«Diventare intelligente nella Bibbia significa: riconoscere che il nostro
operato ha conseguenze e che chi non vuole avere certe conseguenze, non
deve neppure permettersi di volere un certo operato» (Helmut Gollwitzer;
tradotto e adatto dal tedesco da Nicola Martella). |
Di per sé, il
termine biblico, che sovente viene tradotto con «intelligenza», è bînāh e
significa propriamente «discernimento», ossia l’abilità di scegliere fra
le cose, ossia di riconoscere il bene e il male e di scegliere il bene. Secondo
la Bibbia, tale perizia proviene dal timor di Dio e, quindi, dall’ammaestramento
nella sua Parola (Proverbi 9,10; cfr. Is 11,2).
È proprio la
sacra Scrittura che mette dinanzi al credente le «due vie». L’autore del
discernimento è Dio,
«che t’insegna per il tuo bene, che ti guida per la via che devi
seguire» (Isaia 48,17). Dio diede agli
Israeliti i suoi comandamenti per mezzo di Mosè, insegnò loro la differenza
fra bene e male, fra legittimità e abuso, fra giustizia ed empietà, e mostrò
così le conseguenze positive e negative degli atti umani. Dopo ciò, disse
loro: «Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte
e il male... io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la
maledizione. Scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua progenie,
amando l’Eterno, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui... »
(Deuteronomio 30,15.19s).
Perciò la sacra Scrittura insegna tanti precetti
sul fenomeno causa ed effetto. Eccone alcuni, pieni di illustrazioni e
metafore.
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«Così la giustizia conduce alla vita, ma chi
va dietro al male si avvia verso la morte» (Proverbi 11,19; cfr.
12,28; 13,14; 14,27).
■ «Io per
me ho visto che coloro che arano iniquità e seminano tormenti, ne
mietono i frutti» (Giobbe 4,8).
■ «Chi
semina iniquità, miete sciagura» (Proverbi
22,8).
■ «Costoro
seminano vento, e mieteranno tempesta» (Osea
8,7). «Seminate secondo la giustizia, mietete secondo la
misericordia» (10,12).
■ «Non
v’ingannate; non si può beffarsi di Dio; poiché quello che l’uomo avrà seminato,
quello pure mieterà. Perché chi semina per la propria carne, mieterà
dalla carne corruzione; ma chi semina per lo Spirito, mieterà dallo
Spirito vita eterna» (Galati 6,7s).
Nel NT si dice dei credenti maturi che «il
cibo sodo è per uomini adulti; per quelli,
cioè, che per via dell’uso hanno i sensi esercitati a discernere il bene
e il male» (Ebrei 5,14). Al contrario, il
credente immaturo «non ha esperienza della parola della
giustizia» (v. 13). Chi smette di agire in
conformità con la cultura corrente, ma si fa rinnovare da Dio e dalla sua Parola
nel suo modo di pensare, acquista l’abilità di conoscere «per
esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta
volontà» (Romani 12,1s).
Chi è maturo nella fede, ha imparato che
ubbidire ai comandamenti validi per noi, credenti del nuovo patto, è la «via
normale», quella più semplice, che costa meno quanto a spiacevoli
conseguenze e guai, che noi stessi ci creiamo, quella che fa progredire e ci fa
godere maggiore serenità e pace. I furbi, che devono sempre provare ad
agire di testa propria, si mettono continuamente nei guai e sperimentano così, a
proprie spese, quanto faccia male cadere sul proprio naso.
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URL: http://diakrisis.altervista.org/_Cres/A1-Causa_effetto_Esc.htm
05-06-2012; Aggiornamento: |