«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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Uniti nella verità...

 

Crescita personale (generale)

 

 

 

 

Le diversità possono essere una risorsa oppure diventano un problema.

  Ecco le parti principali:

■ Entriamo in tema (il problema)

■ Uniti nella verità

■ Le diversità quale risorsa

■ Le diversità e le divisioni

■ Aspetti connessi.

 

Il libro è adatto primariamente per conduttori di chiesa, per diaconi e per collaboratori attivi; si presta pure per il confronto fra leader e per la formazione dei collaboratori. È un libro utile per le «menti pensanti» che vogliano rinnovare la propria chiesa, mettendo a fuoco le cose essenziali dichiarate dal NT.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PRENDI IL PUNTO DI VISTA PIÙ ALTO

 

 di Nicola Martella

 

1. ENTRIAMO IN TEMA

     Le locuzioni «punto di vista» o «modo di vedere» non esistono nella Bibbia, essendo espressioni abbastanza moderne. Tuttavia, c’è tale realtà, sebbene espressa diversamente. Ognuno ha le sue «ragioni» (cfr. Giobbe 13,6; 16,21; 33,5; Isaia 14,21; Geremia 12,1), i suoi «argomenti» (Giobbe 23,4; 32,11) e quanto possa dire a sua difesa (Atti 22,1; 24,10; 25,7; 26,1.24; 1 Corinzi 9,3; 2 Timoteo 4,16). Ci sono anche cose che si giudicano o si ritengono (reputano, stimano, ecc.; Romani 8,18; 1 Corinzi 4,9; Filippesi 3,7s; 2 Pietro 1,13) e «proposte», che vengono accettate o rifiutate da altri (Atti 6,5; 15,19ss).

     Il proprio punto di vista delle cose resterà pur sempre limitato. Pensiamo a un maestro che manda i suoi discepoli in una camera buia, dove c’è un elefante, per tastare l’animale e dire ognuno che di cosa pensa si tratti. Ognuno parlerà in funzione ci ciò, che ha tastato e di ciò che si è convinto che esso sia. Ciò mostra la limitazione dei singoli punti di vista soggettivi, della necessità del confronto fra i diversi punti di vista (qui dei discepoli) e della corrispondenza con chi conosce la verità (qui il maestro).

     Quando si è spiritualmente disorientati, si va avanti come in questa descrizione: «Andiamo tastando la parete come i ciechi, andiamo a tastoni come chi non ha occhi; inciampiamo in pieno mezzogiorno come nel crepuscolo» (Isaia 59,10). Come disse Paolo agli ateniesi, il Signore fa del bene agli uomini, che non conoscono la rivelazione biblica, «affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché Egli non sia lungi da ciascun di noi» (Atti 17,27).

     Il proprio punto di vista può essere giusto solo soggettivamente. Infatti, è scritto: «La via dello stolto è diritta agli occhi suoi, ma chi ascolta i consigli è saggio» (Proverbi 12,15). Un punto di vista arbitrario ha amare conseguenze. Infatti, «c’è una via che all’uomo sembra diritta, ma finisce con il condurre alla morte» (Proverbi 16,25). A ciò si deve la raccomandazione della sapienza a prendere il punto di vista di Dio. «Confidati nell’Eterno con tutto il cuore, e non t’appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli appianerà i tuoi sentieri. Non ti stimare saggio da te stesso; temi l’Eterno e ritirati dal male; questo sarà la salute del tuo corpo e un refrigerio alle tue ossa» (Proverbi 3,5ss).

 

2. ALCUNI CASI PARTICOLARI

     Qui di seguito voglio riportare alcuni episodi, in cui era importante prendere il punto di vista di Dio.

     ■ Lot: Quando Lot, parente di Abramo, decise dove andare con il suo clan familiare, non chiese il punto di vista di Dio, ma scelse per quel che vedeva da lontano. Leggiamo: «E Lot alzò gli occhi e vide l’intera pianura del Giordano...Essa era tutta quanta irrigata fino a Zoar, come il giardino dell’Eterno, come il paese d’Egitto. E Lot si scelse tutta la pianura del Giordano, e partì andando verso oriente...Lot abitò nelle città della pianura e andò piantando le sue tende fino a Sodoma» (Genesi 13,10ss). Se Lot avesse consultato il Signore, Egli gli avrebbe palesato il suo punto di vista, ossia che «la gente di Sodoma era scellerata e oltremodo peccatrice contro l’Eterno» (v. 13) e che Egli avrebbe presto distrutto Sodoma e Gomorra (v. 10).

 

     ■ Mosè: Quando Dio chiamò Mosè sul monte Horeb, egli poté vedere indietro l’Egitto e in avanti il deserto. Intanto, però lì sopra, egli vide la gloria di Dio e ricevette da Dio leggi e prescrizioni, ossia il punto di vista divino delle cose, quindi la volontà dell’Eterno (Esodo 24,12.16ss). Intanto, a valle, Israele smarrì il punto di vista di Dio, si fece un vitello d’oro, per rappresentare Dio, e si sviò (Esodo 32,7s.23s).

