1.
ENTRIAMO IN TEMA
Le locuzioni «punto
di vista» o «modo di vedere» non esistono nella Bibbia, essendo espressioni
abbastanza moderne. Tuttavia, c’è tale realtà, sebbene espressa diversamente.
Ognuno ha le sue «ragioni» (cfr. Giobbe 13,6; 16,21; 33,5; Isaia 14,21;
Geremia 12,1), i suoi «argomenti» (Giobbe 23,4; 32,11) e quanto possa
dire a sua difesa (Atti 22,1; 24,10; 25,7; 26,1.24; 1 Corinzi 9,3; 2
Timoteo 4,16). Ci sono anche cose che si giudicano o si ritengono
(reputano, stimano, ecc.; Romani 8,18; 1 Corinzi 4,9; Filippesi 3,7s; 2 Pietro
1,13) e «proposte»,
che vengono accettate o rifiutate da altri (Atti 6,5; 15,19ss).
Il proprio punto di vista delle cose resterà pur
sempre limitato. Pensiamo a un maestro che manda i suoi discepoli in una
camera buia, dove c’è un elefante, per tastare l’animale e dire ognuno
che di cosa pensa si tratti. Ognuno parlerà in funzione ci ciò, che ha tastato e
di ciò che si è convinto che esso sia. Ciò mostra la limitazione dei singoli
punti di vista soggettivi, della necessità del confronto fra i diversi
punti di vista (qui dei discepoli) e della corrispondenza con chi conosce la
verità (qui il maestro).
Quando si è spiritualmente disorientati, si va
avanti come in questa descrizione: «Andiamo tastando la parete
come i ciechi, andiamo a tastoni come chi non ha occhi; inciampiamo in
pieno mezzogiorno come nel crepuscolo» (Isaia
59,10). Come disse Paolo agli ateniesi, il Signore fa del bene agli uomini, che
non conoscono la rivelazione biblica, «affinché cerchino Dio, se mai
giungano a trovarlo, come a tastoni, benché Egli non sia lungi da ciascun
di noi» (Atti 17,27).
Il proprio punto di vista può essere giusto
solo soggettivamente. Infatti, è scritto: «La via dello stolto è
diritta agli occhi suoi, ma chi ascolta i consigli è saggio»
(Proverbi 12,15). Un punto di vista arbitrario ha amare conseguenze.
Infatti, «c’è una via che all’uomo sembra diritta, ma finisce con il
condurre alla morte» (Proverbi 16,25). A ciò si
deve la raccomandazione della sapienza a prendere il punto di vista di Dio.
«Confidati nell’Eterno con tutto il cuore, e non t’appoggiare sul tuo
discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli appianerà i tuoi
sentieri. Non ti stimare saggio da te stesso; temi l’Eterno e ritirati dal male;
questo sarà la salute del tuo corpo e un refrigerio alle tue ossa»
(Proverbi 3,5ss).
2. ALCUNI
CASI PARTICOLARI
Qui di seguito voglio riportare alcuni episodi,
in cui era importante prendere il punto di vista di Dio.
■ Lot:
Quando Lot, parente di Abramo, decise dove andare con il suo clan familiare, non
chiese il punto di vista di Dio, ma scelse per quel che vedeva da lontano.
Leggiamo: «E Lot alzò gli occhi e vide l’intera pianura del Giordano...Essa
era tutta quanta irrigata fino a Zoar, come il giardino dell’Eterno, come il
paese d’Egitto. E Lot si scelse tutta la pianura del Giordano, e partì andando
verso oriente...Lot abitò nelle città della pianura e andò piantando le sue
tende fino a Sodoma» (Genesi 13,10ss). Se Lot
avesse consultato il Signore, Egli gli avrebbe palesato il suo punto di vista,
ossia che «la gente di Sodoma era scellerata e oltremodo peccatrice
contro l’Eterno» (v. 13) e che Egli avrebbe presto distrutto Sodoma e
Gomorra (v. 10).
■
Mosè: Quando
Dio chiamò Mosè sul monte Horeb, egli poté vedere indietro l’Egitto e in
avanti il deserto. Intanto, però lì sopra, egli vide la gloria di Dio e
ricevette da Dio leggi e prescrizioni, ossia il punto di vista divino delle
cose, quindi la volontà dell’Eterno (Esodo 24,12.16ss). Intanto, a valle,
Israele smarrì il punto di vista di Dio, si fece un vitello d’oro, per
rappresentare Dio, e si sviò (Esodo 32,7s.23s).
