Per la reazione dei cristiani e della società civile verso
alcuni film, vedi l’articolo «La tentazione di Scorsese».
Per la giusta valutazione dei film su Gesù e per il modo
positivo come i cristiani sono entrati in azione, vedi
l’articolo «I cristiani e i film su Gesù». La questione di
Giuda è affrontata in un articolo specifico.
1. PRELIMINARI: I film
da considerare sarebbero tanti. Qui dappresso ne
considereremo alcuni in modo esemplare. Riportiamo i fatti
nudi e crudi. Ci scusiamo per la sensibilità dei lettori, se
ciò creerà loro qualche fastidio, ma crediamo che bisogna
saper che cosa pensano del vero Gesù coloro che hanno creato
vari e differenti facsimili.
1.1. UN PO’ DI STORIA: Già nel 1897, G.
Hollamann e A.G. Eaves girarono il primo film biblico dal
titolo «The Passion Play». La nuova arte fu messa, quindi,
subito la servizio della Bibbia. Ciò dipendeva probabilmente
anche dal fatto che si considerava i soggetti biblici come
sicura garanzia per avere un gran pubblico e per fare,
quindi, affari lucrativi.
● Fin
dall’inizio, gli animi si divisero in due opposte fazioni.
Negli anni Sessanta l’apparizione quasi contemporanea dei
film di Stevens e di Pasolini nei cinematografi alimentò una
grande controversia sulla rappresentazione cinematografica
di Cristo. Essi variavano lo stesso tema in modo del tutto
diverso.
● Facendo un riepilogo parziale del «Gesù» cinematografico, si
può dire che c’è stato quello da film colossale di Stevens,
quello bonario e umoristico nel ciclo su don Camillo e
Peppone, quello dagli occhi meravigliosi di Ray, quello
giustiziere laico di Pasolini, quello cosiddetto «superstar»
di Jewison, quello controriformista e didascalico di
Rossellini, quello artistico ma «santino» di Zeffirelli,
quello socialista di Baget Bozzo, quello nevrotico di
Scorsese, quello solare di Young e così via.
● La polemica si
è ulteriormente accentuata con l’apparizione di film su Gesù
che contengono grandi provocazioni di diverso genere.
1.2. LE POSIZIONI: Ecco
qui di seguito alcuni accenni alle varie posizioni riguardo
al film quale mass-media adatto a rappresentare la vita di
Gesù.
1.2.1. TUTTI I MASS-MEDIA SONO BUONI: Negli anni
Sessanta, W. Wilken, commentando il film americano su Gesù
«The greatest story ever told», scrisse con decisione: «Gesù
è nato in questo mondo e in questa storia, è vissuto in essa
e vi è morto. Essendo diventato però un vero uomo, lo si può
anche filmare. Ciò che è giusto per gli artisti della
pittura e della scultura, è lecito ai produttori
cinematografici». Certo questo pastore intendeva qui lo
strumento in sé e non i contenuti. Anche altrove lui ha
sostenuto la convinzione, secondo cui la fede può arrivare
alle persone anche sulle strade del kitsch. Lui considerava,
ad esempio, i suoi interventi sul giornale «Bild» come
parte del suo mandato missionario.
1.2.2. LE RISERVE DI ALCUNI: Il filosofo della
religione Romano Guardini (München) si trovava agli antipodi
rispetto alla tesi precedente. Questo professore era un
conoscitore della cinematografia e non la disprezzava
affatto. Ora, però, quando Pasolini cominciò a filmare «Il
vangelo secondo Matteo», lui gli scrisse: «Oggigiorno le
cose sacre sono presentate al pubblico in una maniera che
non è certamente nel senso del regno di Dio. Io, ad esempio,
non riesco ad immaginarmi la situazione nella quale la
persona di Cristo possa incappare, per mezzo del suo
infelice interprete, durante la preparazione del film».
1.2.3. VARIE PROIEZIONI: Anche nella cinematografia
si proietta tanto sulla persona di Gesù. Dai vari
film si può evincere quale ideologia abbia spinto i
produttori e i registi a fare la loro opera. Il «Gesù» di
turno porta in sé i tratti mistici, mitici e sacramentali di
un clerico spiritualizzato, oppure è l’intellettuale,
l’hippy, il guru, il proletario, o anche porta in sé i
tratti di un rivoluzionario entusiasta o anarchico.
1.2.4. VARI INTERROGATIVI: Ci si chiede da tempo se
sia possibile fare un film sul Gesù degli Evangeli, senza
sacrificarne la piena identità sugli altari dell’industria
culturale e delle sue strategie di mercato. Il cinema e la
televisione hanno presentato Gesù nei modi più diversi:
classico o moderno, biblico o confessionale, ieratico o
umano, cristologico o mariano, attinente alle fonti storiche
o liberamente interpretato, accattivante o provocante, umile
maestro o divo hollywoodiano, costumato o degenerato.
L’impressione è che tutte queste chiavi di lettura del Gesù
degli Evangeli abbiano a che fare poco e niente col mistero
dell’Uomo-Dio e del Dio-Uomo. Questo mostra il grande limite
di qualunque immagine rispetto alla parola.
[Segue lo schema del resto del capitolo]
2. RICALCANDO GLI EVANGELI
2.1. IL COLOSSO DEVOZIONALE
2.2. IL FILM PROLETARIO
2.2.1. UN MARXISTA E GESÙ
2.2.2. L’INTENTO
2.2.3. L’EVANGELO DI MATTEO
2.2.4. IL GESÙ DI PASOLINI
2.2.5. LE REAZIONI
2.3. IL CRISTO CONTRORIFORMISTA
2.4. IL GESÙ DEI SANTINI
3. AGGIUNGENDO LA VITA ROMANTICA
3.1. GESÙ
3.2. L’EVENTO CENTRALE
3.3. VARIE FANTASIE
4. GESÙ UMANISTA E CONFORMISTA
4.1. ALCUNE REAZIONI
4.2. ALCUNE CONSIDERAZIONI
4.2.1. UN GESÙ DISCUTIBILE
4.2.2. LA LOGICA DEL COMPROMESSO CONFORMISTA
4.2.3. IL FILM MARIANO SU GESÙ
4.2.4.
STORIA E TEOLOGIA DISCUTIBILE
5. BRUTTE COPIE DI GESÙ
5.1. IL GESÙ DA SPETTACOLO
5.2. GIOCANDO ALL’APOCALISSE
6. GESÙ NELLO SPECCHIO D’ALLORA
6.1. IL DETECTIVE DI TIBERIO
6.2. LA FARSA
7. FILM BLASFEMI SU GESÙ CHE RITORNA
7.1. BLASFEMO CON I SOLDI DELLO STATO
7.2. GESÙ FANTASMA DEL CONVENTO
7.3. SATIRA RELIGIOSA SU UN GESÙ BERLINESE
7.4. FILM DISSACRANTE SU GESÙ
7.5. ALCUNI APPUNTI AL MARGINE
Tratto da Nicola
Martella,
«Chi dice la gente che io sia?»,
Offensiva intorno a Gesù 1
(Punto°A°Croce, Roma 2000), pp. 36-54.
► URL: http://diakrisis.altervista.org/Lese/Let_OiG1.htm
15-04-2011; Aggiornamento:
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