«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

Credere e comprendere

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Crescita personale

Cultura e società

Discepolato e devozione

Dottrine bibliche

Etica cristiana

Problemi e soluzioni

Religioni e confessioni

Scienza e fede

▼ Vai a fine pagina

 

Motti di spirito

 

Crescita personale (generale)

 

 

 

 

Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia. Ecco le rubriche principali:

Scenario biblico

Vita di comunità

Abbecedario riflessivo

Ad acta

Dietro il velo

Casella postale biblica

Variazione delle costanti

Puntigli e indovinelli

Sapienza da quattro soldi

Massime e minime

Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’INCOERENZA DEGLI INSTABILI

 

 di Nicola Martella

 

1. ENTRIAMO IN TEMA: La poesia, che ho scritto e che si trova sull’immagine, si accorda con quanto scrisse lo scrittore romano Lucio Anneo Seneca (4 a.C.-65 d.C.): «Aliena vitia in oculis habemus, a tergo nostra sunt», che a senso significa: «Abbiamo davanti agli occhi i vizi altrui, mentre i nostri ci stanno dietro». Anche lo scrittore russo Leo Tolstoi scrisse: «Se solo si riuscisse sempre a vedere, a tempo debito, la trave nel proprio occhio, quanto saremmo migliori!» (1828-1910). È un po’ come la storia della due bisacce: ognuno guarda alla propria davanti (propri pregi), dimenticando quella di dietro (i propri difetti), che solo gli altri vedono. Solo chi si guarda lealmente negli occhi, può apprezzare anche i pregi altrui. Tuttavia; questo discorso gli instabili di carattere non lo comprendono; e allora, invece di esercitare la misericordia, che pretendono per sé, diventano spietati proprio con chi li ha spesso aiutati.

 

L’incoerenza degli instabili

 

2. L’INCOERENZA DEGLI INSTABILI: Nella mia lunga esperienza ministeriale ho potuto constatare la singolarità che proprio gli instabili reclamino fatti nella vita altrui. Si tratta di persone instabili in tutte le loro vie, che un giorno stanno nelle stelle, un altro dì li trovi nelle stalle. Nei giorni migliori sembrano «supereroi», poi diventano immancabilmente l’ombra di se stessi. Periodicamente vanno in crisi, sono confusi o, addirittura, danno di testa. Allora, li devi incoraggiare, edificare e risollevare.

     Eppure, appena si risollevano, entrano nella loro «fase eroica», tipica dell’adolescenza umana e spirituale, e cominciano a mettere sotto pressione gli altri, a casa propria come fuori di essa. Per pareggiare, in qualche modo, con la loro instabilità caratteriale, si mettono a cercare difetti negli altri, specialmente in chi li aiuta periodicamente. Per una specie di tortuosità mentale, arrivano addirittura ad attribuire i loro mali, o almeno parte di essi, proprio a chi li soccorre periodicamente.

 

3. VIZI MENTALI DEGLI INSTABILI: Essi non si rendono conto dello sgambetto mentale, che gli instabili fanno a sé stessi. Invece di emendare la loro propria vita e di acquistare stabilità mentale, spirituale e morale mediante la grazia del Signore e un costante cammino di fede, cercano le «pagliuzze» nella vita altrui, le incollano insieme e le fanno apparire nella loro mente (e spesso agli altri) come enormi pachidermi. Così si sentono «edificati» e reclamano coerenza e fatti nella vita altrui. Tuttavia, tale depistaggio, conscio o inconscio che sia, non risolve il loro problema! Essi rimangono instabili, con una vita a yo-yo, dalle stelle alle stalle e ritorno. Spesso sono piccoli dittatori senza autorità, con una doppia faccia: una in casa e una fuori casa. Poi vanno in tilt come un flipper, e bisogna riaccenderli. La loro vita va in stallo, e aspettano che qualcuno li tiri fuori dalla loro mediocrità umana, morale e spirituale. Tuttavia, prima o poi, fanno terra bruciata intorno a sé. Allora, oramai soli e infelici, si ricorderanno di chi li ha soccorsi, oppure li incolperanno di essersene andati per sempre, senza che vi sia più chi li tiri fuori dal pantano periodico della loro instabilità.

 

4. ASPETTI CONCLUSIVI: Può apparire strano, ma gli instabili si sentono improvvisamente «eroici», quando trovano qualcuno, contro cui accanirsi. Per questo si scelgono periodicamente un bersaglio appetibile. Certamente sono esperti nell’ammantare la loro fragilità caratteriale e la loro carnalità con finti motivi spirituali (cfr. Aaronne e Maria contro Mosè in Nu 12,1ss). Non si rendono neppure conto che, in tal modo, stanno imbrogliando proprio se stessi, poiché non riescono a distinguere più il bene e il male, l’amaro e il dolce, il giusto e l’ingiusto. Così facendo, oltre al danno che fanno agli altri, è la loro vita che diventa sempre più contorta.

     Si spera che, prima o poi, cada la maschera dell’ipocrisia dalla loro faccia, e riescano a vedersi per quello che sono. Sarebbe bene che si rendano conto a tempo che, un giorno, saranno da soli dinanzi al tribunale di Cristo, con le loro pagliuzze e le loro travi negli occhi, dove renderanno conto solo di se stessi, senza poter depistare da sé, senza attenuanti, senza poter pareggiare, presentando le «pagliuzze» altrui. Si spera che la loro mente muti prima di tale gran giorno, così la loro condotta.

 

Banderuole e l’instabilità caratteriale {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Cres/A1-Incoer_instab_Mds.htm

06-05-2015; Aggiornamento:

 

Punto°A°Croce

▲ Vai a inizio pagina ▲

Proprietà letteraria riservata

© Punto°A°Croce