signore, si è disposti a portare grandi pesi e responsabilità e ad assoggettarsi a grandi sacrifici, per raggiungere i nobili obiettivi. Allora non si è più dipendente da ciò, che pensano e fanno gli altri, ma si segue una regola, un dovere o una necessità, che scaturisce dall’interiore.

 

3. Eccellere nel ministero

     Ecco qui di seguito, che cosa seppe fare l’apostolo Paolo, dopo aver abbracciato la vocazione e aver detto sì a Cristo al cento percento.

     ■ Necessità interiore: «…preferirei morire, anziché vedere qualcuno rendere vano il mio vanto. Perché se evangelizzo, non debbo vantarmi, poiché necessità me n’è imposta; e guai a me, se non evangelizzo!... è sempre un’amministrazione che mi è affidata» (1 Cor 9,15ss

 

     ■ L’allenamento: «Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato» (1 Cor 9,26s).

 

     ■ Minimizzare i bisogni per servire: «Io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo. So vivere nella povertà e anche nell’abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell’abbondanza e nell’indigenza. Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica» (Fil 4,11ss).

 

     ■ Eccellere con i propri limiti: «Tre volte ho pregato il Signore perché l’allontanasse da me; ed egli mi ha detto: “La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza”. Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie a causa di Cristo; perché, quando sono debole, allora sono forte» (2 Cor 12,8ss).

 

     ■ Costanza in tutte le situazioni: «In ogni cosa raccomandiamo noi stessi come servitori di Dio, con grande costanza nelle afflizioni, nelle necessità, nelle angustie, nelle percosse, nelle prigionie, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni…; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nell’umiliazione, nella buona e nella cattiva fama; considerati come impostori, eppure veritieri…» (2 Cor 6,4-8).

 

     ■ Eccellere nelle contrarietà: «più di loro per le fatiche, più di loro per le prigionie, assai più di loro per le percosse subite. Spesso sono stato in pericolo di morte. Dai Giudei cinque volte ho ricevuto quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe; una volta sono stato lapidato; tre volte ho fatto naufragio; ho passato un giorno e una notte negli abissi marini. Spesso in viaggio, in pericolo sui fiumi, in pericolo per i briganti, in pericolo da parte dei miei connazionali, in pericolo da parte degli stranieri, in pericolo nelle città, in pericolo nei deserti, in pericolo sul mare, in pericolo tra falsi fratelli; in fatiche e in pene; spesse volte in veglie, nella fame e nella sete, spesse volte nei digiuni, nel freddo e nella nudità» (1 Cor 11,23-27).

 

► URL : http://diakrisis.altervista.org/_Cres/A1-Sfide_cambia_EnB.htm

05-11-2012; Aggiornamento: 06-11-2012

 

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