     Dopo 40 anni di migrazione, Mosè aveva visto pressoché solo sabbia. Le spie, che egli aveva inviato, avevano descritto Canaan come un «paese dove scorre davvero il latte e il miele» (Numeri 13,27), ossia un paese di delizie (14,8 «paese buono, buonissimo»). Mosè poteva immaginarselo, ma non l’aveva mai visto. Dio gli diede il privilegio di pretendere il suo punto di vista e di guardarlo da lontano. L’Eterno lo fece salire su una cima del monde Nebo e gli fece mirare il paese di Canaan, che Egli avrebbe dato come possedimento ai figli d’Israele (Deuteronomio 32,49).

 

     ■ Davide : Specialmente di Davide è scritto che egli consultava il Signore, prima di ogni decisione importante, per sapere il punto di vista di Dio, ossia la cosa migliore da fare (1 Samuele 23,2.4; 30,8; 2 Sm 2,1; 5,19.23). Davide e gente prima e dopo di lui si pentirono in seguito amaramente di aver agito, senza consultare prima l’Eterno (Giosuè 9,14 Gabaoniti; 2 Samuele 24,1ss.10ss censimento; cfr. Sofonia 1,6). Dio rispondeva, però, solo agli ubbidienti e ai coerenti (cfr. Saul in 1 Samuele 14,37; 28,6; Ezechiele 20,3.31).

 

     ■ Gesù: Quando Gesù fu tentato dal diavolo, quest’ultimo gli mostrò il suo punto di vista delle cose, lo portò sul pinnacolo del tempio (Matteo 4,5) e poi «sopra un monte altissimo, e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria» (v. 8), usando strumentalmente la Parola di Dio e volendo piegare Gesù alle sue ragioni, ossia farsi adorare. Ma Gesù rimase fermamente attaccato al punto di vista di Dio e sposò solo le ragioni del Padre celeste. Solo allora, dopo vari e inutili tentativi, «il diavolo lo lasciò; ed ecco degli angeli vennero a lui e lo servivano» (v. 11). In una situazione simile, ai primordi, Eva si fece sedurre dal serpente antico, facendosi incantare dal ragionamento del tentatore (cfr. 2 Corinzi 11,3; 1 Timoteo 2,13), invece di attenersi strettamente al punto di vista di Dio sulle cose, ossia alla sua sovrana volontà.

 

     ■ Pietro: Pietro e i suoi soci erano esperti pescatori, ma avevano dietro di sé una nottata infruttuosa e, delusi, stavano rassettando le reti (Lc 5,2). Egli aveva messo la sua barca a disposizione, perché potesse parlare alla folla, che era sulla riva (Lc 5,1.3). Forse per sdebitarsi con Simone o per mostrargli la sua potenza di messia, gli disse: «Prendi il largo, e calate le reti per pescare» (v. 4). Pietro avrà pensato che Gesù non si intendesse proprio di pesca e non sapeva che aveva a che fare con pescatori di professione. Tuttavia, dovette ammettere: «Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla» (v. 5). Poi aggiunse, forse per rispetto per il Rabbi: «Però, alla tua parola, calerò le reti». Dopo averlo fatto, presero una tale quantità di pesci, che le reti si rompevano e riempirono due barche di pesci, talché affondavano (vv. 6s). Un episodio simile si ebbe dopo la risurrezione e la dinamica fu simile, con ottimi risultati (Gv 21,3-8). Pietro e i suoi colleghi furono disposti a prendere il punto di vista di Gesù, e il risultato fu eccellente!

 

3. ASPETTI CONCLUSIVI

     Certamente ci sono altri episodi, in cui era importante prendere il punto di vista di Dio. Io ho voluto solo stimolare la riflessione; ora spetta ai lettori di continuare le riflessioni e di contribuire in merito.

     Ancora qualche domanda finale. Fai fatica a prendere il punto di vista di Dio, chiaramente rivelato nel NT e non solo supposto, in questioni morali, dottrinali, spirituali, devozionali e così via? Conosci il punto di vista di Dio sul matrimonio, sulla sessualità, sui beni di questo mondo, sulla ricchezza, sui rapporti verso il prossimo eccetera? Aderisci volentieri alla volontà di Dio, o preferisci fare la tua? Prima di ogni decisione, consulti il Signore mediante la preghiera, lo studio della sacra Scrittura su tale questione e interpellando fratelli maturi nella fede? Come ti poni dinanzi al fatto che un giorno i libri verranno aperti nel supremo tribunale finale e Dio esporrà il suo punto di vista definitivo, ossia il suo verdetto, a lode dei fedeli e a biasimo dei disubbidienti?

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Cres/A1-Punto_di-vista_UnV.htm

25-08-2013; Aggiornamento: 28-12-2013

 

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