Dopo 40 anni di migrazione, Mosè aveva
visto pressoché solo sabbia. Le spie, che egli aveva inviato, avevano descritto
Canaan come un «paese dove scorre davvero il latte e il miele»
(Numeri 13,27), ossia un paese di delizie (14,8 «paese
buono, buonissimo»). Mosè poteva
immaginarselo, ma non l’aveva mai visto. Dio gli diede il privilegio di
pretendere il suo punto di vista e di guardarlo da lontano. L’Eterno lo fece
salire su una cima del monde Nebo e gli fece mirare il
paese di Canaan, che Egli avrebbe dato come possedimento ai figli d’Israele
(Deuteronomio 32,49).
■
Davide
:
Specialmente di Davide è scritto che egli consultava il Signore, prima di
ogni decisione importante, per sapere il punto di vista di Dio, ossia la cosa
migliore da fare (1 Samuele 23,2.4; 30,8; 2 Sm 2,1; 5,19.23). Davide e gente
prima e dopo di lui si pentirono in seguito amaramente di aver agito, senza
consultare prima l’Eterno (Giosuè 9,14 Gabaoniti; 2 Samuele 24,1ss.10ss
censimento; cfr. Sofonia 1,6). Dio rispondeva, però, solo agli ubbidienti e ai
coerenti (cfr. Saul in 1 Samuele 14,37; 28,6; Ezechiele 20,3.31).
■ Gesù:
Quando Gesù fu tentato dal diavolo, quest’ultimo gli mostrò il suo punto
di vista delle cose, lo portò sul pinnacolo del
tempio (Matteo 4,5) e poi «sopra un monte altissimo, e gli mostrò tutti i
regni del mondo e la loro gloria» (v. 8), usando strumentalmente la Parola
di Dio e volendo piegare Gesù alle sue ragioni, ossia farsi adorare. Ma Gesù
rimase fermamente attaccato al punto di vista di Dio e sposò solo le ragioni del
Padre celeste. Solo allora, dopo vari e inutili tentativi, «il diavolo lo
lasciò; ed ecco degli angeli vennero a lui e lo servivano» (v. 11). In una
situazione simile, ai primordi, Eva si fece sedurre dal serpente antico,
facendosi incantare dal ragionamento del tentatore (cfr. 2 Corinzi 11,3; 1
Timoteo 2,13), invece di attenersi strettamente al punto di vista di Dio sulle
cose, ossia alla sua sovrana volontà.
■ Pietro:
Pietro e i suoi soci erano esperti pescatori, ma avevano dietro di sé una
nottata infruttuosa e, delusi, stavano rassettando le reti (Lc 5,2). Egli
aveva messo la sua barca a disposizione, perché potesse parlare alla folla, che
era sulla riva (Lc 5,1.3). Forse per sdebitarsi con Simone o per mostrargli la
sua potenza di messia, gli disse: «Prendi il largo, e calate le reti per
pescare» (v. 4). Pietro avrà pensato che Gesù non si intendesse proprio di
pesca e non sapeva che aveva a che fare con pescatori di professione. Tuttavia,
dovette ammettere: «Maestro, tutta la notte ci
siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla» (v. 5). Poi aggiunse,
forse per rispetto per il Rabbi: «Però, alla tua
parola, calerò le reti». Dopo averlo fatto,
presero una tale quantità di pesci, che le reti si
rompevano e riempirono due barche di pesci, talché affondavano (vv. 6s).
Un episodio simile si ebbe dopo la risurrezione e la dinamica fu simile, con
ottimi risultati (Gv 21,3-8). Pietro e i suoi colleghi furono disposti a
prendere il punto di vista di Gesù, e il risultato fu eccellente!
3. ASPETTI
CONCLUSIVI
Certamente ci sono altri episodi, in cui
era importante prendere il punto di vista di Dio. Io ho voluto solo stimolare la
riflessione; ora spetta ai lettori di continuare le riflessioni e di contribuire
in merito.
Ancora qualche domanda finale. Fai fatica
a prendere il punto di vista di Dio, chiaramente rivelato nel NT e non solo
supposto, in questioni morali, dottrinali, spirituali, devozionali e così via?
Conosci il punto di vista di Dio sul matrimonio, sulla sessualità, sui
beni di questo mondo, sulla ricchezza, sui rapporti verso il prossimo eccetera?
Aderisci volentieri alla volontà di Dio, o preferisci fare la tua? Prima
di ogni decisione, consulti il Signore mediante la preghiera, lo studio
della sacra Scrittura su tale questione e interpellando fratelli maturi nella
fede? Come ti poni dinanzi al fatto che un giorno i libri verranno aperti nel
supremo tribunale finale e Dio esporrà il suo punto di vista definitivo,
ossia il suo verdetto, a lode dei fedeli e a biasimo dei disubbidienti?
►
URL: http://diakrisis.altervista.org/_Cres/A1-Punto_di-vista_UnV.htm
25-08-2013; Aggiornamento: 28-12-2013 |